Esclusiva pallarancione.com: parla Francesco Grotti – Questione arbitrale, la crisi del settimo anno!

Dopo l’articolo   di http://www.pallarancione.com/dino-meneghin-designatori-arbitri-ribelli/ col quale davamo  conto della segnalazione di Francesco Grotti  al presidente della Fip sulla provocazione pericolosa dei designatori, l’interessato ci ha chiamato.  L ’ex arbitro del famoso canestro dello spareggio  Livorno-Milano desiderava correggere un paio di imprecisioni  confermando però  il fatto in sé,  e il “virgolettato” del  suo  “rapporto”  a Meneghin.

Con le  facoltà concesse a un  tesserato (arbitro benemerito) e l’autorità di ex membro della Corte Federale e dell’Ufficio Inchieste, Grotti ha voluto rimarcare il premio “doppia designazione” nell’11.a giornata di ritorno per gli arbitri sospesi dalla Giudicante per la protesta delle divise non regolamentari.

“E’ stato scritto del canestro di Forlì, mentre si tratta  del canestro annullato di Andrea Forti, e di 5 anni di gestione dei designatori, quando si tratta di 7 anni”, queste le sue precisazioni.

Ne prendiamo atto, ci scusiamo con l’interessato. Per  quanto riguarda  Forlì/Forti si tratta di un errore del pc intelligente ma anche nostro che non l’abbiamo riletto,  mentre prendiamo atto che i fatali “sette anni” costituiscono un’aggravante  delle “anomalie”  imputabili alla gestione della A e delle carriere dei designatori. E al proposito Grotti butta lì una battuta ironica:  “Si tratta di un’eternità concessa in Italia, giustamente, solo al capo dello Stato”.

La Commissione Giudicante Nazionale sospende 12 arbitri fino al 19 aprile 2012

La commissione giudicante nazionale della Federbasket, visti gli articoli 2 (obbligo di lealtà e correttezza) e 123 (sospensione) del regolamento di giustizia, ha sospeso fino al 19 aprile gli arbitri Emanuele Aronne, Gabriele Bettini, Gianluca Calbucci, Gianni Caroti, Massimiliano Duranti, Carmelo Lo Guzzo, Paolo Quacci, Enrico Sabetta, Gianluca Sardella, Paolo Taurino, Alessandro Terreni e Luca Weidmann.

I 12 arbitri hanno indossato una divisa diversa da quella ufficiale prevista dal Regolamento Cia e per questo erano stati deferiti dalla procura federale.

Una grana per Meneghin: i designatori premiano gli arbitri ribelli?

“Gli arbitri designati per una doppia gara dello stesso turno della 11.a giornata del ritorno in serie A sono,  strana casualità, quelli che hanno aderito alla protesta dell’Aiap indossando le maglie colorate e che allo stato attuale sono davanti alla Commissione Giudicante. Così facendo, i designatori hanno premiato, ancora una volta, i loro fedeli dissidenti mortificando e offendendo quelli che hanno rispettato i regolamenti. Il comportamento dei designatori genera forte malcontento nel settore arbitrale, in assenza della dovuta serenità

Esposto o segnalazione?. Poco importa, la sostanza è la gravità di questo  fatto che Francesco Grotti, l’ex arbitro del famoso canestro annullato a Forti nello spareggio Livorno-Milano, avrebbe “denunciato” il giorno 4 aprile  al  presidente della Fip Dino Meneghin. Questo attraverso un sms del quale Pallarancione.com è entrato in possesso, e che illustra bene la strategia dei fischietti ribelli, sospesi con un turno di sospensione.

Si tratta di una grave provocazione che da strisciante è diventata adesso palese con la firma dei designatori che dovrebbero essere “tertium non datur”. Invece hanno “confezionato”  un atto di solidarietà munifico (una chiamata vale 1000 euro, quindi il turno di sospensione viene recuperato!…)  nei confronti dei 31 arbitri sospesi dalla Commissione Giudicante per aver indossato magliette non regolamentari, come richiesto dall’Aiap  agli associati per dare forza a un’azione più che illegittima quasi…comica.

Ecco la lettera con cui Zancanella vuole una sola lista arbitrale

Pallarancione.com è riuscita a procuarsi e pubblica la lettera integrale con la quale il presidente del CIA tenta di convincere gli arbitri a supportare il concetto di una lista unica per il campionato professionistico, promettendo vantaggi a tutti, peccato che la ancora una volta queste parole siano una specie di circolare, per tastare il terreno, mettere le mani avanti e non abbia cercato di scardinare le caste andando sul campo, girovagando qua e là per la penisola col suo seguito  del “pissi pissi bau bau”, e il presidente del CIA sia stato sconfessato nel suo operato dalla Giudicante.

Poi che Meneghin voglia salvarlo ricorrendo contro il suo giudice, intervento di una delicatezza discutibile e che mina pure i suoi organi di giustizia sportiva, è un altro aspetto. Certo la vittoria di Giovanrosa, l’arbitro di Legadue ingiustamente retrocesso, non l’unico caso del genere, è un pericoloso precedente, e poi ci sono tanti altri esposti rigettati.Insomma si entra nell’ottica di casi  delicatissimi, che certamente finiranno alla giustizia ordinaria perchè è ormai chiaro che c’è una frattura insanabile, Zancanella è contestatop da quelli che gli hanno dato il voto, e cercare di tenere assieme il settore con lo scotch  significa creare nuove tensioni, a scapito della regolaerità del campionato e anche dell’operazione di reclutamento degli arbitri, quando l’ambiente è intossicato e certi fischietti battono certi politici per l’attaccamento alla poltrona, e smesso il fischietto avranno sempre un gettone garantitocome commissari, osservatori, designatori, osservatori dei designatori e così via. Una casta in campo e una fuori…

La lettera di Zancanella:

Se Zancanella ha 31 arbitri contro, perché rimane al suo posto?

I 19 arbitri sospesi per non aver indossato la divisa regolamentare nelle gare del 17-18 marzo  sconteranno la sospensione decretata dalla Commissione Giudicante Nazionale fino all’11 aprile, e quindi sono fuori dal turno pasquale. La motivazione del provvedimento è riferita agli articoli 2 (Obbligo di lealtà e correttezza) e 123 (Sospensione) del Regolamento di Giustizia.

Si tratta di Roberto Begnis, Maurizio Biggi, Evangelista Caiazza, Renato Capurro, Roberto Chiari, Giampaolo Cicoria, Fabio Facchini, Massimiliano Filippini, Marco Giansanti, Gianluca Mattioli, Mauro Pozzana, Giorgio Provini, Davide Ramilli, Dino Ena Seghetti, Luciano Tola, Francesco Di Giambattista, Andrea Masi, Roberto Materdomini e Pasquale Pecorella.  Alcuni di questi nomi figurano nel “de relato” di Baskettopoli, anche se non è scattato alcun provvedimento. Una delle tante cose inspiegabili e, del resto, quello di Luciano Tola, il presidente  CIA dell’autogestione, è un caso paradossale di questi “veli” fluttuanti: si trova infatti in compagnia di quei capataz del fischietto che poi l’hanno sfiduciato costringendo a dimettersi e successivamente con un renversè di 180 gradi gli hanno assicurato voti per diventare presidente dell’Aiap.

Protesta degli arbitri: deferiti 19 fischietti

La Procura federale ha deferito alla Commissione Giudicante Nazionale gli arbitri di serie A Roberto Begnis, Maurizio Biggi, Evangelista Caiazza, Renato Pio Capurro, Roberto Chiari, Giampaolo Cicoria, Fabio Facchini, Massimiliano Filippini, Marco Giansanti, Gianluca Mattioli, Mauro Pozzana, Giorgio Provini, Davide Ramilli, Dino Ena Seghetti, Luciano Tola e gli arbitri di Legadue Francesco Di Giambattista, Andrea Masi, Roberto Materdomini e Pasquale Pecorella.

Gli arbitri sono stati deferiti per la violazione degli artt. 2 (obbligo di lealtà e correttezza) e 39 (violazione dei principi di lealtà e correttezza) del Regolamento di Giustizia e dell’art. 71 del regolamento CIA (Divisa), per non aver indossato la divisa regolamentare nelle gare del 17 e del 18 marzo 2012.

Sospeso sessanta giorni il fischietto di A che acquistava un grammo di coca

L’arbitro  di basket di serie A1 fermato nel corso di un controllo di polizia mentre era in procinto di acquistare un grammo di cocaina da uno spacciatore a Castelfranco  Veneto (sembra il fatto stesse avvenendo prima che si recasse ad arbitrare un match), dopo essere stato interrogato dal Procuratore del basket in merito alla vicenda è stato deferito alla Giudicante  che ha assunto un provvedimento di sospensione di sessanta giorni.

L’entità della pena, laddove venisse confermata, prevederebbe il ritiro del patentino e la fine della carriera, ma il fischietto veneto può ricorrere e ottenere una riduzione della sanzione che gli consentirebbe – al contrario – di tornare in campo dalla prossima stagione. Il fischietto ha più di 40 anni, ha iniziato l’attività dall’89 e ha diretto quasi 200 partite fra le quali anche gare di playoff della A-1.

Intanto dopo la sospensione dei quindici fischietti di A1 si attendono adesso altri provvedimenti nei confronti di quelli di Lega Due che hanno aderito alla protesta. La  Procura  è in fase di identificazione dei “contestatori” anche grazie ai filmati.

Ben 15 arbitri di A sospesi: l’Aiap verrà sciolta?

Costa cara la dimostrazione dei fischietti di A inscenata nelle gare dell’ultimo week end. Non sapendo più come puntellare la loro credibilità e per voler sostenere anche la gestione interna che fa capo ai designatori Colucci (consulente pagato della Lega) e Paronelli (rappresenta la Fip ma è appiattito sulle posizioni del collega), l’Aiap aveva deciso di scendere in campo con maglie colorate anziché quelle di ordinanza, di color grigio.

Questo per richiedere l’autonomia e   il rinnovo delle cariche alla fine del campionato, 9 mesi prima dell’assemblea della FIP. Un atto di superbia politica senza precedenti servita solo a dimostrare che l’autogestione degli arbitri è fallita e sconfina in situazioni pericolose per la regolarità dei campionati. Nel comunicato l’Aiap parlava anche di rispetto nei confronti di Lamonica e Creberuch, i due arbitri designati per le Olimpiadi, che si sono ben guardati di dare la loro solidarietà.

La Fip, che avrebbe dovuto immediatamente diffidare gli arbitri comunicandogli le conseguenze ed evitare questa spaccatura, ha quindi sospeso per 7 giorni  ben 15 arbitri di Serie A  da ogni attività federale. Si tratta di MATTIOLI, FILIPPINI, CAPURRO, BEGNIS, POZZANA, SEGHETTI, FACCHINI, GIANSANTI, CHIARI, BIGGI, CAIAZZA, CICORIA, RAMILLI, PROVINI, e il presidente dell’Aiap TOLA.

Coppa Italia, il chiaro Tv e il grigio degli arbitri

LO SPETTATOREGISTA: E VISSERO SEMPRE IMPRECISI E SCONTENTI…

Premessa:  è tradizione che qualunque cosa uno dica in ambito sportivo, e il basket non fa eccezione, troverà qualcuno in disaccordo se non in aperta polemica, perché puoi toccare qualsiasi cosa ma la squadra del cuore mai. E’ equiparabile ad una bestemmia. Su questo tema  (apro una parentesi) dovremmo tutti imparare da quel bimbo fenomenale visto sugli spalti di San Siro per Inter – Bologna  con il suo maxi cartello :

“Potete vincere? Altrimenti a scuola mi prendono in giro! Grazie, Filippo”

Lutto: si spegne Gino Burcovich, grande arbitro della serie A

Si è spento a 81 anni Gino Burcovich, Presidente Regionale F.I.P. Veneto al 1984 al 1988.

Nella lunga militanza in seno alla Federazione, dopo aver diretto per la bellezza di 13 anni partite del massimo campionato nazionale raggiungendo la qualifica di “internazionale”, è stato anche Consigliere Federale.

Viene ricordato oggi dai maggiori quotidiani e dalle testate venete che lo indicano come uno dei maggiori uomini di pallacanestro veneziana e nazionale. Puntuali le condoglianze del Comitato Italiano Arbitri, che si è unito al dolore della famiglia.

Dopo aver appeso il fischietto al chiodo, Nini Burcovich aveva continuato a vivere all’interno del basket contribuendo alle fortune della pallacanestro del Lido, dove abitava e dove sabato si svolgeranno le onoranze funebri (Chiesa di San Nicolò, ore 10), nella qualità di dirigente.