Rip Hamilton trascina i Bulls, è la NBA dei grandi vecchi

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Per la quarta volta negli ultimi 5 anni Chicago chiude il conto stagionale con i Knicks, 3-1, anche se ringalluzziti dai 43 punti di Melo Anthony e dal successo nell’overtime  per 100-99  di domenica al Madison i giocatori di coach Woodson sullo slancio fanno un ottimo primo tempo.  Situazione ribaltata nel secondo tempo, parziale di 25-10  per i Bulls orfani per l’ennesima volta di Derrick Rose il quale  in questa tribolata stagione non si risparmia nulla in fatto di infortuni,. E dopo quelli al gomito, all’alluce e alla schiena non entra in campo per un problema alla caviglia accusato due giorni prima a New York.

Privi di Stoudemire e Lin, i Knicks si appoggiano ancora su Anthony che segna 29 punti ma sbandano paurosamente ai rimbalzi, 33 contro 51 dei Bulls, la miglior squadra nel gioco aereo. Stavolta Luol Deng  è implacabile, 19 punti, 3/5 dall’arco, 10 rimbalzi, John Lucas III invece non  è in vena (2/10) e tocca al vecchio  Rip Hamilton, 900 gare e 12 anni di carriera fra Washington, Detroit e ingaggiato dai Bulls nei giorni di dicembre in cui si concludeva il lock-out, a mettersi la squadra sulle spalle segnando nel terzo tempo  ben 18 punti dei 20 che lo consacrano eroe della notte del successo stagionale n.44.  Quello che suggella il primato assoluto, con 8 gare ancora da giocare,  mentre Miami scivola nuovamente in casa e dovrà ribaltare nei playoff il fattore-campo.

Rip è  lo stesso eroe  degli Husky du  UConn della finale NCAA del ’99 contro Duke, dei grandi momenti dei Detroit Pistons 2004-2005, l’unico nella storia della NBA a essere miglior marcatore della sua squadra in una gara con 14 liberi su 14 pur  avendo fallito ben 11 canestri su 11. E anche  il filantropo della Salvation Army, il “Good Guy” eccellente  che aiuta anche i diseredati della sua Coatesville, e quel giocatore leggero che ha segnato valanghe di canestri,  più volte All Star, 120 partite di playoff, 17 punti di media, 51 punti in una partita sola,  e in sospensione galleggia nell’aria leggero, raramente  perdona nel tiro frontale. E infine  quella sua curiosità di attaccarsi   due nastri adesivi neri che gli circondano la nuca e il collo e la bandana rossa, forse per tenere la testa ben alta.

Nella serata dei grandi vecchi,  Boston ribatte Miami anche in trasferta neutralizzando la grandissima partita di LeBron James (36 punti, 11/23, 13/14 nei liberi, 7 rimbalzi e 7 assist) con 51 punti totali della coppia Pierce-Garnett che fanno in due ben 71 anni e 29 stagioni di NBA. Garnett gioca come ai bei tempi, con 11/14 al tiro , 11 rimbalzi, 24 punti, mentre ne fa 27, con 3 canestri taglia gambe dall’parco, l’intramontabile Paul Pierce con la sua storia brutale, un agghiacciante accoltellamento che rischiò di togliergli la vita. Miami segna i primi canestri, poi  con un parziale di 30-13 i Boston chiudono 33-22 il primo tempo. A fine gara coach Rivers confesserà di aver messo in testa alla squadra l’idea di un combattimento di boxe, difatti è  stato un uppercut iniziale  tremendo per gli avversari, a cominciare dal giovane coach di origine filippina  Erik Spoelstra criticato per aver ecceduto nelle rotazioni col risultato di una gran confusione. Boston gioca solo con 8 giocatori, e risulta decisivo anche il montenegrino Sasha Pavlovic con 2 bombe su 2 in soli 7 minuti.

Serata nera per le squadre della Florida. Perde anche Orlando senza Dwight Howard (e Turkoglu) perde a Washington  in una sfida senza i centri titolari, tirando molto e male da 3 punti (11/35, Anderson 1/7, Redick e Richardson 2/7 ) e non basta un’altra doppia-doppia di Glen Davis centro-bassotto. Il brasiliano Nenè è ancora fermo per una fascite, i Wizard ringraziano Kevin Seraphin, l’atletico moro francese di origini antillane che ha giocato l’Euroleague durante il lock out ha segnato 24 punti. E’ ormai uno del quintetto, come il ceko Ian Vesely sgrezzato  dal Partizan Belgrado. Ormai sono molte le squadre NBA che vantano nel quintetto il doppio straniero, dagli Spurs ai Rockets, dai Denver ai Washington, dai Raptors ai Dallas. Chi l’avrebbe mai detto?.

Risultati martedì 10 aprile: Washington-Orlando 93-85, Miami-Boston 107-115, Cleveland-Charlotte 103-90, New Jersey-Filadelfia 88-107, Dallas-Sacramento 110-100. Chicago-New York 98-86.

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