Nba Boston-Miami 79-98 LeBron spaziale, Miami conquista la bella

Per 3 tempi il 3 volte MVP ha segnato da solo più di tutti i compagni,e con 45 punti e 15 rimbalzi ha annullato il match ball a Boston e la sfida per la vittoria nella Eastern Conference si decide sabato notte a Miami. Il Boston Garden  stavolta non è stata il solito incubo per LeBron. Gli era capitato di perdere ai tempi di Cleveland, e con la nuova maglietta degli Heat due anni fa nel primo turno dei playoff, non erano nemmeno bastate alcune grandissime partite. Aveva perso segnando 42 punti, stessa storia con 27 punti, 19 rimbalzi e 10 assist, anche 45 non erano stati sufficienti come invece  stavolta, in una partita fra le più belle  della sua carriera sul campo-tabù dove aveva perso in precedenza 7 volte su 8 e Miami, da parte sua, 15 partite su 16 della stagione regolare.

Nba 2012 LeBron James il più votato del quintetto ideale

NBA INSIDE – Premiato dalla stampa americana con Durant, Kobe, Paule Howard, Rose paga gli infortuni, la giuria troppo generosa con Knicks, Parker e Nowitky nel 2° e 3° quintetto.

Poco prima di andare in campo a Indianapolis, LeBron James ha saputo di  essere stato il più votato nel Primo Quintetto, il 3° riconoscimento  dopo il titolo di MVP e  Miglior Difensore della stagione   del campione di Miami che spesso è il miglior della squadra non solo per i punti ma anche per i rimbalzi, gli assist, i recuperi. Ma gli è arrivato molto vicino Kevin Durant, da 3 anni capocannoniere della Lega,  distanziato di soli 5 punti,  nel club  più esclusivo del quale tutti e cinque i votati dalla giuria di giornalisti statunitensi e canadesi erano già stati membri.

Nba per LeBron anche l’Oscar di miglior difensore

NBA INSIDE – La star di Miami  più votato nel  Primo Quintetto davanti a Ibaka, Howard, Paul e Tony Allen. Gallinari dimenticato. Orlando licenzia Van Gundy: Sloan o D’Antoni? Nuovo caso-Gasol ai Lakers, e Messina cerca panchina.

Stan Van Gundy è stato licenziato da Orlando, decisione scontata non tanto per i risultati in quanto la squadra senza Dwight Howard, operato alla schiena, con Indiana nei quarti ha giocato rassegnata, ma per aver dichiarato durante la stagione che la star voleva la sua testa. Il caso era stato ricomposto per una sorta di ragion di stato, per via dei problemi fisici del giocatore e le pochissime speranze di riaggiustare una stagione nata male. Adesso si sente parlare di Jerry Sloan, il settantenne coach già “intronato” nella Hall of Fame, fuori da 15 mesi, storico guru per 23 anni degli Utah Jazz.

Lebron MVP Nba oltre mille punti, adesso vuole l’anello

Nella corsa all’Oscar della NBA per il 3° trofeo in 4 anni ha battuto nettamente Durant, fra le matricole favorito Irving ma Kenneth Faried può diventare un caso

Come era nell’aria, e anche nella logica del campo in una stagione in cui Anthony ha risentito del suo rapporto con D’Antoni,  Derrick Rose, Otis Howard e Kevin Love sono stati fermati dagli infortuni, Nowitky tradito dalla cattiva stagione, Garnett e Pierce sono venuti fuori soltanto negli ultimi due mesi e gli europei dell’ultima generazione sono stati trascurati, LeBron Raymone James ha conquistato per la terza volta in 4 anni il Trofeo di MVP della Lega. Solo Derrick Rose, lo scorso anno più giovane MVP nella storia di questo prestigioso riconoscimento intitolato a Maurice Podoloff, il primo commissioner della Lega Professionistica, si è inserito nell’era-LeBron caratterizzata da un giocatore totale, fisicamente superbo (dottissimo anche per il football, disciplina che l’avrebbe voluto fra i pro) ma  ancora senza la ciliegina sulla torta di un titolo che spera di gustare grazie al passaggio a Miami che, intanto, vede la sua strada spianata per vincere il titolo della East Conference grazie all’eliminazione dei Chicago Bulls, la n.1 della regular season (50/16).

Play off Nba Miami e LeBron James volano, Anthony non basta ai Knicks

Con San Antonio, Oklahoma, Indiana passa  dunque anche Miami che risolta la formalità con New York (13 sconfitte su 14 nei confronti diretti)  apre domenica la serie dei quarti di finale contro i Pacers, mentre  da stanotte al termine del week end si decideranno le altre quattro squadre. La griglia dei playoff per i quarti è la seguente: San Antonio c.vinc. Clippers-Memphis;  Oklahoma c.vinc.Lakers-Denver;  vinc. Chicago-Filadelfia c. vinc. Atlanta-Boston; Miami-Indiana.

Sempre più lanciato verso il trofeo di MVP della stagione LeBron (la star di Akron, Ohio, di cognome fa James)  ha giocato una tipica gara delle sue, di basket totale, un’ipotesi di “tripla doppia” 29 punti, 8 punti, 7 assist, 2 recuperi. E gli hanno fornito assistenza  Bosh e Wade, 19 punti per entrambi, oltre al sempre più convincente Mario Chalmers (10 punti e 6 rimbalzi) e con due cambi preziosi quali Mike Miller e Shane Battier, bravi a puntellare la squadra nel tiro da 3 punti, il  tallone d’Achille della squadra che prenderà i favori del pronostico se  all’Est va fuori Chicago. Miami ha superato per la terza volta i 100 punti contro i Knicks  nei quali ha avuto evidentemente troppo fiducia Mike Woodson.

Nba play off 2012 gara 1, Durant salva i Thunder, Rose stagione finita

SPECIALE PLAYOFF NBA 2012 – Gara 1: dura lezione per i Knicks a Miami con LeBron show, Orlando vince a Indiana, Dallas stava per ripetersi. Alla fine la jella ha vinto la sua crudele partita con Derrick Rose che a 1’10” dal termine in un’entrata delle sue, quella del salto del coniglio (bunny-hop), con un balzo  ha saltato due difensori, si è trovato dentro il cuore dell’area ma nell’arresto ha ceduto il ginocchio sinistro, riuscendo tuttavia eroicamente a passare fuori la palla.

Stagione chiusa per la star dei Bulls dopo aver saltato ben 27 gare su 66 e stavolta per lo strappo dei legamento del crociato anteriore. Un vero  calvario per il MVP della scorsa stagione, che aggiunge ai 5  infortuni, alluce, gomito, schiena, stiramento inguinale, e caviglia anche quello del ginocchio. Ben 6 in totale, anche questo un record. Derrick molto amato dalla gente ma anche dai compagni, non si è fatto mancare niente, anche se l’epilogo più beffardo di questa sua titanica sfida è arrivata proprio al termine di una partita degna della sua classe, sfiorando la tripla con 23 punti, 9 rimbalzi, 9 assist.

Nba, Bargnani sbanca Memphis, LeBron e Kobe affossano Philadelphia e Minnesota

Undici gare nel corso della Regular Season Nba del 16 marzo 2012 con occhi nuovamente puntati sul decisivo Andrea Bargnani che, rientrato e tornato in condizioni fisiche dignitose dopo l’infortunio, ha preso per mano i Toronto Raptors e li ha condotti verso una importante vittoria in casa dei Grizzlies acciuffata dopo l’overtime. Il Mago ha messo a referto 18 punti mentre i canadesi hanno sbancato Memphis con il punteggio di 114-110.

Per Bargnani, numeri non ancora vicini al potenziale che garantiva prima dello stop ma in crescendo rispetto alle uscite recenti: titolare per 39 minuti, ha chiuso con 4/17 al tiro (2/5 da 3) e 7 rimbalzi; top scorer di serata Jerryd Bayless e Marc Gasol che hanno piazzato in tabellone 28 punti a testa.

All Star Game 2012, vince la West Coast

Riflettori puntati sull’Anway Center di Orlando, dove nella notte si è disputata la 61esima edizione dell’All Star Game, appuntamento imperdibile per gli appassionati del basket a stelle e strisce.

La vittoria finale va alla West Coast, capace di ribaltare un risultato che sembrava scritto per tre quarti e di salire sul tetto più alto. Partita emozionante, combattuta, viva, come nella migliore tradizione dell’All Star Game, con l’East che imponeva il ritmo, facendo registrare vantaggi considerevoli sugli avversari.

Due nome su tutti, Kobe Bryant e Kevin Durant, il primo capace di polverizzare il record di Michael Jordan come marcatore principe della manifestazione (Black Mamba ha tagliato quota 271, lasciando Air Mike e 262), il secondo nominato MVP dell’All Star Game, con i suoi 36 punti finali.

LeBron scatenato, Miami minaccia Chicago

I vicecampioni a una sola vittoria dai Bulls nella Western Conference hanno vinto la terza gara in trasferta. Terzo successo con Golden State: impreciso Ellis, ci pensa David Lee. I Clippers fermati da Dallas che stanno recuperando. Sono tre gli argomenti principali di questi giorni nella NBA: 1) può Jeremy Lin giocare sempre a questi livelli ed è possible la coabitazione con Melo Anthony nei Knicks?, 2) il problema alla schiena di Derrick Rose può pregiudicare le ambizioni, specie col ritorno di Miami che vincendo anche a Milwaukee hanno avvicinato i Bulls, 3) La famiglia Maloof non firma l’impegnativa per costruire nel cuore di Sacramento la nuova arena, vende la squadra  e si fa avanti Seattle orfana da anni dei Sonics?

In attesa del ritorno in campo dei Knicks stanotte a Toronto, lunedì notte Miami ha raccolto gloria a Milwaukee con una superba partita di LeBron, MVP della Lega, 35 punti, (16-21), 8 rimbalzi, 3 assist, più 22 di Wade e 13 (con 3/4 dall’arco) di Mario Chalmers che cresce nell’economia della squadra. Dopo il ko di Orlando (solo 89 punti),  ha superato i 100 vincendo a Washington, Atlanta (+20!) e Milwaukee (+18)  e va a 22/7, una sola vittoria in meno di Chicago (23/7) che ha tirato un sospiro di sollievo dopo la visita specialistica alla schiena di Derrick Rose, anche se permangono i problemi di recupero mentre la stagione incalza e siamo vicini ormai al giro di boa.

Miami-Charlotte 129-90, Chalmers firma la storica cinquina Heat

Cinquina Heat nel corso delle gare Nba del 1 gennaio 2012, il Capodanno all’American Airlines è griffato Miami. Due dati: nessuna franchigia Nba, finora, ha messo a segno così tanti punti (129) in una gara; nessuna squadra ha rifilato un divario (39 punti) tanto grande agli avversari. Se LeBron James può concedersi il lusso di firmare il primo canestro da 2 punti a inizio terzo quarto è perché il divario tra i Miami Heat e i Charlotte Bobcats è talmente evidente che la gara, dopo i primi 12’ è già chiusa.

Il vantaggio dei padroni di casa, presi per mano da un Chris Bosh immarcabile (20 punti nei primi due quarti, 8/11 al tiro: alla fine ne piazza a referto 24 senza giocare l’ultimo quarto) e da mano calda Mario Chalmers (18 punti con 4/4 da tre, 6 rimbalzi), alla seconda sirena è già di 28 punti (65-37). Miami affonda con estrema facilità e piazza la quinta vittoria in cinque partite di regular season lasciando che il collettivo si esprima in maniera corale: bene Anthony in difesa e in fase di finalizzazione, ennnesima conferma per il baby Cole (parte dalla panchina ma, chiamato in causa, sa essere spettacolare e concreto a un tempo: chiude con 14 punti).

Nba risultati 30 dicembre 2011

Undici gare di Nba nel corso del 30 dicembre con tanto di due vittorie significative: sono quelle dei Boston Celtics sui Detroit Pistons e dei campioni in carica di Dallas contro i raptors di Andrea Bargnani, successi in seguito ai quali entrambe le franchigie scacciano la maledizioni di questo avvio di stagione in cui era loro capitato solo di perdere.

Male anche New Orleans di Marco Belinelli che cede in casa ai Phoenix Suns. Ancora imbattuta Miami, con gli Heat capaci di espugnare  per 103-101 il parquet dei Minnesota Timberwolves: grande spolvero per LeBron James (34 punti e 10 assist), bene anche Dwyane Wade che mette a referto 19 punti e firma il canestro decisivo a 4” dalla sirena.

Vittoria convincente anche per Chicago, con i Bulls che mettono a tacere le velleità dei Clippers e a Los Angeles si scatenano a livello collettivo: tutto il quintetto titolare in doppia cifra, Derrick Rose vicino alla tripla doppia (29 punti, 16 assist e 8 rimbalzi). Nelle file dei Clippers, Chris Paul piazza 15 punti e 14 assist e Blake Griffin giganteggia (34 punti e 13 rimbalzi).

I risultati delle partite Nba del 30 dicembre:

Nba risultati 27 dicembre 2011

Cinque gare di Nba disputate nel corso del 27 dicembre 2011. Annoveriamo, tra gli altri, il successo dei Lakers che, in casa contro Utah, riescono finalmente a mettere a referto la prima vittoria della stagione. A referto, i 26 punti di un dolorante Kobe Bryant (che chiude anche con 8 rimbalzi) e i 22 (con 9 rimbalzi) di Pau Gasol.

Seconda sconfitta su due gare per i Boston Celtics, ancora all’asciutto e reduci dalla debacle di Miami, dove gli Heat liquidano Rondo e compagni con un +8 figlio della prova maiuscola di uno scatenato Norris Cole, matricola 23enne che chiude con 20 punti all’attivo (14 nell’ultimo quarto).

Nba risultati 25 dicembre 2011

Nba partita, a Natale le prime tre sorprese con la vittoria di Miami Heat sui campioni in carica dei Dallas Mavericks e l’affermazione di misura di New York Knicks sui Boston Celtics. In serata, Chicago sbanca Los Angeles grazie a Derrick Rose e a uno startosferico Luol Deng.

  • DALLAS MAVERICKS-MIAMI HEAT 94-105. E’ stata la rivincita degli Heats ma anche la grande serata di Lebron James che, davanti ai 20 mila spettatori dell’American Airlines Center, ha firmato la prima prestazione da mettere in bacheca. Per lui, 37 punti, 10 rimbalzi e 6 assist appena dopo la premiazione dei padroni di casa che, sotto gli affondi (oltre che di James) di un Dwyane Wade (26 punti, 8 rimbalzi) ottima spalla del compagno di squadra. Ospiti già avanti di 15 dopo il primo quarto (32-17), di 21 a metà gara (62-41) e di 32 a dieci minuti dal termine (97-65). Il dominio locale dell’ultimo parziale (con Dallas che piazza un complessivo 29 a 8) è solo servito a rendere meno pesante il passivo.

NBA, esce l’autobiografia choc di Shaq O’Neal. Fulmini e saette contro Kobe Bryant e LeBron James

E’ proprio vero: negli States non ci si annoia mai. Nonostante la prima notte Nba della stagione sia passata senza partite, non sono di certo mancate le polemiche. Questa volta però, non si tratta delle solite schermaglie sul perdurante: Shaquille O’Neal (nella foto ai tempi del Los Angeles Lakers nella stagione 2003-04 con Kobe Bryant, n.d.r.) ha infatti reso nota la sua autobiografia in cui ovviamente non risparmia accuse a due delle superstar più amate della Nba, Kobe Bryant e LeBron James. In “Shaq Uncut: My Story“, questo il titolo del volume molto atteso nelle librerie statunitense a partire dal prossimo 15 novembre, ma di cui sono già stati pubblicati alcuni estratti, il 39enne attacca il suo nemico numero 1, Kobe, ma anche uno degli ultimissimi compagni di squadra, LeBron, con cui ha condiviso la stagione 2009-10 a Cleveland.

“Kobe, io ti uccido” — Shaq riporta i lettori nella squadra del Los Angeles Lakers nella stagione 2003-04, l’ultima vissuta a Los Angeles del centro che ha chiuso la sua avventura Nba con 28.596 punti.