L’inutile antieconomico intervallo del tele-basket…

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Durante l’intervallo… normalmente si fa la pipí, chi fuma se ne accende una, l’affamato compulsivo apre e svuota il frigo, l’adolescente finisce di whatsuppare quello che aveva iniziato e via riempiendo.

Questo quando non c’é niente d’interessante durante la pausa lunga. Io ho  scritto queste righe, nell’intervallo di Milano vs Siena, e l’intervallo, purtroppo, é vuoto cosmico: ci sono interviste, tabellini, clip, piú o meno quello che ti aspetti, solo in ordine sparso e molto ” di superficie “.

La mia idea di intervallo é qualcosa che mantiene interesse e tensione per la partita, oppure qualcosa che dichiaratamente ti dice: ok, ci vediamo tra dieci minuti, fai quello che vuoi, ma fra dieci minuti, qui!.Ricarichiamoci!

Se metti banalità sparse e non intuibili é molto facile che l’allontanamento dal video sia pericolosamente duraturo.

Gli esperti di marketing e di palinsesto si scervellano per riuscire a non perdere per strada i telespettatori, creando scalette che riescano a tenere inchiodate al televisore più persone possibili, e si continuano a vedere tempi e spazi che continuano ad essere pieni di vuoto.

Troppo duro? Sinceramente penso di no. Stavo godendomi una classica di questi anni, tesa intensa, spesso brutta nei giochi ma tesa come corde di violino nell’intensità, finisce il primo tempo e crolla tutto,come un down di adrenalina, che ti lascia svuotato.

Tabellini , chiacchiere, interviste in postazione commento modello anni ’70 ( ma allora c’era un motivo, non c’erano i radio microfoni…), tutto in ordine rigorosamente sparso e distratto. Ed é un peccato, perché nonostante qualche problema ai replay era un incontro dal quale era difficile separarsi, e cosí é stato anche nel secondo tempo.

Insomma, finché c’é gioco, gira tutto. Il problema sono le pause, che lo sono anche di fatto. Peccato. Una nota a pié di pagina: si piange miseria ovunque ed anche il basket tv non fa eccezione. Domanda: quanti replay vengono mandati in onda mediamente in una partita? Un numero per difetto : 50… Ogni sequenza di replay viene introdotta e conclusa da un jingle con il logo della lega. Ora per quello che ne so, la lega da questa promozione non guadagna nulla, non essendo un prodotto da vendere. Se invece venisse venduto quello spazio ad uno sponsor, ed un altro sulle grafiche che rimangono in onda per tutto il tempo in cui la palla é in gioco, una buona fetta di spese potrebbe rientrare… É una cosa che si faceva anche negli anni ’70, come le interviste… Peró piú utili.

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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