Che rabbia i cestiti, l’oro di Londra vale 150.000 euro!

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Un articolo del Daily Telegraph sul valore delle medaglie delle prossime Olimpiadi  evidenzia “ la generosità del CONI “e la totale assenza di premi  per gli inglesi. Quando i giocatori della nazionale di basket sapranno che il CONI pagherà (suona molto meglio di …premierà!…) una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra quasi 150.000 euro si morderanno le mani. Questo anche se l’oro l’avrebbero visto col binocolo contro il Dream Team coi vari Bryant, LeBron, Wade, Rose, Howard, Durant e compagnia bella.

All’arrivo di Simone  Pianigiani, il presidente del CONI Petrucci si era lanciato nel pronosticare la medaglia d’oro europea,  l’ha conquistata invece  la Spagna allenata da Sergio Scariolo che andrà a Londra assieme alla Francia. Guarda caso…Si tratta proprio di quelle due nazioni che quattro anni fa il massimo dirigente dello sport italiano “sbeffeggiò” essendo giunte alle spalle degli azzurri nel medagliere.

Il deludente risultato agli Europei in Lituania non ha permesso all’Italia di partecipare nemmeno al torneo pre-olimpico in Venezuela, per la seconda volta consecutiva la squadra azzurra  che contava molto sull’arrivo del CT che vince in Italia col 93% non parteciperà ai Giochi pur avendo conquistato in due occasioni  la medaglia d’argento  negli ultimi 30 anni, con Gamba e Recalcati.

Essere italiani, di questi tempi, è molto difficile: troppe tasse, poco lavoro, molto precariato, inflazione terribile, paura e paura della paura. Ma se sei un campione da medaglia, come è successo nelle ultime Olimpiadi di Pechino,  salendo sul podio puoi mettere da parte quanto un operaio guadagna in 10 anni. Non c’è spread che tenga… Perciò  il presidente del consiglio Monti sarà rimasto di stucco leggendo stamane il londinese Daily Telegraph che dedicava un articolo al borsino delle medaglie fra i vari paesi alla vigilia delle Olimpiadi.

In una tabellina il quotidiano benpensante evidenziava infatti il primato dell’Italia, attribuendole il primo posto della graduatoria con un corrispettivo di 116.072 sterline per una medaglia d’oro. Al cambio fanno 150,000 euro. La classifica vedeva, nell’ordine, Russia con 85.791, Francia 41.455, Cina 34.980, Giappone 22.848, Sud Corea 22.000, Usa 15.736, Australia 12.906, Germania 12.436.  Sorpresa finale:  al 10° posto la Gran Bretagna con un premio di 0 sterline. Avete letto bene, zero sterline uguale zero euro. La conferma arrivava dal titolo dell’inchiesta:

“Gli inglesi vincitori dell’oro non passeranno alla cassa”.

Il Daily Telegraph precisava che il BOA (British Olympiac Association) e il Governo inglese  non offriranno infatti ai loro atleti alcun incentivo economico.

“Dal nostro punto di vista – spiegava un dirigente del Comitato Olimpico inglese – un incentivo economico non avrebbe il minimo significativo impatto sulle motivazioni di un atleta che vuole conquistare il podio”.

Abbiamo letto con un certo imbarazzo, invece, il commento sulla politica economica italiana applicata allo sport.

“Il Comitato Olimpico Italiano è il più generoso fra tutte le nazioni a livello di prime 10 e premia per l’oro gli atleti con 116.000 sterline sebbene debbano pagare le tasse, e questa somma arriva dalle sponsorizzazioni e dalle federazioni”.

Vedremo, adesso, le reazioni del CONI e degli atleti di fronte a questa imbarazzante classifica, anche perché il CONI stesso non naviga nell’oro, è finanziato annualmente attraverso “contorsioni” del ministro delle Finanze di turno,  gli sport professionistici sono in crisi, vedi il basket e il volley, e siamo di fatto un “paese sportivo” solo invirtù di certi studi di settore benevoli.

Speriamo almeno che gli atleti abbiano il buon gusto, se queste sono le cifre, di non lamentarsi come a Pechino e chiedere una detassazione. Altrimenti la gente a casa spegnerà stavolta la televisione o tiferà per gli…inglesi, o gli americani del Dream Team che guadagneranno per l’oro 20.000 euro, la paga annuale per una giocatore della D-League. Non si sa nulla, invece, se Monti e Napolitano confermeranno per i vincitori il titolo di commendatore, ma questo è un altro aspetto.

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Enrico Campana

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