USA superbi “cucinati” come roast-beef

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I Cinque Cerchi del basket con un gruppo di campioni che non voglio chiamare Dream Team e un report sul lavoro pulito della televisione inglese.

E quindi saltabeccando tra una medaglia d’oro a sorpresa e la sorpresa di non aver vinto un oro, grazie all’interattività Sky ho visto le prime giornate di basket (canale 6, o 206 come preferite) femminile e maschile.  Ovvio che la curiosità era per la prevedibile ripassata data ai francesi dalla nazionale USA e scusate se non uso la parola Dream Team, per me quello rimane il primo e l’unico. Cosa avvenuta anche per l’atteggiamento da vittime sacrificali offerto dai transalpini. In compenso l’impressione data dagli americanoni è stata, a sorpresa quello si, di essere veramente una squadra e non un assembramento di star del parquet. Giochi e difese strutturate, uno contro uno non esasperati ed esasperanti e pressione a mille sin dalla rimessa. Certo non per tutti i minuti di gioco, però quasi.

La seconda per impatto e interesse era sicuramente Argentina vs Lituania con più che una succursale dell’NBA ad evoluire in campo: l’ex di Reggio Calabria a farla da padrone validamente supportato da Nocioni, Scola ecc.

Ma non sono certo la penna migliore per raccontarvi la storia delle partite, però posso dirvi come le hanno fatte: come il roast-beef, all’inglese. Nel senso che diamo al termine: regia poco appariscente, molto pulita ed elegante e con una qualità (quella sì) superlativa. Immagini che venivano fisicamente fuori dal televisore anche senza il 3D, brillanti, belle.

Una vera festa degli occhi dopo aver vissuto un campionato e l’Eurolega con emissioni di bassa qualità video ed audio. Non so se il Big Brother delle regie Olimpiche ha previsto un crescendo di telecamere e replay con l’avvicinarsi alle medaglie, però questa prima fase è stata raccontata con mano  apparentemente non americana.

A occhio c’erano 12 telecamere in campo più un paio di microcamere buone solo per gli sponsor (stampati sul ferro del canestro). Tre super motion replay e un super loop (l’iper motion, cioè il super-super motion)  quello che rallenta  ulteriormente tutti i movimenti. Il format di riprese è veramente pulito, Ci sono anche due telecamere remotate montate sulle passerelle a piombo  sopra i canestri e due dei super motion sono su telecamere posizionate sulle tre quarti campo, più o meno sulla linea di tiro libero.

Ma siamo al dettaglio tecnico, interessante solo ad appassionati del genere e a chi ci lavora: la cosa importante è che stiano facendole vedere bene, senza sbavature (a parte un paio di replay su falli commessi lontano dalla palla e non “centrati”). Tutto questo mentre zampettavo tra una stoccata, una bracciata, un bersaglio centrato, un  sorriso, delle lacrime, insomma , un Olimpiade. E mannaggia, penso, noi non ci siamo….

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

Puntata n.2, continua

Leggi la puntata numero 1

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