Riprende Baskettopoli, cambiato il PM attesa una svolta

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Riprende stamani a Reggio Calabria Baskettopoli col passaggio di consegne nel ruolo di PM  dalla dottoressa Luisa  Miranda, che ha lavorato sull’indagine e formulato le ipotesi di reato,  ad Anna Frustaci.

L’agenda prevede  la seconda parte della relazione del dottor Di Mauro, il  responsabile del servizio di Polizia Postale al quale la Procura affidò il ponderoso lavoro delle intercettazioni telefoniche riguardanti  le  designazioni pilotate dei Commissari che, come sostenute dall’accusa prendevano ordini dai capi del Comitato Italiano Arbitri falsando  carriere di arbitri e commissari, e con turbative sulle partite.

Ma nei verbali  del Processo arrivato forse a una svolta si è trovato anche dell’altro, come richieste varie di raccomandazioni, autoraccomandazioni e persino di stroncature nei riguardi di colleghi  da parte di alcuni fischietti fra i quali sono comparsi anche nomi del giro della A che nelle intercettazioni sono addirittura chiacchierati da parte dello stesso presidente del CIA il ligure Garibotti il quale però si né rifiutato di presentarsi a Reggio Calabria e riferire quanto sapeca alla dottoressa Miranda.

Dopo 3 anni e alcuni patteggiamenti che hanno perlomeno  dato corpo all’impianto accusatorio, il Processo purtroppo  procede a rilento, con tempi da prescrizione. La Fip se Lnp si sono costituite parte civile cosiccome  il poliziotto Alessandro Cagliostro, ai tempi arbitro nelle divisioni inferiori, il quale denunciò quello che il PM ha definito nelle 400 pagine di verbale un “malaffare”. La Giustizia Sportiva non ha mai affondato la lama come avrebbe fatto il calcio, anche se sono emerse precise responsabilità e alcune carriere nonostante pagine imbarazzanti  sono proseguite  addirittura con successo,  come se nulla fosse.

Sembra che sia molto difficile stabilire in questo processo,  con  centinaia e centinaia di intercettazioni  raccolta fra il 2007 e il 2008 l’entità dei danni e i veri responsabili, e se c’era un sistema o si trattava di gruppi isolati. Purtroppo  non è ancora stato ascoltato, per capire le sue motivazioni,  colui che con la sua denuncia ha fatto venire alla luce   questo sistema  molto ramificato, compiacente,  con relazioni anomale , consuete e indisturbate, fra  dirigenti, arbitri, commissari e capi dei fischietti. Una bruttissima storia, come dimostrano le accuse pesanti della Procura di Reggio Calabria, come associazione per delinquere, truffa amministrativa, abuso d’ufficio . Un sistema purtroppo che copriva  tutta  la penisola, possibile che i comitati regionali che hanno messo sempre più pesantemente  lo zampino nella gestione degli arbitri e commissari e la Fip non sapessero nulla?

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