Nba brutte sberle per le squadre dei tre tenori azzurri

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Denver di Gallinari spazzata via con punteggio-record dagli Spur finisce ultima nella sua Divsion, criticato Bargnani (5/14) a Boston,  Chicago pesante ko  e Belinelli è sparito.

Non è colpa degli italiani, ma le rispettive  squadre sono state pesantemente bastonate nel turno di sabato notte: – 26  a San Antonio per Denver (peggior passivo del turno) con Blair tornato in quintetto e Manu Ginobili  tornato top-scorer, -21 per Chicago coi Clippers con Griffin esplosivo a Los Angeles e -18 per i Raptors nella prima partita della stagione a Boston con la sorpresa della prima doppia-doppia della sua possente (2,06)  matricola Jared Sullinger, uscito da Ohio State dove una delle promesse è l’Under20 Amedeo Della Valle.

Gara a senso unico per gli Spurs che hanno toccato il top del punteggio stagionale (126)  e  sfoggiato la vecchie divise color argento, George Karl continua a dar fiducia al ruolo di centron(o meglio di..noncentro…) a  Kostas Koufos, cittadino Usa al soldo della nazionale greca, il quale ha segnato 2 punti in tutti. Fortuna che  i rimbalzi li portano Faried, Gallinari e Iguodala e talvolta anche McGee, l’antenna della squadra, che però manca di continuità e non usa il fisico in difesa, mentre il russo Mozgov non si è ancora visto per problemi fisici.

Gallinari ha segnato 15 punti (29 minuti,  7/13, 7 canestri in una partita in questo inizio non li aveva ancora  segnati,  finalmente sopra il 50% ma 0-2 da 3, e  7 rimbalzi. Il  solito impegno dopo l’occasione persa di mettere ko Miami con quell’airshot da 3 punti nel finale perso nello spazio. Prendere 126 punti in difesa significa aver passato il limite, e  con la terza sconfitta consecutiva (Phoenix e San Antonio fuori, Miami in casa) la quadra di George Karl è scivolata in una settimana dal 2°  all’ultimo  posto con 4/6. Unica consolazione i 10 punti (top personale)  del francesino Evan Fournier, n.26, il rookie,  miglior scelta   europea del draft 2011 che praticamente non aveva mai messo piede in campo,

Dopo la sconfitta netta di Boston che fa sempre più conto sullo  zietto (35 anni) Jason Terry, 13 stagioni di NBA, arrivato da Dallas, miglior marcatore contro i Raptors,  Andrea Bargnani assieme a McGuire e Valanciunas è finito nel mirino della critica che attribuisce le 7 sconfitte su 9 gare alla  front-line.  I Raptors capaci di vincere in difesa a Indiana  sono stati un fuoco fatuo, l’acerbo Valanciunas ha segnato 3 punti, e 6 falli, il Mago ha tirato 14 volte, più di tutti i compagni, con 5 soli canestri, 1/5 dai 3 punti, non è quello dell’inizio scintillante dell’anno scorso.

I Celtics con un solo contropiede, roba da non crederci, hanno dato spettacolo grazie al rientro (dopo un infortunio alla caviglia di Rajon Rondo, il quale ha servito ben 20 assist, come era già successo quest’anno con Utah. Da 33 gare consecutive regala più di 10 assist per sera, per questo la squadra non ha bisogno del contropiede. Tesse le sue lodi coach Rivers: “E’ fra i più grandi di sempre, Magic Johnson, Stockton o Jason Kidd dei giorni migliori, si tratta di un animale raro che farà parlare di sé ancora per molti anni”.

Chicago ha perso malissimo la sua rima partita esterna, si è salvato solo Carlos Boozer, quintetto poco competitivo con 0/6 di Noah e 0/4 di Hinrich, ovvero l’asse portante centro-play, Marco Belinelli (3 punti per un canestro da 3 su 4 e 1/6 in totale e molto poco per il resto)  è stato uno dei fantasmi nella brutta notte di Los Angeles. Per le statistiche avrebbe migliorato il tiro, in realtà il promettente inizio è solo un ricordo, è dentro anche lui in una crisi d’identità della squadra prima nelle ultime due regular season.

Quattro vittorie in trasferta su 8, per Miami ancora senza Wade la seconda dopo quella sofferta di Denver e ancora propiziata dalla difesa, dalla precisione di Bosh e da San LeBron, Utah con il suo centro Al Jaefferson dominante a Washington (60-44ai rimbalzi), Memphis a Charlotte e Dallas a Cleveland in attesa di recuperare Dirk Nowitzky fermo dall’8 ottobre quando  i Mavericks erano a Barcellona per il tour europeo.

Attenti a  Milwaukee che con 6/2 (e 3 vittorie on the road, meglio delle bigs!)  guida con autorità la Central Division approfittando della sconfitta n.4 di Chicago, la prima in trasferta. Quasi al primo giro di boa (10 gare), nelle altre Division comandano: 5/1 New York (Atlantic), 8/3 Miami (Southeast), 7/3 Oklahoma (Northwest), 7/2 LA Clippers (Pacific), 8/1 Memphis  (Southwest). Hanno toccato le 8 vittorie Miami, Memphis e San Antonio. Imbattute in casa Miami (4/0), Memphis (4/0), New York (3/0), maglia nera con 0/8 Washington partita male anche quest’anno, con l’alibi dell’infortunio del play Wall, la sua star, e del potente brasiliano Nenè che lasciata Dallas a metà della scorsa stagione non ha quasi più giocato. Intanto il rookie Beal è rientrato nei ranghi e il ritorno in quintetto di Vesely, una delle speranze europee, non ha portato risultati.

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Risultati 17 novembre: Boston-Toronto 107-89 (20 J.Terry, 11 Sullinger + 12 ri, 6 Rondo + 20 as; 15 Bargnani, 15 Kleiza); Washington-Utah 76-83 (20 Jord.Crawford; 21 A.Jefferson + 13 ri); Charlotte-Memphis 87-94 (18 B.Mullens, 17 K.Walker; 20 Conley, 18 Z.Randolph + 12 r, 12 M.Gasol + 9 r), Cleveland-Dallas 95-103 (26 Irving; 19 Mayo, 10 S.Marion + 10 r); Milwaukee-New Orleans 117-113 (22 M.Ellis, 22 B.Jennings; 28 A.Davis + 11 ri, 13 Vasquez + 11 as); San Antonio-Denver 126-100 (20 Ginobili, 19 D.Blair; 15 Gallinari, 10 Fournier); LA Clippers-Chicago 101-80 (26 Griffin + 10 r 22 Jamal Crawford; 22 Boozer + 10 r); Phoenix-Miami 88-97 (16 M.Morris;  24 Bosh, 21 L.James).

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