Baskettopoli, le difese al contrattacco

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Il Processo di Reggio Calabria si è soffermato sul duplice ruolo del procuratore della Fip e consulente dell’accusa, ed stato aggiornato al 29 ottobre.

E’ ripreso  Reggio Calabria Baskettopoli, e dopo 3 anni di rinvii per difficoltà tecniche  e alcuni patteggiamenti e la ricomposizione del collegio composta dal presidente Olga Tarzia e i giudici Alberto Romeo e Filippo Aragona la giornata era dedicata al’ascolto dei testi dell’accusa, il dottor Di Mauro e il dottor Roberto Alabiso. Il primo in veste di responsabile della Sezione Operativa della Polizia postale di Reggio Calabria alla quale fu affidato il compito delle intercettazioni telefoniche riguardanti centinaia di gare e  colloqui fra dirigenti, commissari arbitrali, arbitri di vari livelli  e i vertici del Comitato Italiano Arbitro col suo presidente, principale  imputato per il reato di associazione per delinquere, abuso d’ufficio e truffa amministrativa. Il secondo, invece, quale consulente del Pubblico Ministero dottoressa Maria Luisa Miranda che sembra prossima  lasciare questo incarico ad un altro collega.

La relazione del dottor Di Mauro, dopo una breve introduzione dello stesso, è stata rinviata per poter ricostruire il lavoro complesso del gruppo dei collaboratori  svolto  continuativamente per ben due anni, fra il 2007 e il 2009, mentre per circa due ore le difese degli imputarti  hanno dibattuto sulla presunta irritualità della  duplice figura del dottor Alabiso, come consulente e procuratore Fip, suscitando più volte l’opposizione del Pubblico Ministero.

Alcuni avvocati degli imputati  hanno inoltre chiesto anche al procuratore la ragione di alcuni proscioglimenti pur in presenza di violazioni  disciplinari al regolamento arbitrale e una disparità con altri casi, e chiesto al presidente  di mettere a verbale le loro osservazioni.

Secondo il procuratore Fip non c’erano  però nei  vari casi contestati  elementi che giustificassero provvedimenti disciplinari. Nella sua relazione come CTU aveva  genericamente scritto di “una trentina di casi già sanzionati”, sullo sfondo di un sistema organizzato col concorso dei commissari per pilotare i voti degli arbitri, a scopo di agevolare alcune carriere e stroncarne altre. Nell’ambito del suo intervento  ha parlato di  26 imputati, e di alcuni proscioglimenti fra i quali ci sarebbero quelli di Maggiore, Licari, Tocco e Patrone.

Il Processo riprenderà lunedì 29 ottobre, con la relazione riguardante le dinamiche del servizio Postale sull’enorme materiale raccolto. In questo mesi ci sono state anche polemiche su alcune intercettazioni  uscite  per via traverse sui giornali, e che non sarebbero mai arrivate a Roma. E a questo proposito si parla di un possibile “rigurgito” spiacevole.  Circola  infatti la voce che alcuni di coloro che hanno  avuto la possibilità di leggere i verbali  e sono stati autorizzati  in quanto “parte civile”  o  rappresentanti della difesa  all’ascolto delle registrazioni, sia entrato in possesso di varie intercettazioni   riguardanti personaggi  del movimento che avrebbe continuato tranquillamente la loro attività fino ad oggi. Si tratterebbe di materiale mai   preso in  considerazione e  che sarebbe oggetto di  un esposto alla Fip e al CONI quale organo vigilante. Questo per  chiedere un supplemento d’indagine, e  cercare di stabilire  se questo materiale non è stato analizzato perché senza valore  o  invece  non è stato oggetto di provvedimento.

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