Lock out Nba, trattative riaperte: serrata al termine?

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Si torna a trattare e le discussioni, in corso da ieri nel tentativo di salvare in parte la stagione Nba 2011/2012, paioni fitte e proficue. Almeno, in relazione alle settimane che hanno preceduto. Giocatori e proprietari delle franchigie sono riuniti a New York nel tenmtativo di sbloccare la situazione contrattuale che tiene sospesa l’annata, il cui inizio uffisiele dovrebbe avvenire il prossimo 1 novembre.

Le novità essenziali del pomeriggio inoltrato di ieri sono le seguenti: in primo luogo, si è messa in cascina una riunione di due ore, che non è poco. Secondo poi, ci si è confrontati sui fatti in maniera non più conflittuale e prevenuta. Nessun muro contro muro, tutt’altro: la discussione è stata rinviata a oggi per stilare un piano che preveda l’individuazione di tematiche intorno alle quali abbozzare una intesa. In tal senso, non va neppure esclusa l’ipotesi che cestisti e proprietari dei club possano infittire i colloqui nelle giornate di venerdì e sabato.

Top secret rispetto ai contenuti del dialogo ma pare scontato che a determinare le maggiori difficoltà di intesa possa essere la trattativa sugli stipendi. A fronte della richiesta dei cestisti di un incremento, le società hanno continuato a replicare che le perdite in seno ai bilanci sono milionarie anche a causa dell’eccessiva mensilità garantita ai giocatori. Ciascuno tende a fare cassa: il fatto che sia in corso lo scambio di vedute lascia pensare a una mediazione che tenga conto di entrambe le posizioni.

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