Nba attenti ai Bulls di Belinelli, metamorfosi di Bryant

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Nel frullatore della NBA che si avvia al giro do boa delle 40 partite, previsto il 3 febbraio, tantissime notizie. La possibilità di un clamoroso scambio di mercato con Howard ai Clippers senza aspettare la scadenza del contratto a fine stagione con Superman in cambio di Bledsoe e DeAndre Jordan, la decisione di Tom Benson di fare  di New Orleans una squadra più dentro il suo territorio chiamandola Pelicans, l’uccello che nidifica negli acquitrini della ex colonia francese e patria del Jazz, regalando volentieri gli Hornets  a Michael Jordan, proprietario di Charlotte.

Per quanto riguarda il basket giocato,  Chicago si prepara invece  al gran ritorno di Derrick Rose, dopo la ricostruzione del  ginocchio e uno stop di 10 mesi,  espugnando il suo United Center  (14/11)  come terzo incomodo all’Est nel duello fra Miami e Knicks per la vittoria della regular season. E da Los Angeles, quel gambler di Mike D’Antoni ha lanciato il dado  ricevendo la fiducia della famiglia Buss in chiave di rinnovamento,  in panchina Pau Gasol, fiducia anche a Howard e   Kobe Bryant guardia tiratrice e se occorre play e  non mattatore.

Da qui la metamorfosi di Koby  che per la prima volta non ha mai tirato una volta da 3, ha pensato alla squadra, contro Utah, squadra tignosa ma da sempre troppo arrendevole sul campo dei Lakers, ha distribuito 14 assist, suo record personale e primato della giornata in questa specialità.Per cui tutto è andato a posto. Ci ha guadagnato  il gioco,ci hanno guadagnato innanzitutto  Dwight Howard che ha tirato 17 volte e giocato una gara degna della sua fama, ha avuto più occasioni Artest e meno assilli Steve Nash, e ne ha guadagnato lo stesso Kobe in simpatia dentro e fuori la squadra calandosi in un ruolo che potrà dargli altre soddisfazioni e allungargli la carriera oltre il 2014, la data annunciata per il suo ritiro dal basket. Una metamorfosi sorprendente, vicino al colpo di teatro, con 14 punti, 14 assist, 9 rimbalzi, una mini-tripla  di gran gusto che ha commentato con una frase lapidaria:

“Sono uno che si diverte a vincere”.  Non è mancato l’elogio di Mike D’Antoni, che  però non ha voluto accentuare questa sua mossa “nel girare la palla, Kobe ha trasmesso un’energia straordinaria alla squadra” .

A proposito di energia,  Jimmy Butler ha voluto spiegare la sua definitiva esplosione nel ruolo di ala alta con l’assenza dell’All Star Luol Deng, forse un omaggio  al continente sudafricano e alla cittadinanza inglese, con l’esempio di Noah.

“Quando lo vedi lottare ai rimbalzi, non puoi fare a meno di fare lo stesso”,

ha detto la giovane ala uno dei principali protagonisti di una vittoria squillante coi Warriors reduci dal successo coi Thunder. I Bulls adesso sono da alta classifica, con 3 doppie-doppie pesanti di Butler, Boozer e e  Noah  (16 rimbalzi per il leone  di sangue francese, americano, africano e svedese da parte di mamma). Ma la risposta delle guardie non è stata da meno, l’incredibile Hinrich, quello che gioca con gli occhiali da sciatore,  ha smesso la divisa da postino e ha segnato 25 punti, suo record personale, confessando alla fine: “Di più non credo di poter fare”.

Oltre alla rivincita del giocatore sbolognato dagli Hawks, c’è quella del suo vice Nate Robinson, sbolognato dai Knicks, che ha segnato a sua volta 22 punti. Se il play e il suo vice  segnano 47 punti, Derrick Rose può essere un lusso, e Belinelli non può avere palloni utili. Ma è anche vero che Chicago si è involato quando Thibodeau ha giocato con i 3 piccoli, Hinrich, Robinson e Belinelli nello stesso quintetto e la palla volava rapida come un’aquila.

Washington ha raggiunto le 10 vittorie  (10/31) e passa la maglia nera a Charlotte (10/32)  che comunque non potrà  farà meglio del record all time della NBA di 7 vittorie nella scorsa stagione, magari andrà meglio  cambiando il nimignolo per riprendersi quello degli Hornets al posto di Bobcats, una lince notturna che non ha portato fortuna.

Gennaio, l’anno passato il mese del rilancio dei Celtics è un vero crucifige con la sesta sconfitta consecutiva  dopo 2 supplementari e un vantaggio che sembrava incolmabile nel 2° quarto (27 punti) ad Atlanta che chiuso a -19 il primo tempo, il peggior passivo casalingo della sua storia, ha recuperato e vinto con Kyle Korver, 27 punti con 8 triple, top in carriera per il  31 enne tiratore bianco di Kreighton.

Chicago con 3 vittorie (26/16)  ha scavalcato Indiana (26/17)  arrivando  in cima   alla Central Division  e sta davanti anche a Brooklyn (26/17) e vicinissima a New York (26/14)  mentre Miami (28/12) mette i discussione il suo primo posto alla vigilia di un trittico esterno molto delicato (domenica a Boston e mercoledì a Brooklyn). La squadra ha ritrovato il miglior Wade che ha segnato ancora più di LeBron, Ray Allen si è rivelato un acquisto azzeccato, il folkloristico ingaggio del “Grande Uccello”  Chris Andersen che ha segnato i primi 2 punti con la nuova maglia è sembrato solo un colpo per togliere pressione a LeBron e compagni.

La più lunga striscia vincente è di San Antonio giunta a 7/0 (35/11)  gelando a  Dallas la  ripresina dei Mavs  senza poter nuovamente contare su Tim Duncan (versamento al ginocchio) e sull’influenzatissimo Gregg Popovic, il coach) e riscoprendo DeJuan Blair (2,01, 23 anni) in odore di taglio lanciato in quintetto. Non sorprende tanto la continuità di Le Roi (Tony Parker, ennesima doppia-doppia) ma la sostanza che offre il brasiliano  Tiago Splitter nel ruolo di Duncan, come dimostra la seconda doppia-doppia consecutiva e spronato anche dal debutto del centro australiano Aaron Baynes che si è fatto conoscere in Europa giocando in Grecia e Lituania e da ultimo a Lubiana, un giocatore che  le bigs italiane, ormai attente solo al passaporto e al budget, non dovevano mai perdere. E’ arrivato a 35 anche Oklahoma (35/10)  dopo lo stop di Golden State  che ha affilato le armi a Sacramento ritrovando Westbrook, disastroso coi Warrior, per il big match del pomeriggio di domenica allo Staples Center coi Lakers che ha un motivo in più, la metamorfosi di Koby Bryant.

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Risultati turno venerdì 25 gennaio: Washington.Minnesota 114-101 (19 Jord.Crawford, 16 Beal; 18 Der.Williams + 11 r, 17 Kirilenko); Atlanta-Boston 123-111 2 OT (27 Korver, 8 da 3, 24 Horford + 13 r, 23 J.teague, 17 Josh Smith + 14 r; 24 K.Garnett + 10 r, 16 Rondo + 10 r + 10 as); Miami-Detroit 110-88 (29 Wade, 23 L.James; 31 G.Monre + 12 r); Cleveland-Milwaukee 113-108 (35 Irving, 18 T.Thompson, 10 Speights; 30 Ilyasova, 7 r, 21 M.Ellis, 14 L.Sanders + 11 r, 14 B.Jennings, 5/19 + 12 a); Chicago-Golden State 103-87 (25 Hinrich, 8/11, 6/7 da 3, 22 N.Robinson, 10/16, 16 J.Butler + 12 r, 15 Boozer + 13 r, 14 Noah + 16 r, 5 Belinelli, 1/5, 0/2  1/2 tl, 17’); Memphis-Brooklyn 101-77 (20 M.Gasol, 9 r, 14 Conley; 18 Br.Lopez, 11 R.Evans + 10 r; Nets 3/17 da 3, 17%); New Orleans-Houston 82-100 (20 E.Gordon, 19 R.Anderson; 30 J.Harden, 12/12 tl, 8 a, 8 pe, 18 Patterson + 13 r, 13 Lin, 6 rec, 0 Asik, 6 r); Dallas-San Antonio 107-113 (19 Beubois, 8 E.Brand + 13 r; 23 T.Parker + 10 a, 22 Blair, 10/13, 18 G.Neal, 13 Splitter + 12 r,) Sacramento-Oklahoma 95-105 (16 T.Evans, 14 Cousins, 6/11, 8 r; 24 Durant + 11 r, 5 a, 24 K.Martin, 18 R.Westbrook + 14 a); LA Lakers-Utah 102-84 (17 Artest,17 Howard + 13 r, 14 Bryant + 14 a, 9 r; 14 Favors, 13 Hayward)

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