Petrucci: a Gallinari, Belinelli e Bargnani la nazionale piace

Il presidente Petrucci e il ct Pianigiani hanno incontrato  Gallinari e Belinelli lunedì  a Chicago.

Danilo Gallinari ha definito “super” l’incontro con il presidente FIP Giovanni Petrucci e il ct Simone Pianigiani, dando piena disponibilità alla Nazionale per la prossima estate. Marco Belinelli ha espresso il desiderio di giocare in Nazionale anche se dovrà confrontarsi, a fine stagione, sia con la propria situazione fisica, sia con quella contrattuale dal momento che sarà free agent.

Bargnani stagione finita, ora il suo futuro è un ricco mistero

Come l’anno scorso, Andrea Bargnani non finirà la stagione ma stavolta  il problema non è più il cronico stiramento al polpaccio accusato in vari intervalli nella prima parte della sua carriera  bensì  l’infortunio al gomito destro che l’ha costretto venerdì scorso  a lasciare il campo a Los Angeles nel 1° quarto contro i Lakers nel corso del quale aveva segnato 2 punti.

I Raptors hanno diramato un comunicato ufficiale nel quale si precisa  che Bargnani ha chiuso la stagione per il distacco del tendine (“avulsion sprain”) del gomito.

Le trasferte all’Ovest evidentemente hanno portato jella al giocatore romano. Per una brutta caduta seguita a un tentativo di schiacciata a Portland il 12 dicembre s’infortunò al gomito sinistro e  al polso e  rimase fuori 26 gare.

Nba ritorno in quintetto di Bargnani, Raptors addio playoff

Termina a Milwaukee la corsa ai playoff dei Raptors per l’assenza (dolori alla schiena, sarà vero?) di Rudy Gay che riapre le porta nel quintetto iniziale a Bargnani che non sfrutta completamente l’occasione, sta in campo 33 minuti, prende 7 rimbalzi ma continua a litigare col tiro anche se mette a segno il suo primo tiro da 3 in 10 gare. Aveva fatto di peggio recentemente, con tre partite a zero punti, ma la sua collocazione non è facile, schierato come centro gioca prevalentemente fuori in attacco e quindi la squadra è esposta al contropiede.

Milwaukee ha vinto grazie al turco Ersan Ilyasova, anche quest’anno il migliore mentre si è fatto notare il più giovane Eneas Kanter che lanciato in quintetto da Utah ha stupito con una doppia-doppia pesantissima (22 punti e 22 rimbalzi). I Raptors potevano vincere grazie ai tiri pazzi di John Lucas III e alla determinazione di Alan Anderson che nel 2009 la Virtus Bologna scaricò durante la stagione per scarsa reattività, ma sono stati salvati da Ilyasova coin un tap in determinante e dalla freddezza di Monta Ellis mentre nell’overtime hanno ritrovato anche  Jenning al tiro, ma sinfonico nel passaggio col record di 19 assist. Tripla doppia inutile, compresi 2 tiri da 3 nell’overtime, di Kyle Lowry classico esempio di giocatore di talento ma con carenze di personalità  quando è il momento di chiudere. I Raptors non hanno un vero play, ma due guardie.

Nba Coach Casey fischiato, i tifosi non vogliono Bargnani!

Fossi il presidente di un club, non avrei  dubbi nella scelta dell’allenatore, in Italia lasciamo stare i nomi che vanno di moda, firmerei Umberto Vezzosi per la vista lunga e la scuola tecnica-morale che infonde nei giovani. Nella NBA firmerei un contratto a vita con Dwane Casey, uno che ha fatto la gavetta, impeccabile nell’eleganza, la “pochette” bianca nel taschino, la silhouette d’atleta mica come certi ciccioni o la giacca larga che toccano terra dell’ingrugnito Thobodeau. E’ perfetto, interessante e profondo il moro coach dei Raptors  nei ragionamenti, tiene la schiena ritta,è  un self made man di stile, non un arrampicatore.

Può darsi, come scritto nei giorni scorsi, che i Raptors gli abbiano chiesto di fare del tutto per aiutare Bargnani a riprendersi per cercare di  limitare i danni della svalutazione al momento di un trade scontato la prossima estate, E siccome sa  prendersi le proprie responsabilità,  piuttosto di infierire su Bargnani  regalandogli ben 32 minuti profumatamente  ripagato con …uno zero nella casella rimbalzi (record da Guiness per un gigante di 212 centimetri e 6 anni di NBA) e assist, 8 punti, 3 canestri  su 7 e 2 liberi, -14  nell’indice di valutazione rispetto all’avversario. Perché, se rovesciamo il discorso, era facile prendersela col Mago.

Nba per Casey (Raptors) attacco dalla stampa: “Che ci faceva in campo Bargnani?

Andrea Bargnani è al centro di  un caso in cui è vittima e colpevole e gestito nel peggiore dei modi per tutti.

Per la terza volta il giocatore che all’inizio della stagione scorsa era arrivato fra i primi 7 marcatori della NBA, con 24 unti di media, è andato in bianco: 0 punti, 2 tiri sbagliati da 2 e da 3, 1 rimbalzo, 1 assist in 15’46”.

E’ noioso e inutile  ripetere come scriviamo da mesi che non c’è più sintonia fra il Mago, la squadra e l’ambiente, che ormai  è considerato  un corpo estraneo, e che lo stesso  coach Casey, poveretto, appare  condizionato  nelle sue scelte dai Raptors  svenatisi  per raddrizzare la stagione  Rudy Gay e non si rassegnano però  a perdere un investimento che prevede altre due rate per un totale di 22 milioni da qui al 2015.

Nba il Mago per la prima volta a secco, salviamo il soldato Bargnani!

Nella vita di ognuno di noi c’è il momento più bello e quello più brutto. Andrea Bargnani ha certamente toccato il cielo, grazie anche ai 213 centimetri, in quel giorno  di giugno del 2006 quando venne scelto n.1 del draft 2006. Merito suo, dei buoni uffici della Benetton, il club europeo che ha il primato di giocatori forniti alla NBA, grazie al passaggio  nella Lega professionistica di  Gherardini e D’Antoni, che l’avevano sotto gli occhi. E vorrei aggiungere al credito come scout di Rudy D’Amico, il coach  vincitore della Coppa dei Campioni col Maccabi scout per l’Europa dei Raptors, e senza dimenticare all’italianità di Toronto –altra ragione dell’operazione – considerata la quarta città italiana per abitanti.

Per l’implacabile maledizione del Settimo Anno,  proprio nella stagione in cui i Raptors speravano che si ponesse come la guida di una squadra di giovani, il Mago mercoledì notte 20 febbraio ha toccato il fondo non riuscendo a segnare per la prima volta nemmeno un canestro in 22 minuti . La sua partita racconta di zero tiri liberi, 2 rimbalzi, 1 assist, qualche blocco in lunetta per Lowry, difesa critica, considerando i molti rimbalzi in attacco  e i canestri dei Grizzlies di seconda intenzione e i liberi di Randolp,  col suo fisico da peso massimo, col quale il romano ha avuto purtroppo a che fare o negli switches o nel taglia fuori.

Mercato NBA: Raptors e Bulls allo scambio Bargnani-Boozer?

A meno di  due settimane alla chiusura del mercato NBA  i Bulls stanno trattando coi Raptors uno scambio da fantascienza pura per le caratteristiche dei soggetti coinvolti, la cessione di Carlos Boozer, il suo pilastro, per  Andrea Bargnani.

Da alcuni giorni al destino del centro italiano dedica grande attenzione Marc Stein, senior writer di ESPN che ha diffuso giovedì questa voce commentata alla Tv da  Kurt Rambis come un pessimo affare per la formazione di Thibodeau.  E questo è anche il nostro parere, ve l’immaginate Bargnani  basso sulle gambe che lancia fiammate all’avversario  pronto ad avventarsi sulla palla?. Lui al centro della squadra NBA più graffiante in difesa?

Infortunatosi al gomito e al polso in una goffa schiacciata con Sacramento ai primi di dicembre, il Mago è  oggetto  da due mesi di una trattativa”sotto traccia” da parte dei Raptors e solo 48 ore fa Stein  aveva raccontato che stava preparando le valigie per lasciare il posto  a Pau Gasol avendo bisogno di un centro-ala che sa  tirare bene da fuori e sotto  e gioca e difende  duro.

Gay ai Raptors, quale sorte per Bargnani?

Due sole partite, nella cerchia dell’Ovest per l’ultimo giorno di gennaio ma con tre prestazioni stellari al rimbalzo. Sono stati ben 20, sfiorando la tripla (15 punti e 9 assist)  per David Lee, il roccioso power forward  mancino, una delle principali  ragioni della scalata sorprendente di Golden State che battendo Dallas è arrivata alla 29esima vittoria (29/17). Ne ha catturati  19  Zach Raldolp che non hanno però evitato la sconfitta  nel big match di Memphis (29/16) a Oklahoma. Per finire, a Oakland ecco i  17 (più 18 punti) Shawn Marion che grazie all’infortunio di Dirk Nowitzky  anche se ha passato i 30 è la vera novità dell’anno.

Fra 48 ore verranno annunciati i nomi dei due allenatori per l’All Star Game del 17 febbraio a Houston, ma il primo è già sicuro e si tratta di Gregg Popovich. La scelta del coach avviene infatti automaticamente da quest’anno grazie al ranking del 3 febbraio, e non sono più eleggibili i due allenatori della passata  stagione, Scott Broks (Ovest) e Tom Thibodeau (Est) e quindi col 1° posto e il 77,1% (37/11) Gregg Popovich deve ringraziare il bel regalo dei suoi giocatori dai quali è molto amato, se rappresenterà l’Ovest. Mentre per la panchina dell’Est duello ancora aperto e arrivo sul filo fra Erik Spoelstra di Miami (69%, 29/13) e Mike Woodson dei Knicks (65,1%, 28/15).

Nba storia finita, per i Raptors Bargnani è in svendita?

Con 77 punti (e 49 su 51 totali  della squadra , che mancava ancora di Ibaka, nel 2° tempo!) del suo inarrestabile  duo Kevin Durant (41 punti, un dunk mostruoso sul capo del povero Gortat e un’entrata acrobatica incredibile per questo stupendo ragno di 2,9 centimetri) e Russell Westbrook (36 punti) Oklahoma è la prima a toccare le 30 vittorie, la prima come numero di sconfitte, la prima nel ranking, vicina , i suoi dioscuri hanno anche ritoccato i record stagionali e così anche Kendrick Perkins,  con 14 rimbalzi del suo centro mano-.quadra per eccellenza,  che è riuscito a non segnare un solo canestro.

Grande momento per i Thunder che, come promesso, hanno assorbito alla grande la cessione di James Harden, il terzo martello, e giocano indiavolati, come se ogni gara fosse un playoff spiega Kevin Durant che nonostante le lunghe leve riesce a fare cose permesse solo ai piccoletti, mentre  Miami perde la gara n.12 a Utah e ha 24 vittorie come i Knicks.

Senza Bargnani, Raptors sulla strada giusta: fine della storia?

Andrea Bargnani ha lavorato per tutta la gara con le mascelle masticando chewing-gum, che in fisiognomica significa nervosismo, e con il Mago fermo per una contusione al gomito destro, c’era anche Kyle Lowry per una contusione alla spalla. Senza due titolari da 32-33 punti per gara,  i Raptors hanno fatto meglio nelle ultime due uscite vittoriose, cosa che non capitava da otto mesi, e soprattutto si sono comprese realtà che per amor di patria e interessi economici non si dicono, perché i due contusi e delusi sono un capitale da 50 milioni di dollari  e credo che i Raptors cerchino di salvare l’investimento e la faccia e stiano cercando di piazzare almeno uno dei due,  e il primo sarebbe certamente l’azzurro che ha ancora 3 anni di contratto, che significa 30-35 milioni, il quale avrebbe dovuto fare faville dopo la sua prima estate dedicata al recupero fisico per il problema al polpaccio e presentatosi con l’atteggiamento di colui che non crede in questa squadra, che capisce forse che in questa squadra ha fatto il suo tempo, come ha manifestato nell’intervista che ha sorpreso Dwight Casey e i suoi dirigenti nella quale ha manifestato palesemente i suoi dubbi affermano “che la situazione è critica, più  o meno siamo l’ultima squadra della NBA”.

Bargnani ammette i problemi dei Raptors “La situazione è critica”

La brutta caduta sul gomito e la schiena a Portland  non dovrebbe impedirgli di giocare contro Brooklyn, la sua media è scesa a 16,6 per gara. Intanto Amir Johnson si è scusato perla reazione con l’arbitro: “E’ stata solo una ragazzata”.

Lanciato da Lowry sulla sinistra, al 7′ di gara, 10-13 per i Raptors  Bargnani sul terzo  passo d’entrata ha cercato di staccare per la schiacciata che è andata lunga sull’anello di ferro scontrandosi con Will Burton che aveva già preso correttamente posizione in difesa, ed è caduto pesantemente per terra. L’arbitro ha fischiato lo sfondamento, il giocatore è stato per terra una decina di secondi, poi ha preso la via dello spogliatoio con le sue gambe toccandosi il gomito destro. E’ ricomparso solo dopo la gara per spiegare in un video di 53” di essere caduto sul  al gomito e poi sulla schiena.

Bargnani infortunato, i Raptors toccano il fondo

Solito crollo finale, – 18 contro Portland rimaneggiata e protagonista di un record di 0 triple su 20. Squadra sfiduciata, difficile trovare chi si accolli il contratto da 35 milioni di dollari del Mago.

Con 74 punti  i Raptors avevano vinto a Indiana, unica trasferta positiva sulle 15 di  questa stagione . Con 74 punti hanno invece  perso al Rose Garden di Portland  la gara n.14 in una serata a dir poco disgraziata, quando potevano approfittare del record negativo  dei Blazer nelle triple, con 0 su 20, e delle assenze dei titolari Wesley Matthews e Nicholas Batum che hanno costretto Terry Stott a richiamare precipitosamente  dalla D-League lo spagnolo Victor Claver (trovatosi a sorpresa nel quintetto) e Will Barton, lanciare i giovani (interessante la matricola Meyers Leonard, gigante bianco di 2,16 dal fisico armonico arrivato da Illinois,  3 canestri e  in 11 minuti) e puntare su Alekandar Pavlovic (29 anni, 2,01) in ala. Con 10 punti, 5/7 in area, 7 rimbalzi e 5 assist ha ripagato la fiducia del  suo coach il meno quotato dei tre montenegrini della NBA arrivato in Oregon per la sua nona stagione da sopravissuto (5 punti e 1,8 rimbalzi, con la nuova maglia 1,8 e 1,2) passando da Utah, Cleveland, Minnesota, Dallas, New Orleans e Boston.

Bargnani torna il Mago, 34 punti non bastano ai Raptors

Terza vittoria consecutiva di Gallinari (20 punti), i Lakers non seguono D’Antoni, bis sconcertante di Howard e Pau Gasol : 8 rimbalzi e 13 punti in 2 a Memphis che adesso guida la classifica.

Anche il miglior Bargnani della stagione che batte di 9 punti il suo record (da 25 a 34, 21 nel 1° tempo, 13/30, 3/5 da 3, 5/6 tl, 5 r, 4 as)  non basta per incassare la terza sconfitta consecutiva, la seconda di 1 punto (3 su 4 fra 1 e 2 punti). Merito dei gancetti mancini di Prince e dell’assolo di Brendan Knight a 7” che vede spalancarsi un corridoio e ci si infila indisturbato, e  colpa  dell’egoismo di Lowry il quale fa capire una volta di più  perché i Rockets lo hanno scaricato  con un tiro forzato che addirittura schizza in alto, e rimbalza sullo spigolo in alto del tabellone e non è nemmeno giocabile per il rimbalzo, invece di dare la palla a Bargnani libero grazie al quale i Raptors erano andati a +5 e poi 2 volte a + 3 (85-88 e 87-90 nel finale) accarezzando l’idea della seconda vittoria in trasferta. E la quarta della stagione, quando invece adesso è  3/11 e ospita San Antonio che invece ha ripreso a macinare successi in trasferta (ultimo a Indiana).

Mezzo Bargnani e triplo Calderon, così Toronto vince a Indiana

Tre soli canestri e 8 punti per l’azzurro, 14 punti, 10 rimbalzi e 10 assist per lo spagnolo: dopo aver perso con 133 punti  a Utah  i Raptors vincono con 74 dimostrando di saper difendere. Mike D’Antoni assiste in Tv alla nuova sconfitta dei suoi Lakers

Gli Spurs vincono a Los Angeles con tripla  di Denny Green che a sorpresa si prende il tiro decisivo, e due rimbalzi difensivi di Tiago Splitter, promosso starter , il secondo sul tiro finale  di Pau Gasol che va lungo sul ferro. Si  tratta ancora dei Lakers dell’”emergenza  Bickerstaff” , ironia della sorte,  il  nuovo coach che dovrà guarire la squadra  che questa stagione  doveva far tremare il mondo, è a sua volta in via di guarigione per l’operazione al ginocchio. Mike D’Antoni era davanti alla Tv,   potrà uscire di casa solo fra qualche giorno e imbarcarsi sul volo per Los Angeles dove l’attende una squadra da ricostruire nel gioco e nell’orgoglio.