Niente scontro sui Nas, sì alla rateizzazione

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L’assemblea di Lnp di Bologna ha ottenuto dalla Fip di pagare in tre rate dal 5 novembre a gennaio la tassa di servizio che torna parzialmente ai club come incentivo per la produzione dei giocatori.  Per il CF spunta la voce di Toni Cappellari.

I 12 delegati che andranno a votare per l’elezione dell’esecutivo della Fip di Gianni Petrucci il 14 gennaio a Roma sono Tajana e Vaghi (Lombardia), Lucati (Veneto), Arletti, Bottioni e Incarbona (Emilia), Trovato (Piemonte), Mauriello e Benacquista (Lazio), e il trio toscano Andromedi, Cardelli e Sesoldi.

Alla fine  è arrivato dalla Fip il segnale tanto atteso,  la mobilitazione del manifesto “No rata, no Nas” al quale hanno aderito oltre 100 società che chiedevano un pò di respiro sul pagamento dei Nas, una sorta di tassa di servizio  restituita parzialmente (sembra si tratti di 10 milioni di euro) aqi club quale incentivo per la produzione giocatori (naturalmente la grande fetta della torta è per la A): Lnp è riuscita a strappare il pagamento in tre rate col  leggero dilazionamento (entro il 5 novembre, 5 dicembre e 5 gennaio). La notizia positiva  ha contribuire a rasserenare gli animi dei quasi 120 delegati, segno di una partecipazione molto sentita, presenti alla 36a assemblea della Lega Nazionale Pallacanestro.

Niente scontro, il dialogo può quindi cominciare, e prevede una revisione del meccanismo in futuro perchè le norme adesso sono superate dal tempo e dalla crisi, e l’entità dei Nas per le divisioni minori è pesantissima rispetto si club di vertice quanto è nulla invece per le divisioni regionali, e il direttivo di Lnp ha inoltre proposto un codice di autodisciplina, vedi quella delle 3 liberatorie entro la stagione per tutelare le società virtuose e scoraggiare con sanzioni in punti e persino l’esclusione per  chi non è in regola con i pagamenti dei dipendenti. Questo tutelerebbe oltre la regolarità dei tornei  anche l’aspetto sociale, e quindi  giocatori e tecnici tutelati come prestatori d’opera.

Per quanto riguarda invece la Commissione che dovrà trattare con Legadue per discutere tutti i dettagli  organizzativi e la gestione riguardante la nascita del secondo campionato nazionale che nascerà dalla fusione dei due campionati, l’assemblea ha nominato il presidente Fabio Bruttini, Marco Tajana e Iulio Trovato che decideranno l’agenda degli incontri col i colleghi di Legadue Bonamico, Costa e Domenicali.

L’orientamento, riguardo la scelta del vertice che amministrerà il  torneo 2013-14  è  di puntare su un presidente di club di Lnp e utilizzare l’esperienza maturata nel campo del marketing in questi anni da Marco Bonamico che ha ottenuto buoni risultati, ad esempio, nel campo dell’innovazione tecnologica riuscendo a dare un’immagine positiva globale di questo torneo molto eterogeneo.  A meno di colpi di scena, e se gli verrà chiesto  Fabio  Bruttini, il cui mandato scade a giugno, dovrebbe avere il ruolo di presidente di questa fusione delicata  che richiede diplomazia, una storia sportiva, esperienza imprenditoriale e una figura sociale rappresentativa e non obsoleta e tanto meno di matrice politica.

All’ordine del giorno anche un primo giro d’orizzonte sulle candidature per il rappresentante che avrà il compito di tenere i fili con Petrucci e il suo esecutivo. Nei giorni  scorsi si è scoperto che la Toscana da tempo stava rastrellando deleghe per avere in mano in pallino. La trama  non è riuscita e il tentativo di scavalcare l’assemblea non è piaciuta.

Il blitz è stato parzialmente parato, e la maggioranza dell’assemblea non ha mancato di manifestare sconcerto e irritazione dal momento che esistevano delibere operative molto chiare sulle modalità di questa operazione prese da un Consiglio con figure di spessore. Un Consiglio che intende riservare  a questa scelta la massima attenzione puntando non ha un prestanome di interessi territoriali bensì una figura forte ma in senso tecnico, di capacità, esperienza e penetrazione ai vari livelli che possa coadiuvare anche il direttivo a livello di conoscenze nel mondo imprenditoriale e del lavoro.

Il blitz della Toscana che non ha atteso l’assemblea cercandosi di prendersi dei vantaggi  nella corsa per il rappresentante che sostituirà il romano Piero Moretti  per i rapporti col Consiglio Federale,  ha avuto come regista dell’operazione – del tutto errata nei tempi e nei  modi l’invasione  – un gm di  A che  ha agito in aperto conflitto di interessi col suo ruolo di professionista girando in tutta Italia, come raccontano,  per rastrellare deleghe al suo scopo . Si è posto insomma come “ grande elettore”  per acquisire  l’unica poltrona possibile che ancora può conquistare il Granducato per la prossima legislatura del basket.  Con tutto il rispetto per questa regione, per alcuni aspetti un “faro” del movimento, l’interesse di 200 società e la loro tutela  vale molto di più, specie   in questo momento, sia per la crisi economica, la trasformazione del basket e il ritorno di Petrucci.

Tornare ai giochetti politici che hanno caratterizzati questo quadriennio (vediamo la questione arbitrale)  è un esercizio  velleitario e irritante, come  appunto hanno ben capito molti delegati ritirando  il loro consenso al momento del voto. Il particolare sembra ci abbia ripensato il forte Veneto. E il presidente del CONI  sarà  certamente il primo a volere figure di qualità nella sua squadra in quanto nel contesto dell’evoluzione del basket  europeo e internazionale il secondo campionato nazionale potrebbe diventare una NCAA, un torneo-modello,   per cui la scelta del  candidato esclude accordi politici, voti di scambio per futuri scenari e poltrone.

La Toscana ha già scoperto le sue carte, e comunque decide di andare avanti per la sua strada senza far conoscere un programma ma lanciando nella mischia avendo Marco Petrini. Si tratta dell’ ex presidente regionale ex presidente del club fiorentino Affrico Bancario, il quale è  uscito già allo scoperto. E’ arrivato a Bologna, si è  presentato i ai delegati e avvicinato anche chi la pensa che la sua, con tutto il rispetto per la persona,  sia una figura di nomenclatura partorita dai patti fra i comitati regionali. Fortunatamente i 10 del direttivo che dovranno scegliere  sembrano una squadra decisa a ragionare di testa propria, e su parametri di merito, personalità e di interesse per il gruppo di società che in Italia è più radicato e rappresenta il vero City Game, e in questo momento stra facendo i salti mortali.

I 10 consiglieri  espressione dei 3 campionati, DNA, DNB e DNC,  che dovranno individare e votare il candidato ideale sono il presidente  Bruttini, Vaghi, Tajana e Colombo (Lombardia), Lucati (Veneto),  Parietti (Toscana), Quinto (Puglia), Trovato (Piemonte), Arletti e Incarbona (Ferrara). I neo-eletti sono stati Lorenzo Colombo (Castelletto Ticino), Giacomo Icarbona (Ferrara)  ed Vito Quinto (Bisceglie,Puglie, subentrato al dimissionario Valter Fusco, Campania) .

Per un principio di fisica, come è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria,  il blitz  toscano ha immediatamente fatto scattare una ricerca per individuare un tecnico di alto profilo,  ed è circolato  il nome di Toni Cappellari. E’ uno che  non ha bisogno di presentazioni, il gm del periodo d’oro dell’Olimpia Milano oggi manager di una società che opera nel mondo del lavoro, ex allenatore e con l’età giusta e le relazioni  giuste e con una sua personalità di manager e appassionato.

Il direttivo di Lnp  è d’accordo su un principio: la decisione sarà nostra e  non parto dei meccanismi politici regionali, qui ci vuole un tecnico di altro profilo. “Verranno valutate seriamente tutte le proposte, ma sarà una scelta  senza precondizionamenti”, ammonisce la voce del direttivo nel riprendere in mano una situazione che stava scappando di mano. E quindi niente spintarelle e raccomandazioni, verrà designato colui che avrà i migliori titoli. E se è un nome conosciuto,e di successo, tanto meglio.

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