Nba lockout, New York rovente: Dwyane Wade perde il controllo – FOTO

Attimi di alta tensione e di grande preoccupazione a New York, presso il Waldorf Astoria nel tardo pomeriggio di ieri, dove erano riuniti rappresentanti dei giocatori e referenti delle franchigie ella Nba per negoziare il contratto e riprendere le trattative. Sospendere il lockout è ancora possibile o sarà serrata fino alla fine? I momenti vissuti ieri hanno senza dubbio contribuito a far capire quali – e quante – divergenze vi sono tra le due parti e quantio sia addirittura complicato riuscire a sedersi intorno a un tavolo.

Il faccia a faccia è durato poco più di quattro ore, il network Espn ha descritto quei momenti come “roventi”. Era la volta delle stelle del basketball: alla riunione hanno preso parte, oltre David Stern, commissario Nba, anche un gruppo di campioni. C’erano Derek Fisher in virtù del ruolo di presidente dell’associazione dei giocatori di basket americani, e tutti gli altri. Di fila: LeBron James, Carmelo Anthony, Kevin Durant, Dwyane Wade, Paul Pierce e Baron Davis. Fosse un quintetto (con riserva), agli altri farebbe ciao ciao con la maanina ancora prima di cominciare.

Invece occorrevano doti comunicative e di auto controllo. Il primo a perderlo, pare sia stato Dwyane Wade, stella dei Miami Heat: è stato il più convinto nell’alzare i toni mentre si rivolgeva al commissioner David Stern. Eoppure, sembra che neppure gli altri venti delegati abbiano saputo fare di meglio: Billy Hunter, direttore esecutivo dell’associazione giocatori (NBPA), ha dovuto faticare per calmare tutti.

L’altra parte era costituita da 10 proprietari di franchigia. Rispetto a un giorno fa, il clima è più pessimista: players e owners faticano a venirsi incontro e non dovrebbe cambiare nulla neppure nel corso delle prossime ore. Le parole di Stern lo confermano:

“Le parti riconoscono che senza un accordo si arriverà, in un momento non lontano, all’eventualità di perdere partite di regular season. Siamo d’accordo sul fatto che, se si cominciano a cancellare partite, giocatori e proprietari perdono soldi: le posizioni in quel caso diventerebbero ancor più rigide”.