Parte la protesta-soft dei dilettanti, la C non si tocca!

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La Lega Nazionale Pallacanestro invia oggi, giovedì 30 marzo,  a tutte le società un report sui danni derivanti dalla decisione del  Consiglio Federale del 3- 4 febbraio di trasformare il campionato DNC ampliando le squadre da 144 a 168 (da 9 gironi da 16 a 12 gironi da 14 )  che diventerà “attività regionale”. Recentemente il presidente, il senese Fabio Bruttini, si é consultato con Gianni Petrucci per la difesa della C nazionale, e chiedendo il giusto passo e tempo per una riforma, ma presa da un’irrefrenabile voglia di chiudere la Fip vuole chiudere la pratica nel Consiglio federale del 13-14 aprile. Nemmeno un mese di tempo per trovare un accordo, un altro diktat contro lo zoccolo duro del basket.

Da qui la protesta della Lnp  in tutti i campionati dilettanti in questo week end per le gare del 31 marzo e 1° aprile. Sui campi verrà letto un comunicato per spiegare al pubblico le ragioni di questa mobilitazione, mentre non è per ora sciopero ma una protesta-soft riguardante l’avvio della gara. Palla a due, la squadra A non gioca l’azione. Rimessa, palla a B che non gioca l’azione e poi si comincia a giocare.

Le società hanno espresso un forte dissenso a questa decisione sia in una fase preliminare attraverso un sondaggio  (85% delle società contrarie), sia in alcune riunioni sul territorio ( Toscana ed Emilia) e con un deliberato ufficiale dell’Assemblea generale delle Società a Legnano.

La classificazione regionale comporterà le seguenti conseguenze:

Minore valenza sportiva nelle assegnazioni degli impianti nei confronti degli altri sport

Minore visibilità ed un calo di comunicazione a mezzo stampa, televisione e spazi web determineranno una grave riduzione di appeal verso  sponsor ed iniziative commerciali con gravi ripercussioni sulla sostenibilità del campionato

 Minore prestigio sul territorio dove spesso la società DNC rappresenta la maggior espressione sportiva ( vedere tabella)

La riduzione di appeal e le difficoltà nelle assegnazioni degli spazi delle strutture pubbliche a vantaggio di terzi creerà maggiori difficoltà nel reclutamento  ( oggi le società DNC fanno settore giovanile per obbligo federale) perchè i giovani si orienteranno su altri sport di livello superiore

Difficoltà nel reperimento degli sponsor L’agenzia delle entrate valuta la congruità delle somme investite dalle aziende nello sport in relazione all’utile ( e le piccole imprese hanno ovviamente più difficoltà a sponsorizzare) ma soprattutto la validità dell’azione pubblicitaria ed è evidente che un campionato regionale ha minor valore in termini di efficacia pubblicitaria di un campionato nazionale

Rapporto costi/benefici insufficiente. Un altro grave motivo di contrarietà riguarda l’aspetto economico in quanto verrà mantenuto un parametro di 4.000 euro che non consente alcuna diminuzione di costi a fronte di una evidente perdita di risorse

Fortissime perplessità ad individuare 40 nuove società che, salendo dalla C regionale,  dovranno pagare un parametro tre volte più alto oltre a ciò, Il disavanzo della categoria tra Nas attivi e passivi  aumenterà di altri  500.000 euro per un totale di circa 2.500.000 euro

Impossibilità di crescita, con 12 gironi che ne alimentano 4  ( 2 promozioni ogni 42 squadre) si renderà impossibile ogni programmazione di salto di categoria a costi contenuti oltre a dover definire delle difficili formule con gironi a 14 di triste memoria e da tutti osteggiati

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