Censura alla “gestione CIA” di Zancanella, l’Alta Corte del CONI ha reintegrato gli arbitri Crescenti e Gadda ed Erriu

La prima decisione dell’anno dell’Alta Corte di Giustizia del Coni ha  riguardato il basket e in particolare la gestione del CIA  di Zancanella –  con la sua “politica dell’aggettivo” e della pletorica squadra degli osservatori –   censurata per i passaggi discussi che determinarono la collocazione “fuori quadro” al termine della stagione 2010-2011 degli arbitri Pietro Crescenti (Serie A) e Stefano Gadda (A dilettanti e femminile) ed Erriu. I quali hanno impugnato il provvedimento della Corte Federale della Fip  aveva rigettato tali ricorsi, ma almeno nel caso dell’arbitro Giovanrosa, considerati gli  evidenti svarioni di Zancanella & C. era stata costretta a riammettere, seppur dopo un intero anno sportivo, con due consequenziali sentenze, lo stesso arbitro in Legadue. E questo nonostante un ulteriore e singolare ricorso del Presidente Meneghin in persona avverso la decisione del  suo  Supremo Organo di Giustizia!

Sorprese e polemiche nel tagliando pasquale dei fischietti di serie A

L’Italia gattopardesca si manifesta ormai in ogni fatto quotidiano, purtroppo non ci si salva più. Bisognerebbe adottare il motto della bandiera brasiliana, con una piccola variazione: non “Ordine e Progresso” ma “Ordine e Regresso”.  Vanno così  le cose  anche nel mondo degli arbitri, laddove si annidano gli ultimi italiani fortunati che incassano mille euro per gara, ma che se va bene fischiando all’estero diventano 6-10 mila mensili.

Il  “tagliando pasquale” delle fasce arbitrali, dalla Fip  appaltata (spero provvisoriamente..) all’officina privata (e non premiata) dei due valutatori ci lascia di stucco. Perché  la ditta “Facchini & Teofili”  (chi dei due è il braccio e la mente?) pur diversamente paludati rispetto al passato si comportano esattamente come i discussi predecessori. Solo che l’appalto frutto di una dabbenaggine compiacente  fonte di Baskettopoli, fino all’anno scorso lo gestiva Legabasket.

Arbitri di Coppa Italia, perché manca Cerebuch?

Riceviamo e pubblichiamo:

Egr. Sig. Campana,leggo con stupore il Suo articolo di giorno 2 febbraio inerente le designazioni di Coppa Italia.
Guardando le designazioni non vedo alcuni “nomi eccellenti”…. il primo che mi salta all’occhio è quello di Guerrino Cerebuch.
Mi domando, come mai un arbitro che l’estate scorsa sia stato convocato alle Olimpiadi, che continua ad arbitrare a livello internazionale (riscuotendo consensi più che lusinghieri oltre che rappresentarci in maniera lodevole) non sia stato convocato alla Final Eigth???

Coppa Italia, ecco la scelta dei 12 per Milano: sembra un insaccato

Sahin sì a fuoror di popolo, Paternicò no a furor di popolo. Non passa la lista dei Top Ten chiesta dal presidente di Legabasket  per le Final Eight al Mediolanum Forum dal 7 al 10 febbraio, fa bene la Fip a rispondergli coi fatti  se non fosse che – ahi ahi – ci troviamo ancora i nomi di due arbitri  di cui si parla molto in Baskettopoli.

Uno dei quali è stato oggetto di un esposto di Roma  alla magistratura con l’accusa  tecnica documentata  sulla sua direzione nella partita forse più discussa nella storia del campionato, a parte il famoso spareggio Livorno-Milano  e l’altro chiacchierato e che  raccomandava, papale papale, una collega e veniva citato dei capi del fischietto in relazione a un certo sistema come i due capi lo definivano. Chi ha commesso  peccatucci come questi, evidenziato nei verbali  di un Processo che si tiene  in un’aula di tribunale e non al bar,   dovrebbe certamente dare  maggiore significato e portare rispetto all’art.2 del  regolamento, che  si configura in “mancanza di lealtà e correttezza”.

Questione arbitrale, i designatori non hanno fatto un buon lavoro

Riceviamo a pubblichiamo questa lettera con allegato di Francesco Grotti:

Ho letto con attenzione l’ articolo  di Enrico Campana dal titolo Arriva la Coppa Italia, banco di prova della macchina arbitrale”.

Al riguardo, trovo singolare quanto afferma, e cioè che la cosa che sta più a cuore al Presidente dei club sia pensare agli arbitri. Purtroppo per gli arbitri e per la Federazione debbo convenire  che i fatti danno ragione doppiamente a questa tesi. E il  Presidente dei club ha perso una buona occasione per smentirla qualora avesse condiviso la proposta  del dott. Laguardia tesa ad ampliare il numero degli arbitri delle rispettive fasce di competenza.

Le motivazioni che sostenevano la proposta, a mio avviso nobili,  andavano tutte nell’interesse dei club;  in un più articolato sorteggio che avrebbe annullato e/o diminuito al massimo allo stesso   arbitro  il dover  ripetere, a breve,  la stessa squadra. E anche  nella direzione di dare più serenità  alla categoria arbitrale che avrebbe visto  uno “sviluppo” –  se pur minimo da 10 a 11 arbitri di punta –  della composizione delle fasce.

Arriva la Coppa Italia, banco di prova della macchina arbitrale

Dal 7 al 10 febbraio al Forum si assegna la Coppa Italia. Dal 2009 è l’evento che regolarmente suscita polemiche tossiche. Vengono ricordate quasi più le “faccende” degli arbitraggi  che le grandi giocate e le partite. Dai calci alla porta di un presidente alla stanza degli arbitri fino a quelle dell’Armani della scorsa edizione. Potremmo sbagliarci,ma  non sembra che la promozione di Legabasket per l’evento imminente  sia pari di quella creativa  della collega spagnola, con tanto di sorteggio in un ambiente storico all’aperto, come si fa per la Coppa Davis.

Sapete invece qual è la cosa che sta più a cuore  al  presidente dei club?. Pensare agli arbitri!…Sembra  infatti che la preoccupazione, espressa con una telefonata al Cancelliere della Fip che, sappiano, è anche il Supercommissario CIA, sia quella di essere sicuro sulla lista dei primi 10, con tanto di nomi e cognomi. Al che il vice-presidente Laguardia, con la proverbiale cortesia, gli ha ricordato che “da quest’anno gli arbitri li gestiamo noi”. Conferma la telefonata e,  notizia in anteprima, preannuncia  il sorteggio pubblico dei 12 arbitri, a Roma quello dei quarti e  per semifinali e finali invece direttamente a Milano.

Questione arbitrale, il primo “regalo” per Petrucci

Nota di Arbiter Elegantiarum

I regolamenti sportivi, si sa,  sono fatti apposta “per complicare le cose facili e semplificare quelle difficili…”. Regolano a modo loro, insomma a seconda del soggetto, della situazione, dei tempi, al punto che il famoso aforisma di Tommaso Campanella sembra  la stella polare  della gestione di molte federazioni e di cui la Federbasket è perfetta icona. L’arguto filosofo napoletano sosteneva infatti: “la legge per gli amici si interpreta e per gli altri si applica”.

Sarà un caso, ma tanto più farraginose le norme, tanto più cresce la conflittualità e scende la qualità depauperando le cosiddette risorse umane, nel senso che l’attrattiva o il sogno di far parte di un progetto producono un senso di sfiducia cronico e relativo senso di  mancanza di certezze. Un siffatto modo  per amministrare un’istituzione produce alla fine quello che in filosofia ha un termine poco usato, antinomia, per dirla come Kant. Si tratta di  una realtà a due facce, due contraddizioni auree, non fosse che poi bisogna scegliere quella migliore. Spesso la più conveniente e  la più facile. Oppure si decide di stare nel mezzo, o meglio si sguazza nel mezzo, cosa  ancora peggio dell’eventuale errore, perché si produce confusione e disorientamento

Stop alle fasce arbitrali, meglio il sorteggio!

Nota di Arbiter Elegantiarum

Concordo e non concordo sull’ultimo articolo di  Enrico Campana, opinionista del basket e che da tempo segue da vicino anche le problematiche arbitrali. E desidero estendere  al Commissario CIA Laguardia e al prossimo Presidente FIP Petrucci, che fra meno di 10 giorni sarà intronato, le seguenti considerazioni

Ci vogliamo rendere conto che le “fasce arbitrali” sono condizionanti per tutto il Movimento, SI O NO?

Lo sono per:

Arbitri basket tornano le polemiche, rientra Paternicò e Sahin finisce in Fascia2

E’ sempre il fischietto agrigentino Paternicò a tenere banco, nel bene e nel male, anche in quella che si voleva  finalmente come una gestione del basket più incline a rispettare quello spirito del sorteggio chiesto dalle società, e soprattutto sembra da Sassari e Cantù in prima linea per uscire dalla triste e incredibile storia di Baskettopoli.

Ma la gestione commissariale è evidentemente ancora  work in progress, e  bisognerà aspettare l’elezione di  Gianni Petrucci ala presidente del basket  per chiudere il commissariamento gestito bene da Gaetano Laguardia  e mancante di un tocco finale risoluto, per  nominare un capo forte. Che veramente già  ci sarebbe quel  Guglielmo Petrosino, ex direttore di Lega calcio e il vice-commissario che ha riscritto le regole che funzionano  se si sa  dipendono  da  uomini validi.

Altri tre arbitri riammessi nelle liste

Dopo Giovanrosa, l’Alta Corte di Giustizia ha accolto i ricorsi di Crescenti (Serie A), Gadda e Erriu riguardanti l’ultima gestione del CIA.

L’Alta Corte di Giustizia  del CONI ha accolto i ricorsi proposti rispettivamente dal sig.Crescenti (arbitro escluso dalle lista arbitri Serie A), dal sig. Gadda (arbitro escluso dalla lista arbitri Serie A dilettanti maschile e A1 femminile) e dal sig. Erriu (arbitro escluso dalla lista arbitri DNM maschile e Serie A2 femminile) contro la Federazione Italiana Pallacanestro.

Ecco che dietro il nuovo positivo assetto del CIA incardinato sul sorteggio arbitrale e i due valutatori e un designatore per i campionati di A la  giustizia sportiva (per ora, non è detto infatti che i casi finiscano in Procura)  fa emergere i  pericolosi rigurgiti  provocati dall’infelice gestione-Zancanella.  La prima avvisaglia era stato il reintegro dell’arbitro Giovanrosa in Legadue da parte della Giudicante.

Novità fra gli arbitri, il “superfischietto” recita a suo modo e finisce in Fascia2

La prima sorpresa del nuovo sistema di valutazione e designazione è l’uscita dal gruppo di vertice di Paternicò e il salto di qualità del livornese Seghetti nei big-match

Sembra sia andata così,  nel modo più semplice, fingendo di non accorgersi  che i tempi erano cambiati. E che la casta del fischietto che l’aveva issato  fin sotto il vertice, non poteva più garantirgli il  salvacondotto in omaggio al suo motto,  “le regole per gli amici si interpretano, per gli altri si applicano”.

Da questa stagione, con grande felicità  del campionato dove sembra proprio di vivere l’atmosfera dell’anno dello scudetto calcistico del Verona, che coincise con la novità del sorteggio riproposta dal basket,  le norme (almeno per gli arbitri) valgono  per tutti indistintamente. Non esistono  più mammasantissima o quaquaraquà . Nel sistema-ascensore  consente di salire e scendere, dipende solo da te, sei quello che dimostri in campo e non per le  relazioni e magari anche negli affari, se magari  hai migliaia di fischietti da vendere.

Gli osservatori arbitrali han bisogno della psicologa o di una buona scuola?

Sono stato assalito da fremiti e non ho potuto trattenere la  maraviglia….(sic) leggendo le  schede “power point” dal titolo “indicazioni” psicologiche agli OSSERVATORI ARBITRALI”

A prima battuta, mi è parso – con tutto il rispetto – che  il lavoro della psicologa, che si interessa anche di mini arbitri, evidenzi  un costrutto esageratamente spinto verso la ricerca. Stupire i borghesi, o in questo caso i… borghesucci del fischietto, èpater le bourgeois pèer dirla come i francesi. Lo scopo insomma sarebbe quello di dover inquadrare il lavoro tecnico-valutativo e di ausilio all’arbitro visionato da parte di un Osservatore, nell’ambito di una “referenzialità assolutamente dipendente di ordine psicologica”.

Nota del Marchese del Fischio – Voce libera del mondo arbitrale

Il manuale del “buon designatore”

Ragionamenti sulla querelle “Designatore No, Designatore Sì” e sul come scegliere la miglior terna per far crescere gli arbitri, il gioco  e la figura arbitrale

Nota del Marchese del Fischio

Leggo l’articolo “SARA’ LA GAZZETTA A DECIDERE SULLE DESIGNAZIONI ?” . Il problema, ormai definerei “catartico” delle “designazioni arbitrali” si è sempre affacciato nelle trascorse gestioni federali ed ognuno ritiene di poter individuare “metodologie” che dovrebbero far poi cessare le arcinote “dietrologie” che, comunque, allo stato di alcuni fatti, appaiono anche di possibile accettabilità e ripercorribilità.

Supercoppa, riecco il caso arbitrale d’inizio stagione…

Niente sorteggio come voleva la Fip, Legabasket vuole i primi 3 della contestatissima  classifica e Mps-Cantù del 22 a Rimi sarà diretta da Lamonica, Cicoria e Paternicò.

Sapete chi sono i tre arbitri della Supercoppa Montepaschi-Cantù del 22 settembre a Rimini?.  Lamonica, Cicoria e Paternicò. Sono i primi tre della classifica. La decisione potrebbe essere accettata senza batter ciglio,  se non fosse che –sembra –  sia stata pretesa dalla Lega che sfacciatamente ancora una volta pensa di poter decidere in casa altrui. Per sette anni la Legabasket ha  gestito le designazioni, e quindi i campionati e le carriera arbitrali, come si legge nei verbali di Baskettopoli con rigurgiti pericolosissimi.