I grandi del basket, Reggie Miller

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Ha vinto davvero poco a livello di club, ma non per questo non può essere considerato uno dei più grandi cestisti della sua generazione. Lui è Reggie Miller, una carriera con la maglia degli Indiana Pacers, sin da quando venne scelto nei draft del 1987. Al”epoca in pochi avrebbero scommesso su quel ragazzo esile (2 metri di altezza per 88 chili), considerato una sorta di raccomandato per via della parentela con una delle più grandi cestiste di sempre (Reggie è il fratello di Cheryl Miller).

Un’etichetta difficile da cancellare per un ragazzo che sembrava non avere i mezzi fisici per sfondare nel mondo dei professionisti. Ma furono sufficienti poche partite per rendersi conto che Reggie aveva delle doti eccezionali, specie nella fase del tiro da fuori. 2560 le triple realizzate da Miller in carriera, 2560 canestri da fuori, che lo pongono al secondo posto della classifica di sempre, alle spalle di Ray Allen, balzato in prima posizione solo lo scorso anno.
Numeri che fanno impressione, ma che non sono stati sufficienti per portare Indiana sul tetto del mondo. Restano comunque nella storia alcune imprese di questo gigante smilzo, come quando segnò 25 punti in 12 minuti contro i New York Knicks, provocando le ire (e gli insulti) di Spike Lee sistemato in tribuna o come quando trascinò i Chicago Bulls di Michael Jordan fino a gara 7, siglando un canestro da 10 metri a 0,7 secondi dalla fine.

Nel 2000 finalmente i Pacers riuscirono a conquistare l’accesso in finale, grazie soprattutto alle doti di Miller, che vinse quasi da solo la finale di Conference segnando 34 punti in gara 6 contro New York. Nell’utlimo atto dell’NBA, però, Indiana si ritrovò di fronte i Lakers di Bryant e O’Neal e fu sconfitta per 4-2. Più ricca di soddisfazioni fu la carriera di Miller in nazionale, con un Oro olimpico ed un Oro mondiale messi in bacheca.

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