La Coppa Italia e il caso umoristico dei dirigenti in panchina

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Lunga riunione alla vigilia della  mattina della finale di Coppa Italia tra gli arbitri e l’organo tecnico. Hanno diretto la partita Lamonica, Cicoria, Lanzarini, riserva Martolini. Si è affrontato il caso della presenza sulla panchina di Siena dell’ex presidente che in seguito alle dimissioni da questa carica non avrebbe dovuto avere titolo, argomento che doveva essere discusso prima e non in quella circostanza creando una inutile turbativa.

Il caso era stato segnalato dopo i primi due giorni all’organo tecnico vedendo che il  dirigente senese s’era alzato in piedi durante la semifinale  ridendo  ironicamente – sembra – un paio di volte alle decisioni di Lamonica.

Gli arbitri hanno lasciato correre, stava a loro controllare chi aveva diritto o meno a stare in panchina,  da parte sua Sassari non ha fatto presente  questa anomalia ne ha protestato. Giusto così, siamo seri, mica uno può decidere una partita  gesticolando  con sorrisetti,  ci si deve organizzare meglio soprattutto perché la TV è il grande occhio.

Il Commissario del CIA dovrebbe anche rivedere tutto il disciplinare  in materia seguendo il modello FIBA. I presidenti non dovrebbero stare in panchina e ospitati tutti fuori dal campo, la nuova tendenza è purtroppo sedersi dopo i giocatori o nelle vicinanze. Mai visto Borghi, Bogoncelli Bulgheroni, Benetton,Porelli fare presenzialismo. Si tratta di un sospetto protagonismo fuori luogo, e di mancanza di fair play.

Per la finale si è provveduto a sistemare il dirigente al centro del caso più lontano della panchina. Ma perché il presidente di Lega che si è peritato di chiedere alla Fip i 10 arbitri migliori, ha ignorato il  protocollo facendo una raccomandazione ai club in materia? O tutti o nessuno.

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