Lnp serra le fila per entrare nella squadra di Petrucci

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IL CASO – Un’autocandidatura esterna contestata dal direttivo di rischia di rovinare il clima favorevole per il ritorno del presidente storico del basket.

Scelto nel proprio contesto  il candidato per il rappresentante della  squadra di Petrucci, nel nome del dott.Marco Tajana,  il direttivo della Lega Nazionale Pallacanestro  tenta adesso  evitare una spaccatura  dell’organismo delle 220 società minori e una figuraccia al basket nel momento in cui torna Gianni Petrucci e certi raid nei pascoloi dei furbetti non sono consentiti. Per questo, come ha preannunciato  prima di un viaggio in Centro-America dal quale rientrerà a metà dicembre,  il presidente Bruttini chiederà un incontro al futuro presidente della Fip e all’attuale vicario Laguardia per trovare una soluzione ragionevole ad un fatto senza precedenti.

Il nodo da sciogliere è l’iniziativa di un gruppo presentatosi fregiandosi delle insegne della Toscana, ma senza  nomi e cognomi dei promotori, firme in calce,  scopi e il  mandato o almeno il placet  da parte del  proprio Comitato regionale  che non ha fatto cenno. Quindi ci sarebbe solo l’autocandidatura di Marco Petrini, ex presidente del CR Toscano per un decennio, se non fosse che il gruppo promotore ha rastrellato deleghe  alla vigilia dell’assemblea, magari in virtù di un possibile scontento o per un’azione di disturbo.

L’autocandidatura secondo la nota scritta dal fiorentino Petrini poggiava, come premessa,  su una delega dei vertici di Lnp. Peccato che gli stessi abbiano smentito con una nota ufficiale, quindi il problema non si porrebbe. Senonchè l’ “azione pirata” del  gruppo toscano (né  doc né  tantomeno  dop…)  giocando o sullo scontento o sulla propria “destrezza”, avrebbe raccolto alla vigilia dell’assemblea un numero di deleghe tale in modo da pilotare la maggioranza dei 12 delegati  che andranno a Roma e voteranno il rappresentante nel consiglio federale.

Non solo: sono riusciti, questo è certo,   anche a far eleggere alcuni consiglieri fra i 10 dell’esecutivo.  Lnp ha reagito con stile, forse troppo,  e di fronte all’arrivo improvviso di  candidato estraneo alla storia dell’organismo, trovata una maggioranza interna all’interno dell’esecutivo, ha deciso – non senza un acceso dibattito interno – di eleggere il proprio candidato.

Ci sarebbe materia sufficiente per un esposto alla Fip (e al CONI quale organo vigilante)  per violazione dell’art.2, mancanza di lealtà e correttezza. In quanto l’opa sulla Lnp e 220 società, la maggior diffusione territoriale e come tesserati,  è stata ideata da tesserati esterni a Lnp o in conflitto di attribuzioni, non è passata dal canale istituzionale, e sarà dunque meglio risolvere in via diplomatica e in famiglia questa brutta storia.

La Fip  uscente ed entrante deve prendere atto di quanto è successo. Siamo in una realtà border-line, e ci si chiede  con quale coraggio Petrucci potrebbe accettere nel nuovo consiglio federale una figura   di espressione  estranea al  movimento che non lo riconosce e di cui non fa parte, non ha storia?. E che presentandosi alla riunione della consulta (i presidenti regionali) si è permesso addirittura di  sottoporre un  documento nel quale ha scritto di avere  l’appoggio dei vertici di Lnp, quando c’è stata invece una smentita ufficiale?.

Il gioco sarebbe stato più corretto se costui  si fosse almeno candidato per il consiglio direttivo  e una volta ottenuta la nomina avesse convinto i 9 colleghi dell’esecutivo.  E’ stata perciò  sbagliata anche la procedura, e quando si sbaglia si  deve chiedere scusa e deporre le proprie ambizioni perché può sempre riprovare, nel rispetto delle regole.

Intanto dall’interno del consiglio è arrivato l’invito ai 220 club a capire bene quello che è successo  e il cambiamento  di 180 gradi dello scenario, ma ad attivarsi  di conseguenza per una verifica sulle deleghe  ottenute con destrezza, che potrebbero sempre  venire ritirate in questa fase diplomatica.

L’iniziativa diplomatica  non prevede  il mercato del voto da parte di Lnp, mica puoi trattare con chi non è legittimato. Si tratta semplicemente di una presa di coscienza collettiva sulla legittima autodeterminazione di Lnp nel presentare un candidato eletto all’interno del proprio direttivo, del primo risultato ottenuto sulle rateizzazioni dei Nas e la possibilità di mettersi a un tavolo con la Fip per discutere assieme, serenamente e col reciproco rispetto delle parti,  un aggiornamento dei parametri, alla luce della crisi economica e della rinuncia di molte società. Ma  anche per  gestire assieme a Legadue, che da parte sua rifiuta l’autocandidatura ritenendola quel che è, senza senso,  la nascita del nuovo campionato di A.

“Per la  prima volta il Consiglio Direttivo della LNP – questo il sunto della email che il consigliere Lorenzo Colombo di Castelletto Ticino ha inviato alle società di DNA, DNB e DNC  –  ha scelto di farsi rappresentare a Roma da un proprio  membro. E chi  meglio di uno di noi,  se si chiama Marco Tajana? Persone esterne al nostro mondo stanno cercando di far sedere a quel tavolo qualcuno altro  in spregio al nostro diritto di essere rappresentati  – Mi piacerebbe che le centinaia di società che grazie alla vostra iniziativa sulla rateizzazione dei Premi NAS, si  facciano di nuovo sentire”. “Infine –conclude il suo appello il Colombo-  non dimentichiamoci che il successo anche di questa iniziativa ci permetterà di sederci al tavolo delle trattative per la “rivoluzione dei nas” e per le nuove doa per i prossimi campionati, in posizione perlomeno paritetica.”

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