Dossier – La battaglia dell’Armani sulla trasparenza, puntata 2

LA QUESTIONE ARBITRALE – Puntata 1

Si va verso le partite per lo scudetto con Proli e Scariolo contenti del “clima costruttivo” che si è creato nell’interrogatorio del Procuratore. Pronto  un salvacondotto generale: dal prossimo anno il  nuovo CIA passerà al sorteggio per la A.

Siamo arrivati  ai playoff del basket col peggiore approccio possibile,  con un via vai nell’ufficio del Procuratore.  Da tutte le parti partono bordate a quello che qualcuno ha definito“sistema”. In realtà sono conventicole in attesa del papa bianco. Tranquilli, non accadrà nulla, nessuno ha interesse a far scoppiare la bomba o sollevare il coperchio del pentolone, certo meglio sarebbe – così sperano Lega, designatori e Fip  – che Zancanella desse quanto prima le dimissioni. Finirà  di nsicuro con un  salvacondotto generale, tutto cambierà  (perché niente cambi?, come nel Gattopardo).  Le nuove nomine dalla A alla Z sono già in pectore: sorteggio, un designatore, queste le principali novità. Peraltro nello sport italiano non è alle viste alcune “riforma Monti”, se il Governo non riesce ad avere un consenso sociale e deve risolvere problemi ben più gravi.

Dossier – La questione arbitrale spina nel fianco del basket, puntata 1

Cronaca di un’Autogestione che non ha riscattato la pagina ancora aperta di Baskettopoli, alzato l’età media dei fischietti e influito forse anche sul gioco e i risultati. Grotti svela:

“Nella protesta della divise, esiste il sospetto di voti abbassati”

I Commissari sono troppi, “devono essere ridotti e  gli stessi Commissari-Osservatori, dovrebbero vedere più volte gli arbitri”, suggerisce l’esperto.

“Solo dal risultato di queste ripetute osservazioni – aggiunge – il Commissario Speciale può trarre la forma qualità dell’arbitro. Oggi in A1 sono 9 Osservatori  sembra più una agenzia di viaggi ad alti costi per la Federazione che mi sembra  non aver colto le indicazioni venute da  Reggio Calabria”.

E’  un modo,  spiega Francesco Grotti  che vanta  il titolo e l’autorevolezza per sollecitare una svolta  “per dare maggior omogeneità alle designazioni”.

E’ necessario  semplificare  – per chiarezza – criteri di giudizio “bizantineggianti”,  costruire meccanismi di garanzia  a tutela del direttore di gara,  utile  tornare  anche al saggio  “voto scolastico” ma  usando anche i “quarti” (ad esempio 6, 6 e 1/4, 6 e 1/2, 6 e 3/4 ) eliminando l’uso dell’aggettivo,  in grammatica  voce suppletiva e per il giornalismo moderno anche pomposa…. E  occorre rivedere le procedure sulla segretezza e privacy adottando la corrispondenza sigillata.

Arbitri: tre puntate per capire la ragione di un malessere

Pallarancione.com offrirà nei prossimi giorni un dossier esclusivo di 3 puntate di Enrico Campana sull’irrequietezza e le polemiche innescate negli ultimi anni dall’infelice autogestione ottenuta dai fischietti, che ha peggiorato le cose e toccato il culmine in questi giorni, tanto da costringere  il Procuratore federale a fare gli straordinari. I 41 avvisi di garanzia spiccati dal PM di Baskettopoli dopo due anni di indagini della Procura di Reggio Calabria e centinaia e centinaia di intercettazioni telefoniche dai contenuti ancora da chiarire,  dovevano essere una lezione per il basket che non è mai intervenuto con decisione.

Anzi, il presidente del Cia che si era provato a prendere un provvedimento, Luciano Tola, è stato sfiduciato, la spaccatura fra i designatori e il CIA attuale, le teatrali sfide della Aiap (associazione arbitri italiani) . Non passa ormai una settimana che non scoppi un nuovo caso, dalle classifiche custodite nella propria casa dal presidente, alle dimissioni pilotate fino a un conflitto di poteri della Fip.

Esclusiva pallarancione.com: il presidente degli arbitri sui verbali di Baskettopoli?

Gran lavoro per il Procuratore del Basket: Francesco Grotti chiede se Zancanella fu indagato per “abuso d’ufficio”, Scariolo e Proli convocati a fine settimana  per le varie esternazioni.

Chi pensava che questi playoff fossero solo un fatto sportivo, uno spot di cui il movimento avrebbe assolutamente  bisogno, si è sbagliato di grosso. Questi sono giorni in cui si trattiene il fiato, perché la cappa di veleni che negli ultimi tre anni si è andata addensando  sul movimento e frutto di dossier, esposti, articoli di settimanali  e quotidiani leader, polemiche tossiche ha finito per creare un nuvolone grigio sospeso come un macigno sul torneo scudetto.

Da ultimo, i media hanno pubblicato  dichiarazioni pesanti, reiterate sullo stesso “argomento” di personaggi illustri, rilasciate  ancor prima di scendere in campo, dirette o sibilline    Per questo, infatti,  ha deciso di scendere  in campo – o vi è stato costretto dal proliferai di pericolosi focolai? –  anche il Procuratore federale. E la gente pensa:  se in una fase tanto delicata del campionato  si muove l’inquirente del basket, ci deve essere qualcosa di serio. E’  difficile però  pensare  che il suo intervento, annunciato con un comunicato stampa,  possa essere  finalizzato a  riportare immediata serenità.

Esclusiva pallarancione.com, parla il poliziotto di Baskettopoli: “Un sistema marcio”

Occhi puntati su Reggio Calabria. Il 18 aprile col principale imputato Giovanni Garibotti in aula per difendersi dal reato di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, truffa amministrativa,  Baskettopoli dovrebbe finalmente entrare nel vivo, dopo 3 anni, cinque patteggiamenti. Nel frattempo la Cassazione ha respinto il ricorso di Campera, uno dei principali protagonisti del  sistema  dei giudizi ”taroccati”  per accordo fra commissari e arbitri. Sisema che ha determinato classifiche falsate, gare  falsate e danni economici e d’immagine rilevanti al basket.

Due anni di indagini, dal 2007 al 2009, intercettazioni ambientali, centinaia di verbali, un affresco agghiacciante di cosa mai sia diventato il basket. Un macigno ingombrante, non ancora rimosso, per qualcuno una spada di Damocle sul capo, per qualche club titolato, forse la ragione per uscire dal basket. Il proprietario di Roma, Claudio Toti, ad esempio, per ben due volte figurerebbe nei verbali  come parte lesa. Nessuno ha mai smentito questo fatto.

Il coperchio di questa brutta storia dello sport che voleva essere alternativo al calcio, l’ha sollevato Alessandro Cagliostro. Un giovane uomo la cui professione è  servire legge. Non un “cane sciolto” o una figura in cerca di notorietà. Assistente della Polizia di Stato, presta servizio presso il compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria. All’epoca dei fatti arbitro nazionale di serie C1.

Baskettopoli, si riapre il 18 luglio 2012 con nuovi giudici

Altro rinvio di 3 mesi, l’udienza   per l’inizio degli interrogatori slitta al 18 luglio. Dopo 3 anni lunghissimi di procedure e del lavoro delle difese,  Baskettopoli doveva entrare nel vivo  il 18 aprile, ma è andata delusa l’attesa di vedere in aula il maggior imputato, l’ex presidente del CIA Giovanni Garibotti. Nella  tesi dell’accusa, il pm dottoressa Miranda,  Garibotti, che si dice fiducioso di poter dimostrare la sua innocenza,  deve rispondere del reato di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, falso amministrativo in merito all’indagine condotta fra il 2007 e il 2009 dalla Procura di Reggio Calabria  avvalendosi della Sezione Operativa della Polizia Postale di Reggio Calabria.

Dei 41 imputati fra arbitri, commissari, dirigenti di società, in 5  hanno patteggiato e  fra di loro  il ligure Campera che nel frattempo si è rivolto in Cassazione chiedendo il  proscioglimento del reato, anche se  il suo ricorso è stato respinto.  Il Processo, nato dalla denuncia di un poliziotto-arbitro reggino di C, Alessandro Cagliostro,  che ha portato alla luce  una serie di prove su una fitta rete di compiacenze fra commissari e arbitri per pilotare le carriere di certi arbitri o stroncarli (come nel caso dell’arbitressa di Catania che ha tenuto banco per mesi), si è molto allontanato dai tempi naturali e dai fatti,  ma resta  sempre attuale perché non pochi dei protagonisti sono – purtroppo –  ancora in attività.

Giudice malato, nuovo rinvio per Baskettopoli

Ultima ora da Reggio Calabria. Slitta nuovamente a causa della malattia di uno dei tre giudici la parte più attesa di Baskettopoli, da 3 anni fermo per vari problemi procedurali e problemi di forza maggiore.

Dovevano comparire il maggior imputato, Giovanni Garibotti, all’epoca presidente del CIA e il figlio promettente arbitro.

La ripresa era prevista per mercoledì 18 aprile, la dottoressa Tarzia presidente del collegio giudicante comunicherà domani le nuove date.

Ricordiamo che hanno già patteggiato 5 degli accusati, e che uno dei protagonisti più in vista, il ligure Campera, ha visto respinto nel frattempo il suo ricorso in Cassazione.

Esclusiva pallarancione.com: parla Francesco Grotti – Questione arbitrale, la crisi del settimo anno!

Dopo l’articolo   di http://www.pallarancione.com/dino-meneghin-designatori-arbitri-ribelli/ col quale davamo  conto della segnalazione di Francesco Grotti  al presidente della Fip sulla provocazione pericolosa dei designatori, l’interessato ci ha chiamato.  L ’ex arbitro del famoso canestro dello spareggio  Livorno-Milano desiderava correggere un paio di imprecisioni  confermando però  il fatto in sé,  e il “virgolettato” del  suo  “rapporto”  a Meneghin.

Con le  facoltà concesse a un  tesserato (arbitro benemerito) e l’autorità di ex membro della Corte Federale e dell’Ufficio Inchieste, Grotti ha voluto rimarcare il premio “doppia designazione” nell’11.a giornata di ritorno per gli arbitri sospesi dalla Giudicante per la protesta delle divise non regolamentari.

“E’ stato scritto del canestro di Forlì, mentre si tratta  del canestro annullato di Andrea Forti, e di 5 anni di gestione dei designatori, quando si tratta di 7 anni”, queste le sue precisazioni.

Ne prendiamo atto, ci scusiamo con l’interessato. Per  quanto riguarda  Forlì/Forti si tratta di un errore del pc intelligente ma anche nostro che non l’abbiamo riletto,  mentre prendiamo atto che i fatali “sette anni” costituiscono un’aggravante  delle “anomalie”  imputabili alla gestione della A e delle carriere dei designatori. E al proposito Grotti butta lì una battuta ironica:  “Si tratta di un’eternità concessa in Italia, giustamente, solo al capo dello Stato”.

La Giudicante del basket riammette l’arbitro Giovanrosa

Arriva dalla Giudicante del basket una sentenza importantissima che comincia a squarciare il velo delle presunte irregolarità perpetrate nella gestione arbitrale nelle ultime stagioni. La Commissione Giudicante Nazionale in composizione monocratica ha infatti dato ragione all’arbitro Giovanrosa (Legadue)  che aveva fatto ricorso contro la retrocessione al posto dell’arbitro Bertelli.

Si tratta di un duro colpo all’operato del CIA, contro il quale aveva presentato un esposto poi archiviato dal Procuratore Umberto Porcari, ex arbitro benemerito e consulente di molti arbitri. Vi daremo conto nei prossimi giorni, lette le carte, di questa svolta, che riconosce all’arbitro romano il frutto delle sue fatiche e la dignità come fischietto e persona, anche se resta il problema del danno economico.

E  qui  ormai c’è una corrente di pensiero che riunisce i molti protagonisti, insoddisfatti dalla giustizia sportiva, decisi a ricorrere alla Magistratura ordinaria, anche per i rilevanti  danni economici subiti. Nel caso di Giovanrosa, ad esempio, si parla  di 20 mila euro per i gettoni persi, e 15 mila di spese legali.

Salgono a 31 i fischietti deferiti per la guerra alla Fip

La Procura del basket ha deferito altri 12 arbitri per la protesta delle divise decisa dall’Aiap per chiedere un dialogo con la Fip e il rinnovo delle cariche anticipate 9 mesi prima dell’assemblea elettiva del dopo-Meneghin.  Nonostante la sospensione di 19 arbitri, altri 12 hanno continuato su pressione dell’Associazione l’azione la protesta nella settimana successiva, e la Procura Federale ha deferito alla Giudicante  un secondo gruppo di fischietti di A, precisamente: Aronne, Bettini, Duranti, Lo Guzzo, Quacci, Sabetta, Sardella, Taurino, Terreni, Weideman, Calbucci, Caroti.

La lista dei primi 19 comprendeva  Begnis,  Biggi, Caiazza, Capurro, Chiari, Cicoria, Facchini, Filippini, Giansanti, Mattioli, Pozzana, Provini, Ramilli, Seghetti,  Tola e gli arbitri di Legadue  Di Giambattista, Masi, Materdomini e Pecorella. Il deferimento riguarda l’obbligo di lealtà e correttezza (articolo 2) e violazione dei principi di lealtà (39)  previsto dalla Giustizia Sportiva e del Regolamento del CIA (art.71 per la divisa non regolamentare).

122 squadre di serie C sfidano la riforma, un arbitro il buonsenso

Mentre il Consiglio federale si è messo stamani  al lavoro per varare la grande riforma dei campionati 2013-2014  (serie A a 16 squadre, A dilettanti con 3 gironi, cancellata Legadue, la C diventa regionale)  per la quale  sabato  alle 14.45  è prevista una conferenza stampa di Meneghin, monta il dissenso delle minori.

La Lega Nazionale Pallacanestro  ha diramato un comunicato con  l’esito della prima fase del sondaggio promosso presso le società di  Serie C Dilettanti.

L’’85% delle società DNC che hanno  risposto al sondaggio, hanno dichiarato di  non essere d’ accordo sulla possibilità che la FIP regionalizzi il campionato DNC. Nei prossimi giorni LNP, valuterà quanto verrà deliberato dal Consiglio Federale FIP del 3/4 febbraio”.

Per la cronaca, anche se non specificato l’85 per cento di 144 società  sono  ben 112. Ovvero la larghissima maggioranza. E’ vero che molti club  hanno problemi economici,  e ci hanno informato che  in questi giorni  sarebbero in diversi i ritardatari  col pagamento della seconda rata della tassa federale. E’ anche vero però che  in fondo questa riforma  potrebbe essere un sollievo per uscire dall’imbarazzo. Non siamo contro la riforma, siamo contro le ipocrisie e le decisioni affrettate, prese dall’alto. Non dimentichiamo, che le squadre in Italia sono troppe,  e le due A professionistiche  battono come numeri  anche i 30 club della NBA, che molte sono le incongruenze nelle minori e   si fanno follie pagando a volte stipendi di 25 mila euro all’anno.

Baskettopoli resta a Reggio Calabria, il Giudice non cambia idea

La dottoressa Tarzia della Procura ha respinto le richieste delle difese di spostare il processo cosiddetto Baskettopoli per i voti taroccati dei commissari, si riprende il 18 aprile con l’ascolto dei testimoni.

Ricordate Baskettopoli? A distanza di due anni e mezzo dal rinvio a giudizio di 41 imputati per reati vari, da associazione per delinquere, frode sportiva, abuso d’ufficio  in seguito alla denuncia presso il tribunale di Reggio Calabria per i giudizi taroccati dei commissari  che hanno falsato le classifiche arbitrali e alcune gare, e dopo 4 patteggiamenti fra i quali quello di Alessandro Campera, braccio destro del presidente degli arbitro (CIA) Garibotti, la dottoressa Tarzia della Procura reggina ha rigettato tutte le richieste delle difese accogliendo quella del PM Maria Luisa Miranda delle parti civili e disponendo che il processo prosegua presso lo stesso tribunale che ha svolto la fase istruttoria. Si era ventilato lo spostamento a Roma, quale sede naturale di competenza della Fip.

Baskettopoli, rinvio all’11 gennaio. Il Processo trasferito a Roma?

Nuovo rinvio per Baskettopoli per la mancata notifica a due società minori costituitesi parte civile, una  sarda e una toscana.

Il Processo per i voti truccati decisi da commissari e capi degli arbitri, con 41 avvisi di garanzia per reati di associazione a delinquere, frode sportiva, abuso d’uffisio e truffa amministrativa, è stato rinviato all’11 gennaio 2012.

Frattanto esce di scena la  dott.sa Maria Luisa Miranda che aveva curato l’isruttoria, e gli atti passano nelle mani del PM Stefano Musolino.  Numerosi fra i personaggi citati nelle trascrizioni o al centro di intercettazioni telefoniche hanno continuato la loro carriera indisturbata.

Avanza l’ipotesi di un trasferimento del processo a Roma per ragioni di competenza territoriale, eccezione presentata fin dal primo momento dal principale imputato, Giovanni Garibotti, all’epoca presidente del Comitato italiano Arbitri.