C in rivolta, non vuole diventare regionale

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Prima dei lavori del Consiglio federale Il presidente di Lega Nazionale, Fabio Bruttini, ha scritto ai presidenti dei Comitato regionali per opporsi  alla riforma che declassa 144 club. Per il maltempo, Meneghin ha annullato la conferenza stampa. Sposa bagnata sposa fortunata, dice il proverbio. Riforma con nevicata riforma sfortunata.

Sfortunata sì, visto che Dino Meneghin ha annullatola conferenza stampa delle 14.45 di sabato  per le forti nevicate che hanno paralizzato la città eterna nel cui cuore il Direttivo della Fip si è trovato per discutere (si fa per dire…) e votare il progetto che covava da due anni. Speriamo invece che non sia stata stroncata perché  venerdì,  il giorno dell’apertura dei lavori, si Meneghin si è trovato sul tavolo un documento duro di opposizione.

La Lega Nazionale solleva infatti l’ascia di guerra contro la Riforma dei Campionati che andrà in vigore dalla stagione 2013-2014 (A1 a 16 squadre, al posto della Lega Due una A semiprofessionistica con 3 gironi tipo conferences, la C regionale).  Preso atto che 122 società di C su 144, l’85%, hanno detto no a questo passo, il presidente di Lega Nazionale, il senese Fabio Bruttini, che  al Cittadinooline.it nei giorni scorsi  aveva dichiarato di non voler votare questo declassamento (“perché i Comitati Regionali oggi pensano di fare politica”), ha firmato  la seguente lettera ai presidenti dei Comitati Regionali spiegando le convinzioni raccolte fra i suoi  club “aventiniani”.

Caro Presidente, abbiamo appreso in alcuni colloqui informali con il Presidente e il Vice Presidente FIP  che il CF del 3 e 4 febbraio varerà un’ennesima riforma dei campionati che prevede, fra altri interventi, la regionalizzazione del campionato DNC Su questo specifico aspetto LNP avanza seri dubbi e perplessità non legati alla capacità dei Comitati Regionali di gestire un ulteriore campionato, quanto sull’efficacia di alcune scelte”.

In breve –prosegue –  la classificazione del campionato è per noi essenziale: la regionalizzazione porterà di fatto  (e questo è il caso cui va incontro ad esempio il Costone Siena, club che ha fatto la storia del basket italiano e per sostenere la propria attività a largo raggio, compreso il minibasket, ha costruito a sue spese un bellissimo impianto e paga una rata annuale attorno ai 130 mila euro, nda)  ad un declassamento nel rapporto con gli enti locali  e con gli sponsor allontanando anche una parte di pubblico. La struttura che si andrà a determinare ( 6 gironi gold – 12 gironi silver che potranno interagire fra loro) potrà creare già nel breve periodo gravi disequilibri nella distribuzione geografica delle società. Il primo livello, i 6 gironi gold, distribuiti su tutto il territorio nazionale ( oggi DNC è di 9 gironi sul territorio nazionale) determineranno costi non prevedibili per le difficoltà a formare gironi basati su criteri di vicinorietà.”

Pur non dubitando delle competenze tecniche degli uffici gare regionali – obietta il presidente dei grandi numeri del basket  – abbiamo forti dubbi che il maggior carico di lavoro dei CR possa creare le condizioni per una reale diminuzione dei costi ( tasse  gare)”

Per ultimo – questa la conclusione del presidente della Virtus Siena, altra minor storica, eletto con voto plebiscitario a settembre dopo che il precedente presidente si è trovato coinvolta in una vicenda di cronaca riguardante mazzette e denaro riciclato  –  crediamo sia d’obbligo riflettere sull’esito del sondaggio effettuato da LNP fra le società DNC in cui l’85% delle società hanno manifestato il proprio dissenso. Valuteremo perciò  quanto verrà deliberato dal Consiglio Federale auspicando di poter avviare un confronto, che fino ad oggi non c’è stato, per correggere una scelta che non condividiamo”

Questa riforma  precipitosa era stata richiesta fortemente come un segnale necessario da Gianni Petrucci  il quale, da parte sua,  2 di febbraio, giorno della Candelora, ha rilanciato  la carta del codice di comportamento sportivo (consultabile sul sito CONI, compariamola con i casi casi & casini degli ultimi 3 anni, da Baskettopoli in poi… buona lettura!)  sperando che il basket ne faccia buon uso e non sia solo un mezzo per raccogliere spiccioli  di notorietà dovuti a concetti sociali e civili alti ma  regolarmente  violati sotto i 3,05 dei canestri.

Vedi l’incredibile gestione degli arbitri, dal CIA ai designatori entrati peraltro in contrasto fra di loro (ma adesso è intervenuta una pace d’ufficio o di sistema..) tanto che dopo uno scontro verbale durissimo durante il raduno pre-campionato fra il presidente dei fischietti Tiziano Zancanella e Rino Colucci (consulente di Legabasket e designatore e pure osservatore, anche qui doppio incarico non consentito dalle norme…)  Francesco Grotti, in passato vice-procuratore e membro della Corte Federale, primo arbitro del famoso Livorno-Milano dsel canestro fi Forti ha inviato a Dino Meneghin ben due esposti ben circostanziati relativi a varie anomalie ne irregolarità. La  risposta non gli  è ancora arrivata.

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