Arbitri di Coppa Italia, perché manca Cerebuch?

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Riceviamo e pubblichiamo:

Egr. Sig. Campana,leggo con stupore il Suo articolo di giorno 2 febbraio inerente le designazioni di Coppa Italia.
Guardando le designazioni non vedo alcuni “nomi eccellenti”…. il primo che mi salta all’occhio è quello di Guerrino Cerebuch.
Mi domando, come mai un arbitro che l’estate scorsa sia stato convocato alle Olimpiadi, che continua ad arbitrare a livello internazionale (riscuotendo consensi più che lusinghieri oltre che rappresentarci in maniera lodevole) non sia stato convocato alla Final Eigth???


Forse perchè si è deciso di dare spazio ai giovani….. ma se non sbaglio nomi di “primo pelo” non ne ho visti, tranne Borgioni.
Mi ha fatto, invece, piacere trovare Sahin da Lei definito  “arbitro con tanto di laurea e stile e serietà,con massima  reputazione internazionale”.
Ah dimenticavo, Cerebuch non ha chiesto indisponibilità per motivi personali.
Maurizio Polli

Risponde Enrico Campana. Davo per scontato la presenza di Cerebuch, prendo atto che non si era detto indisponibile, l’unica ragione  che nella mia analisi e poteva giustificare un assenza  imperdonabile. Avrei scritto le stesse cose se non avessero mandato in campo Facchini, sono logico e coerente.  Gli arbitri sono atleti, bisogna mandare in campo i migliori, o i più in forma o vedere se sono affiatati o meno. Anche Coppi e Bartali erano acerrimi nemici, eppure si passarono una borraccia storica per un interesse superiore.  Giro la domanda  al valutatore, senza polemica o fare pollice verso, per conoscere i criteri adottati o c’è stato piuttosto  un indirizzo personale. Cerebuch ci doveva essere e mi sembra di averlo scritto che un’Olimpiade vale il posto sicuro. Ma il problema maggiore delle designazioni della Coppa Italia   è che con Baskettopoli non ancora arrivato al dibattimento vengono gettonati  due arbitri dei  verbali oggetto di de relato, intercettazioni ed esposti ufficiali. Con la riforma del CIA è chiaro che non toccava ai valutatori elencare le pregiudiziali di queste “presenze aliene”, anche perché sappiamo che fine fece Luciano Tola, l’ex presidente che  letti i verbali diede un turno di sospensione cautelativo al tandem che guidava il sindacato del fischietto le cui gesta  erano ben  raccontate dal PM del processo. E i due mammasantissima, non puniti dalla giustizia sportiva perché “prescritti”, riuscirono a impugnare il provvedimento e Tola fu sfiduciato senza che Meneghin o chi per lui battesse ciglio. Una brutta storia che credo prima o dopo tornerà a galla. Il tempo è galantuomo.

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