Supercoppa, riecco il caso arbitrale d’inizio stagione…

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Niente sorteggio come voleva la Fip, Legabasket vuole i primi 3 della contestatissima  classifica e Mps-Cantù del 22 a Rimi sarà diretta da Lamonica, Cicoria e Paternicò.

Sapete chi sono i tre arbitri della Supercoppa Montepaschi-Cantù del 22 settembre a Rimini?.  Lamonica, Cicoria e Paternicò. Sono i primi tre della classifica. La decisione potrebbe essere accettata senza batter ciglio,  se non fosse che –sembra –  sia stata pretesa dalla Lega che sfacciatamente ancora una volta pensa di poter decidere in casa altrui. Per sette anni la Legabasket ha  gestito le designazioni, e quindi i campionati e le carriera arbitrali, come si legge nei verbali di Baskettopoli con rigurgiti pericolosissimi.

Si tratta degli esposti di Milano e Roma per “favoritismi arbitrali” che qualcuno, anticipa con sicumera,   rimarranno lettera morta, anticipando le conclusioni del Procuratore della Fip che ha avuto più di tre anni per leggere le carte , giusto il tempo perché certi episodi finissero in prescrizione.

Due dei tre arbitri sono infatti citati nei verbali per argomenti diversi che non sto a sindacare, osservo solo che uno dei due “baskettopolisti” voleva eliminare una collega scomoda, e ne pretendeva la testa al capo degli arbitri. Con linguaggio da vespri siciliani. Un fatto sconcertante, duramente stigmatizzato dal presidente Meneghin, mica da noi giornalisti. Sentito il protagonista della “bravata” ben 2 anni e mezzo dopo il fatto, solo perché ne hanno dato notizia i giornali mentre il  Procuratore spiegava di essere all’oscuro e  non aver mai ricevuto da Reggio Calabria le carte con la trascrizione delle telefonate,e a quel punto apriva un fascicolo. L’arbitro ammetteva di aver detto quelle parole, il procuratore le chiosava come una botta di goliardia, senza pensare alla gravità in sé. Si è mai domandato se al posto di un’arbitressa catanese  ci fossa stata una figlia.? Ammesso che ne abbia… Così il provvedimento veniva archiviato. Non so il seguito, ma è chiaro che qualcuno sui tempi di prescrizione potrebbe eccepire nei tribunali, perché se lui le carte non le ha ricevute o non è riuscito a vederle, trattandosi di un lavoro immane per il quale sarebbe giustificato, la data d’apertura del fascicolo è solo quella che determina i tempi di prescrizione. Lo dicono illustri magistrati che hanno esaminato le carte di questo Processo partito alla grande e destinato a sgonfiarsi come una vecchia zampogna.

Il primo step  per valutare la reale consistenza della riforma del Settore Arbitrale, e soprattutto se il ritorno a un controllo diretto della Fip è una cosa seria o è solo “gattopardismo”, per cui tutto cambia perchè nulla cambi, non nasce quindi sotto la buona stella. Come è tradizione purtroppo della Supercoppa, da tre anni  avvisaglia  di “poteri forti” (che ritengo solo presunti, fondati sull’altrui acquiescenza)  che tentano di condizionare la gestione degli arbitri.

Due anni fa la Supercoppa in quel di Siena diede il là al “patto del picio” fra i designatori, e i due capi dell’Aiap (che fra l’altro erano nella terna della gara!), che consentì a Zancanella di diventare presidente. L’anno scorso – chi la fa l’aspetti –  lo stesso Zancanella vene a sua volta preso in contropiede ritrovandosi la designazione  d’ufficio di un arbitro che secondo lui non aveva titolo, Sardella, il quale in effetti a fine stagione terminò in penultima posizione.

L’aspetto sconcertante (e forse anche grave) è però  che la Fip dovrebbe aver  ripreso il controllo del settore, dopo aver precisato  una serie di punti fermi che dovrebbero garantire trasparenza e valore tecnico del giudizio. E invece piega subito il capo…

La Lega interviene, e pazienza. La classifica non è risultata credibile, col sospetto di un taroccamento,  sconfessata dallo stesso direttivo del CIA con le sue dimissioni. E pazienza anche su questo, ma con qualche borbottio e la prima grande delusione del “new deal”  in quanto le nuove regole chiariscono che i comportamenti incidono sulla classifica ancor più delle prestazioni sul campo. E in materia di comportamenti su uno dei tre fischietti, con quello che è stati scritto e si è letto su Baskettopoli,  si potrebbe pubblicare un libro dal titolo “l’arbitro padrone

Quello che non torna è  la debolezza  della Fip nel sancire con chiarezza le proprie prerogative, nel fare promozione al proprio “manifesto” di bonifica e maggior qualità tecnica. Si sbandiera il sorteggio,  si spiega che due arbitri saranno designati fra quelli di prima fascia, e il terzo sarà scelto fra quelli giovani per dare un senso al ricambio, e creare una chimica produttiva in modo da aprire a tutti maggiori possibilità. E poi alla prima designazione dell’anno, accetta il diktat della Lega. Davo per scontato Lamonica e Cerebuch, come omaggio alle bella Olimpiade, e il terzo al miglior giovane dell’ultima stagione.

Certamente Siena e Cantù saranno state messe al corrente di questa designazione esplosiva, o è stata una  presa dallo zelante  presidente di Lega a insaputa dei suoi datori lavoro?.

Vorrei  proprio che questa informazione fosse sbagliata, perché la Supercoppa di quest’anno dovrebbe essere uno spot vero di tutto il basket, non del campionato o di una squadra. Vale moltissimo come investitura-scudetto, e magari anche contratti pubblicitari, per la squadra che alzerà un trofeo fino agli anni passati scontato.

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