Danilo Gallinari, un italiano protagonista nei playoff NBA

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La NBA-roller ball, per la pesantezza del gioco (una gomitata alla nuca di McGee ha praticamente messo fine alle speranza di Kevin Love di lottare per il titolo MVP,  e  si trova sotto stretta osservazione da parte dei medici, poi c’è stata la gomitata-killer di Artest al capo di Harden), la falcidia degli infortuni e anche tante malattie psicosomatiche, come i frequenti  mal di stomaco, gli esaurimenti.

La short-season per il lock out è stata un vero flagello,  ha avuto riflessi sul gioco, molte squadre con 3-4 impegni settimanali hanno spesso giocato incomplete, e la panchina è risultata decisiva, vedi appunto il 50-16 dei Bulls col dentro e fuori di Derrick Rose, MVP dello scorso anno, e gli ultimi successi di San Antonio che senza Parker hanno avuto più di 60 punti in due gare da parte dell’aborigeno Patty Mills.

Gli infortuni hanno condizionato la stagione di Gallinari e Bargnani che avevano iniziato alla grande. Dopo 3 stop per il problema al polpaccio sinistro, una spada di Damocle sul futuro del Mago, Bargnani ha dovuto arrendersi, troppo importante la prossima stagione con l’arrivo del lituano Valanciunas.

Gallinari per ben due volte si è dovuto fermare, ma ha saputo essere determinante nella cavalcata finale di Denver con 8 successi nelle ultime 10 gare, e i 137 punti di Minnesota, e  diventa il primo italiano a giocare i playoff, è una gara aperta quella con i Lakers che inizia domenica allo Steaple Center perché  la squadra di Kobe Bryant mancherà dello squalificato Artest per tutta la serie.

ANDREA BARGNANI – 31 gare (31 starter) su 66, 35 assenze, 33,3 minuti, p.19,5 (top scorer), totale 603 punti,T2 43,2%, T3 29,6%, Tl  87,3%, R 5,2, A 2, Re 0,58, Pe 2,3, F 1,68.

Anno scorso:  66  gare su 66, 35,7 minuti, p.21,4 (top scorer) totale 1414 punti,T2 44,8%, T3 34,5%, Tl 82%, R 5,2, A 1,8, Re 0,5, Pe 2,3, F 2,42.

Commento:  grandi partite a Phoenix (36 punti, massimo stagionale) e New York, 5 volte sopra i 30 (30 Dallas e Charlotte; 31 Cleveland e Minnesota; 36 Phoenix). Il vecchio problema del risentimento al polpaccio sinistro gli ha rovinato la stagione, con 3 stop e la chiusura anticipata a 5 giornate dal termine. Grande inizio, 5° fra i marcatori con 24,3 punti di media,  oltre 5 volte sopra i 30 anche 11 sopra i 20, progressi individuali in 1 c.1, meno falli perché utilizzato in punta anziché dietro, l’attaccante più pericoloso, anche se con percentuali di tiro inferiore dovute alle ripetute assenze e rientri. Votato per l’All Star Game.

Stagioni NBA: 6 Toronto Raptors, non ha mai giocato i playoff. Totale 399 gare (291 starter), 30,5 minuti,  p.15,4, totale punti 6138,  R 4,9, A 1,3.

MARCO BELINELLI –  66 gare (55 starter), 29,8 minuti, p.11,8 (5° marcatore), totale 780 punti, T2 41,7%, T3 37,3%, Tl 78,3 %, R 2,60, A 1,5, Re 0,67, Pe 1, F 2,3.

Anno scorso: 80 gare su 82 (68 starter), 24,5 minuti, p.10,4, totale 836,  T2 41,4%, T3 41,4%, Tl 78,4%, R 1,9, A 1,1, Re 0,5, Pe 0,96, F 1,82

Commento:  a cercare il pelo nell’uovo non ha approfittato completamente dell’occasione offertagli dal coach Monty Williams per l’assenza della star Eric Gordon (solo 8 gare), meno brillante nel tiro da 3 come specialista, e anche da 2 e dalla lunetta, ma leggeri progressi tecnici (assist e rimbalzo), ha migliorato comunque la media punti, 9 volte sopra i 20 (27 Portland, 23 Golden State, 22 Golden State e Milwaukee, 21 Sacramento, 20 Lakers, New Jersey, Toronto, Minnesota), 44 in doppia cifra.  Non ha fatto uno scatto come personalità ma non è da poco essere riconfermato come starter in una delle formazioni più bersagliate dagli infortuni e ha tagliato Dejuan Summers l’ex senese presentato come una star e avuto problemi. Interessante il futuro degli Hornets col nuovo proprietario: possibile conferma.

Stagioni NBA: 5, 2 Golden State, 1 Toronto, 2 New Orleans, non ha mai giocato i playoff. Totale 284 gare (154 starter), 21,5 minuti, punti 8,9, totali 2552 punti, R 1,7, A 1,3.

DANILO GALLINARI – 43 gare (40 starter)  su 66 (23 assenze), 31,4  minuti, p.14,6 (3° marcatore), totale 628 punti, T2 41,4%, T3 32,8%, Tl 87,1%, R 4,7 A 2,7,  Re 1, Pe 1,6, F 2. °Anno scorso:  62 gare (60 starter, 38 New York, 12 Denver),  minuti, p.15,6, T2 41,4%, T3 35,2%, Tl 86,2%, R 4,9, A 1,7,  Re 0,8, Pe 1,3, F 2,3.

Commento: è il kid (23 anni, quarta stagione NBA in continua crescita, più minuti, 1 assist in più per gara, recuperi e lieve flessione al tiro)  che fa la cosa giusta al momento giusto, segnare ad esempio 37 punti (high fra gli italiani di questa stagione) da ex al Madison, prestazione decisiva per strappare a Denver  un contratto da 42 milioni di dollari. Votato per l’All Star Game, ha risposto alla fiducia di coach Karl in una stagione difficile con un doppio infortunio alla caviglia sinistra e alla mano destra. Riconosciuto collante anche dai compagni, a un certo punto top-scorer della squadra, uno dei  migliori nei tl della Lega (13° assoluto, 87,1%). Nei playoff supererà i 3000 punti, in 33 gare in doppia cifra, 2 volte sopra i 30 con 2 formazioni da playoff (37 New York, 31 San Antonio), 11 volte sopra i 20. Caso curioso: ad aprile Denver ha avuto 8 su 10, nelle uniche 2 sconfitte  in trasferta  Gallinari ha toccato il minimo, 4 punti coi Clippers e 7 coi Lakers 

Stagioni NBA: 4, 2 e mezza New York Knicks, 1 e mezza Denver. Totale: 214 gare (176 starter), 30,9 minuti,  p.13,9, totali 2,989 R 4,5, A 1,7.

Enrico Campana

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