La buona scuola Tv del basket esalta l’Olimpiade

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Attraverso Sky arrivano da Londra le belle immagini delle varie discipline, ma il torneo dei giganti di livello medio ci fa rimpiangere l’assenza della nostra nazionale.

Filosofia molto spicciola… Sono considerazioni sui generis, ma vengono spontanee: perché  gli sport importanti, quelli con tanti praticanti (e dirigenti….) stanno toppando alle Olimpiadi e gli sport minori, quelli con federazioni quasi a gestione familiare stanno dando fior di soddisfazioni?

Il calcio non si é qualificato, anzi grazie alle magagne di molti tesserati si sta squalificando. A proposito di qualifiche, noi baskettari siamo ancora a piangere la non qualifica olimpica che, dato il livello medio delle partite di Londra, avrebbe potuto anche riservarci qualche bella immagine e soddisfazione.

Belle immagini che un pò su tutti gli sport stanno piovendo letteralmente e sopratutto per chi le vede su Sky, dove puoi fisicamente scegliere e vedere qualsiasi disciplina con o senza italiani. É l’Olimpiade della grande qualità televisiva e dell’eleganza delle inquadrature: a parte quelle istituzionali dei singoli sport, cioé quelle che il pubblico si aspetta, tipo quelle tradizionali che raccontano gli incontri, nel basket, nel nuoto, nel canottaggio ecc., c’è una ricerca stilistica e qualitativa assolutamente nuova.

A Pechino avevano puntato sulla tecnologia, a Londra lavorano  sulla qualità sia delle immagini che delle inquadrature. É difficile raccontare un’ immagine, ma chi le ha viste sarà sicuramente d’accordo, partendo dalle meravigliose beauty-cam, i totali che fanno vedere i vari impianti sportivi, ad alcune soluzioni originali come punti di vista “in soggettiva” nel nuoto, nella marcia, nei tuffi, in atletica ecc. Paradossalmente dove non si sono viste grandi idee é proprio nella pallacanestro, ma questo é facilmente spiegabile: il basket é uno sport che ha avuto la sua esplosione in contemporanea con la tecnologia televisiva ed é stato, da sempre, fucina di idee poi copiate e riportate su altri sport. Non voglio dire che noi siamo quelli bravi, anche perché se cosí fosse non faremmo le figure che stiamo continuando a fare ogni due per tre, peró il basket é stato ed è innovazione e questo si riflette anche nel modo di farlo vedere, riducendo man mano che si va avanti le possibili novità.

Unica aspettativa nelle riprese olimpiche della pallacanestro potranno essere nel passaggio dalla fase a gironi a quella successiva con relativo trasloco da mercoledì con i quarti di finale: lì scopriremo se dal cilindro, anzi  dal canestro uscirà qualche coniglio.

E nel futuro campionato italiano?

Ne parliamo piú avanti, a palloni fermi.

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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