Miami-Charlotte 129-90, Chalmers firma la storica cinquina Heat

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Cinquina Heat nel corso delle gare Nba del 1 gennaio 2012, il Capodanno all’American Airlines è griffato Miami. Due dati: nessuna franchigia Nba, finora, ha messo a segno così tanti punti (129) in una gara; nessuna squadra ha rifilato un divario (39 punti) tanto grande agli avversari. Se LeBron James può concedersi il lusso di firmare il primo canestro da 2 punti a inizio terzo quarto è perché il divario tra i Miami Heat e i Charlotte Bobcats è talmente evidente che la gara, dopo i primi 12’ è già chiusa.

Il vantaggio dei padroni di casa, presi per mano da un Chris Bosh immarcabile (20 punti nei primi due quarti, 8/11 al tiro: alla fine ne piazza a referto 24 senza giocare l’ultimo quarto) e da mano calda Mario Chalmers (18 punti con 4/4 da tre, 6 rimbalzi), alla seconda sirena è già di 28 punti (65-37). Miami affonda con estrema facilità e piazza la quinta vittoria in cinque partite di regular season lasciando che il collettivo si esprima in maniera corale: bene Anthony in difesa e in fase di finalizzazione, ennnesima conferma per il baby Cole (parte dalla panchina ma, chiamato in causa, sa essere spettacolare e concreto a un tempo: chiude con 14 punti).

Mai in partita gli avversari, divario notevole tra i due roster: James si concede il lusso di riposare tra le riserve e, su parquet, pare limitarsi ad amministrare il gioco (con un paio di palle perse da principiante e soli 14 punti alla fine del terzo parziale: il quarto, come Bosh e Wade, non lo gioca) e mandare in avanscoperta i compagni. I Bobcats non pungono e si affidano a iniziative sporadiche e individuali: Augustin inesistente, Brown prova a cadere in piedi, gran serata per il solo DJ White che pare un metronomo (23 a referto), Kemba Walker si spegne (parecchio) e si accende (molto poco).

Nel terzo parziale Miami dilaga ancora e, sebbene il divario non aumenti in maniera considerevole, i locali iniziano a concedersi qualche vezzo che qua e là riesce: Dwayne Wade gira così e così ma nel terzo parziale rimpolpa in modo considerevole il bottino personale e lo porta a 20 punti. Nell’ultimo parziale ulteriore allungo Heat con spazio alle riserve che sfruttano l’occasione al meglio (si rivede anche Haslem). I vicecampioni Nba hanno messo in chiaro l’obiettivo fin da subito: c’è solo un modo per fare meglio dello scorso anno ed è quello di conquistare l’anello. Se il buon giorno si vede dal mattino (è la prima volta nella storia che Miami parte con 5 vittorie su 5 gare), potrebbe essere un gran bel giorno.

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