I grandi del basket, John Havlicek

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Immagini di un basket che non c’è più, quando le foto erano in bianco e nero ed i campioni non erano sponsor ambulanti di questo o quel prodotto. Era il basket degli anni sessanta, dominato dai Boston Celtics, che mettevano in fila un anello dopo l’altro, costruendo quella che viene ancor oggi ricordata come la Dinastia.

John Havlicek arrivò a Boston quando i “verdi” avevano già incantato il mondo e si apprestavano a vivere un momento di prevedibile ed inevitabile calo.

Ma l’ala-guardia contribuì in maniera determinante alla conquista di numerosi altri titoli, guadagnandosi di diritto l’accesso nella classifica dei più forti cestisti di ogni tempo. E dire che Havlicek, detto Hondo, avrebbe potuto sfondare nel baseball o nel football americano, sport per i quali aveva notevoli doti naturali. Alla fine venne scelto dai Boston Celtics e si ritrovò a giocare da professionista sui parquet di un’America che non avrebbe scommesso un centesimo sulle sue qualità di cestista.

La scommessa fu ampiamente vinta, invece, da chi decise di puntare su quel ragazzotto di origine croata, non troppo veloce nei movimenti, ma determinante nel gioco di squadra e con un’ottima capacità realizzativa, tanto da piazzarsi al dodicesimo posto nella classifica marcatori di tutti i tempi, con i suoi 26.395 punti realizzati in carriera (una media di 20.8 punti a partita).

John Havlicek giocò per 16 stagioni (l’intera carriera) con la maglia numero 17 dei Boston Celtics, contribuendo alla conquista di ben 8 titoli NBA, due dei quali negli anni settanta, quando la Dinastia non era che un lontano e piacevole ricordo. Fantastica fu la stagione ’73-’74, quando Hondo – oltre all’anello – conquistò il titolo MVP della finale. Non male per un giocatore di 34 anni, che avrebbe dovuto (e potuto) sfondare nel football americano o nel baseball e che incantò l’America, ritrovandosi a  vestire i panni di un’autentica leggenda del basket.

 

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