Ieri pomeriggio signor G.junior, diamo almeno la sigla di un cognome che nel basket è molto conosciuto perché il dei lui padre siede nel consiglio federale ed è annoverato fra i grandi elettori di Petrucci aveva dato appuntamento ai soci del Consiglio di Amministrazione della Juve Caserta, assicurando che in quell’occasione avrebbe chiarito assieme al legale la sua posizione e ribadito l’impegno assunto per entrare nella compagine con un ruolo di primo piano sviluppando un progetto di finanziamento economico.
Dopo qualche minuto di vana attesa, capito ormai che non si sarebbe fatto vivo, la farsa si è trasformata in rabbia. Il presidente Raffaele Iavazzi ha relazionato i soci dell’accaduto e al termine dei lavori il club ha chiarito i fatti e assunto la propria posizione dei confronti dell’ultima sconcertante vicenda della “primula rossa” del basket che già in passato aveva messo la sua firma in episodi analoghi cercando di coinvolgere altri due club.
“La Juvecaserta – recita la nota – comunica che il CDA, riunitosi in data odierna, constatata l’assenza del sig. Gianluca Galimberti e preso atto dei suoi mancati adempimenti, ha conferito ampio mandato al presidente Dr. Raffaele Iavazzi di intraprendere le azioni che riterrá opportune nei confronti della Sileno Ltd e del sig. Gianluca Galimberti, a tutela degli interessi e dell’immagine della Juvecaserta. In considerazione delle difficoltà e delle incertezze del momento, nel ringraziare la squadra e l’intero staff per la professionalità e l’impegno manifestato, sollecita le istituzioni, gli imprenditori ed i tifosi ad una particolare vicinanza alla Società”.
Adesso è nota dunque l’identità del protagonista di questa vicenda sconcertante, bisogna stare attenti a non trasformarla in una “leggenda metropolitana” perché rende bene quale sia l’affidabilità (e sensibilità) del basket e del suo apparato di vigilanza, penso ad esempio col sommo imbarazzo della Lega e di chi ha votato i propri vertici che di fronte al gran ritorno della “primula rossa” , perché nonostante i precedenti gli hanno concesso addirittura credito sui giornali invece di procedere con la dovuta cautela e bloccarlo appena si è ripresentato sulla scena. Addirittura si è letto sui giornali le benedizione del presidente dei club per il quale “in tempi come questo bisogna vedere anche il bicchiere mezzo pieno”, peccato che non ci fosse nemmeno la poca acqua e nemmeno il bicchiere. E alla fine anche lui…scomparso nel nulla…
Eppure Gianluca Galimberti aveva assicurato che avrebbe spiegato tutto con i propri avvocati, dava la colpa alla banca per aver respinto il bonifico (si parla di 60 mila euro) che sanciva il suo ingresso ufficiale come socio della Juve Caserta. Intanto dal sedicente broker con avviata attività professionale a Milano e tante conoscenze e progetti, la Juve Basket aveva già preso le distanze col comunicato nel quale il presidente decideva di avocare a sé ogni possibile trattativa.
Si profila adesso un’azione legale con un’ipotesi di millantato e tentativo di truffa, ma fortunatamente non provocherà sanzioni o penalizzazioni al club che ha assunto gli impegni di legge e coi giocatori con proprio capitale. La bella vittoria nel turno pasquale conferma inooltre che la situazione è sotto controllo.
A Caserta adesso raccontano di aver avuto i primi sospetti ancor prima della storia del bonifico farlocco quando il Galimberti volle fare il discorso alla squadra in un inglese imbarazzante, chiaramente bastava fare un giro di telefonate per sapere che si trattava di un bluff e risparmiarsi anche il ridicolo di questa situazione. Magari qualcuno dirà adesso per giustificarlo che ha peccato di “troppo amore per il basket”, non andate a raccontarlo però a quelli che conservano le cicatrici dei questi comportamenti tipici di scarsa responsabilità , e non solo purtroppo del soggetto.
Adesso improvvisamente tutti cominciano a ricordare. La sua prima comparsa sulla scena avvenne una decina di anni fa con la società di Livorno che lottava per rimanere in Serie A.
“E’ lo stesso – ci raccontano trattenendo a freno la rabbia- che si presentò da noi per rilevare Livorno. Entrò fece passerella, disse che metteva soldi e poi scappò e nessuno l’ha più visto”.
Domanda: com’è che nessuno ha tirato fuori questa storia? Anzi , il presidente di Lega per primo ha ha detto di conoscerlo tanto da riservargli il red carpet in un articolo su “Il Mattino” di Napoli, in un momento in cui si cercano sponsor e contratti Tv non si posso raccontare barzellette e siamo curiosi se questo sarà lo spunto per azzerare la Lega che Petrucci voleva forte, e cambiare politica per l’austerità che richiede spirito di sacrificio, coraggio, persone preparate e all’altezza del loro ruolo. Ci sono ancora imprenditori seri e capaci, vogliamo che anche loro seguano la strada di Benetton? Già troppe parole e anni sono stati spesi impunemente, i risultati sono lì da vedere!
Come già detto, questo purtroppo non è il primo caso né sarà l’ultimo di inadeguatezza e provincialismo del sistema. Vogliamo ricordare la cordata che voleva acquistare tre anni fa la Virtus e poi sbarcò à a Rimini provocando lo sconquasso?, e quello della srl con 10 mila euro di capitale che acquista il marchio del club del record dei 6 scudetti per 8 milioni rimborsabili in 18 anni?
Il basket è diventato il gigante dai piedi d’argilla. Aspettiamo ormai solo di leggere sui giornali la notizia che un signore si è preso baracca e burattini presentandosi come colui che ha acquistato la Torre di Pisa o dice di essere il banchiere di Putin.
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