Baskettopoli, si riapre il 18 luglio 2012 con nuovi giudici

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Altro rinvio di 3 mesi, l’udienza   per l’inizio degli interrogatori slitta al 18 luglio. Dopo 3 anni lunghissimi di procedure e del lavoro delle difese,  Baskettopoli doveva entrare nel vivo  il 18 aprile, ma è andata delusa l’attesa di vedere in aula il maggior imputato, l’ex presidente del CIA Giovanni Garibotti. Nella  tesi dell’accusa, il pm dottoressa Miranda,  Garibotti, che si dice fiducioso di poter dimostrare la sua innocenza,  deve rispondere del reato di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, falso amministrativo in merito all’indagine condotta fra il 2007 e il 2009 dalla Procura di Reggio Calabria  avvalendosi della Sezione Operativa della Polizia Postale di Reggio Calabria.

Dei 41 imputati fra arbitri, commissari, dirigenti di società, in 5  hanno patteggiato e  fra di loro  il ligure Campera che nel frattempo si è rivolto in Cassazione chiedendo il  proscioglimento del reato, anche se  il suo ricorso è stato respinto.  Il Processo, nato dalla denuncia di un poliziotto-arbitro reggino di C, Alessandro Cagliostro,  che ha portato alla luce  una serie di prove su una fitta rete di compiacenze fra commissari e arbitri per pilotare le carriere di certi arbitri o stroncarli (come nel caso dell’arbitressa di Catania che ha tenuto banco per mesi), si è molto allontanato dai tempi naturali e dai fatti,  ma resta  sempre attuale perché non pochi dei protagonisti sono – purtroppo –  ancora in attività.

Bisogna vedere poi se nel corso del dibattimento si troveranno anche tracce  o contaminazioni del sistema nel campionato di vertice, come sembra nel “de relato” dove si farebbe il nome di uno dei designatori, e comunque è interessante e delicato questo processo dal punto di vista giurisprudenziale in quanto due GUP hanno dato ad oggi  due interpretazioni differenti sul postulato dell’accusa dottoressa Maria Luisa Miranda, per la quale

“l’arbitro è un pubblico ufficiale in pubblico servizio”.

Una simile tesi, se avvalorata, porterebbe a una rivoluzione nella responsabilità di arbitri e commissari, e magari anche dei dirigenti federali, con risvolti penali e civilistici delicatissimi. E’ in corso una querelle che dovrà essere risolta da un parere della Cassazione.

Il motivo del rinvio, è stato precisato, non è dovuto all’indisposizione di un membro del collegio giudicante. La sua assenza è legata alla necessità di  un concorso a Roma, comunque alla ripresa del processo verranno cambiati due giudici ma la presidentessa rimarrà la dottoressa Tarsia. Il 18 luglio i giudici ascolteranno le parti dell’accusa, e cioè il vicequestore aggiunto dottor Gaetano Di Mauro allora responsabile della Sezione Operativa della Polizia Postale di Reggio Calabria che ha lavorato sulle centinaia e centinaia di intercettazioni ambientali e il dottor Alabiso  consulente di parte incaricato dalla  Fip quale Procuratore federale.

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