Nba Stephen Curry nuova star, 54 punti al Madison

Prima di inchinarci davanti a un giocatore alato  di nome Stephen Curry che ha fatto tremare imn Madison segnando  54 punti e un’età in cui anche star del calibro Michael Jordan e Koby Bryant erano arrivati a tanto, dobbiamo raccontare del  lento  e triste scivolamento di Andrea Bargnani (ne parliamo qui a fianco)

Mai visti in circolazione nella NBA  tanti vecchioni, ma anche moltissimi giovanotti interessanti nelle ultime due stagioni. E se dall’album della figurine, per fermare la corsa degli Spurs resuscita persino “JO” o “Six”, al secolo Jarmaine O’neal, gloria dei Pacers con 15 di stagione sulle spalle, il primo predicatore che usa il tatuaggio (e sulla pella ecco due mani giunte e  la scritta“For the love of God”) giocando la partita dell’anno a San Antonio, dove avevano vinto solo due squadre, i kids terribili  prendono decisamente la scena.

Nba Miami vittoria n.12 con rischio, Belinelli tradito dal tiro

Ci vogliono ben 2 supplementari  e 79 punti della Premiata Ditta LeBron&Wade che raggiunge il season-high personale (40 per King James e 16 assis, 39 per la sua formidabile spalla) e senza dimenticare il bombardamento di Ray Allen  per dare a Miami la vittoria n.12 contro la sorprendente (nel meglio e nel peggio) Sacramento. Il mestiere in queste circostanze è a favore dei campioni che hanno vinto 4 overtime su 5,mentre al tie.break i californiani hanno sempre perso (0/4).

Il costo del biglietto è stato ripagato da 270 punti, i 141 punti degli Heat fa capire il suo potenziale d’attacco di questa stagione grazie all’innesto di Ray Allen , rimane quello del centro e difatti sotto canestro ha avuto problemi a contenere l’imprevedibile Cousins.

Nba stop per il Gallo, niente sfida con Kobe e Bargnani è un mistero

Marca visita il Gallo per lo stiramento alla coscia nella partita più attesa fra le quattro del “Monday Night”, ma Denver stoppa con autorità i bellicosi Lakers arrivati in Colorado con l’intenzione di raggiungere  per la prima volta  il  50%  di vittorie e  gettare le basi per l’ultimo posto dei playoff , a spese di  Houston e Utah fermata da Boston in casa dopo 3 vittorie.

L’assenza del Gallo stavolta non si è notata perché il suo sostituto, Wilson Chandler, due anni fa di questi tempi arrivato assieme all’azzurro col  famoso trade che portò Melo Anthony ai Knicks, è stato il più incisivo per tutta la gara , E si è intravisto anche un altro buon affare del gm Masai Urji,  discendente dei famosi cacciatori di leoni africani, quel Anthony Randolp, 23 anni, ala di 2,11, un grande potenziale inespresso in maglia Warriors, Knicks di D’Antoni e Minnesota e firmato questa stagione.

Nba il samaritano Belinelli non salva i Bulls dal castigo di Durant e Westbrook

Il volto della delusione l’ha offerto ESPN, ed era quello del Buon Samaritano felsineo Marco  Belinelli in panchina a gara scontata, la mano appoggiata sul mento, lo salvietta sul capo, lo sguardo assente. Mancava solo il fumetto: Morti di fatica, potevamo starcene a casa…

Molto brutalmente i  due confronti ravvicinati con Miami e Oklahoma, principali pretendenti al titolo, hanno chiarito che forse  questa non è stagione per i Bulls, premiata officina dei canestri , anche  se  il rientro di Derrick Rose potrebbe  ridurre le distanze dalle bigs. Distanze  al momento abissali avendo archiviato le due sconfitte di Chicago e Oklahoma City  con oltre 50 punti di passivo. Il  brusco ridimensionamento dei Bulls trova una giustificazione nel nuovo stop di Hinrich, play dal rendimento sicuro quanto inaspettato, e ha raggiunto la punta più preoccupante contro la squadra di Scott Brooks  e  dal naufragio si è salvato parzialmente  il soldatino azzurro, unico positivo al tiro.

Nba Miami 10 e lode, il Gallo risparmiato per la sfida con Kobe

Nella caccia all’8° posto dei playoff Houston forse è troppo avventata, perciò deve stare attenta perché Kobe ha fatto sapere toccherà ai Lakers. I Rockets  volevano dimostrare a Washington  di poter vincere da 3 punti  con un quintetto di bombaroli puntando su Carlo Delfino. Strana riconversione di coach McHale, uscito dalla scuola spartana dei Celtics, aver scelto l’edonismo. Fatto sta che nonostante ben 46 tiri, più della metà (84 totali), record  stagionale della NBA  e  l’aver imbucato  19 volte col   41% ,  una  percentuale sopra lo standard e 57 punti su 103,  alla fine ha vinto Washington puntando invece a scelte opposte, e  ad arrivare al cuore dell’area (54 punti col 63% nella ripresa) rimontando 7 punti  per chiudere a 5” dal termine con Okafor.

Nba LeBron e Parker bocciano Bulls e Clippers, Redick ai Bucks

Le due attese dirette  televisive di  TNT, il Network di Turner, offerte giovedì notte su tutti gli Stati Uniti che contrastano con la modestia della produzione dell’Euroleague e del Basket-Spaghetti  finiscono per essere  una rivincita personale di LeBron e Tony Parker che avevano dovuto lasciare il palcoscenico dell’All Star Game a Chris Paul. L’indiscusso  MVP di Houston è stato infatti sovrastato dal francese in ogni punto del campo, creatività, incisività, precisione, personalità, un momento di “show time” cadenzato da 1 assist al minuto degli Spurs, anche se alla fine si fermeranno a 30 per non infierire.

Il verdetto è stato chiaro, per ora Bulls e Clippers non sono da titolo, anche se Derrick Rose parlando per la sua squadra pensa invece il contrario confidando sul suo rientro che diventa urgente e  necessario perché i Bulls hanno raschiato il barile e sono rimasti fuori dal mercato quando molti davano per scontata la partenza di Rip Hamilton e si aspettavano almeno una sorpresina , mentre la storia del trade Boozer-Bargnani era solo  una furbata dei Raptors per capire se c’era un fesso  interessato  a rilevare il pesante contratto di Bargnani rimasto com’era scontato a Toronto, anche se  nonostante il fatto di non aver segnato un solo canestro contro Memphis e  aver manifestato “comunicazione zero” coi compagni mi aveva fatto sorgere il dubbio che prima della gara i suoi dirigenti  l’avessero informato di preparare le valigie.

Se il compito di Bargnani adesso è quello di dimostrare  di essere il vero acquisto dei Raptors, quello di  Belinelli sarà  di tirare fuori gli artigli per chiudere la stagione col rinnovo del contratto  perchè  giovedì  è andato in bianco nel tiro, e  proprio per il tiro pesante  è stato preso dai Bulls che nella brutale sconfitta hanno pagato anche  la ricaduta dell’infezione al gomito di Rich Hinrich, l’unico play vero, del quale ci si accorge quando manca e  di quando è in campo.

Stoppato ben due volte da Kobe Bryant nel finale di Houston quando ancora aveva la chance di essere il MVP, LeBron è tornato a tirare sopra  il 60% a Chicago, dove non aveva mai vinto con la maglia degli Heat. Il suo  partitone serve a coprire certe magagne, vedi consentire ad Haslem  di stare nel quintetto pur senza segnare un solo canestro.

I Bulls hanno onorato il complesso del …campo amico, ma segnare solo  67 punti  (minimo stagionale per la difesa dei campioni che ringrazia sentitamente) è davvero troppo, e ancor peggio stabilire il record stagionale  di palle perse, largamente… migliorato da 22 a 27 col contribuito di Noah e Marquis Teague ( 4 a testa), e  Boozer, Hamilton, Robinson, Gibson e Belinelli (3 a testa).  E poi c’è l’altra criticità, ormai cronica, il tiro da 3: su 11 tentativi ha segnato solo Robinson 2 volte (su 4)  e sono rimasti all’asciutto le guardie Hamilton e Belinelli (0/3).

I Bulls usciti male dal big-match non ripeteranno quindi il successo nella regular season per il terzo anno consecutivo,  hanno grattato il fondo del barile e  forse ci hanno lasciato le unghie,  e l’acquisto sarà  ora Derrick Rose la cui presenza urge più che mai col  problema al gomito di Hinrich senza il quale la squadra ha vinto solo 2 gare su 8.

Il truce Thibby (Tom Thibodeau) a fine gara si è rassegnato alla realtà rendendo merito alla partita di King James e agli altri cavalieri bianchi non volendo infierire sulla sparuta pattuglia per cercare di non perdere di vista il 4°  posto dell’Est e avere un teorico fattore-campo (che questa stagione  sembra più il triangolo delle Bermude personale..): “Miami vola, sta giocando alla grande, se contro di loro hai 2-3 minuti brutti sei fregato, ed è quello che abbiamo fatto noi”.

La superiorità degli Spurs  sul campo dei Clippers, ha toccato punte oceaniche raggiungendo il + 34, 92-68, quando Parker ha toccato i 31 punti  (questo dopo soli 28 minuti) facendo a pezzi  una difesa intontita con i suoi dribbling  stretti  e arrivando sotto canestro per chiudere il sottomano, o armando i suoi tiratori entrata-e-scarico.  Ha avuto un +31 nel confronto diretto con Chris Paul, come dire un ko al primo pugno, il quale sembrava il fantasma di quello che domenica ha alzato il trofeo più ambito della partita delle stelle col record di 15 assist.

L’interesse si è spostato quindi sulla chiusura del  mercato, alla fine Howard, Josh Smith, Bargnani, Ridnour sono rimasti e il colpo maggiore a pronta presa è quello di Milwaukee con JJ Redick dei Magic .

Questi sono stati i trasferimenti delle ultime ore:

Toronto  che cercava il cambio di Lowry in regia, prende Sebastian Telfair da Phoenix , non più vice-Dragic col nuoco coach Hunther,  per il gigante iraniano Hammed Haddadi e una 2.a scelta.

Portland prende come vice-Lillard la guardia di Oklahoma Eric Maynor che costa 2,3 milioni e ha problemi al ginocchio e i diritti di Giorgios Printezis, autore del canestro della vittoria in Euroleague  dei greci. Atlanta prende Jeremy Tyler e Danthan Jones , Filadelfia prende Charles Jenkins  e i Mavricks Anthony Morrow. Oltre a Printezis Oklahoma ha acquistato per soldi dai Knicks Ronnie Brewer uscito dal quintetto col ritorno di Shumpert e una seconda scelta. I Grizzlies hanno puntato su Dexter Pittman ceduto dagli Heat che si prendono Ricky Sanchez e una seconda scelta. Il movimento che può determinare un impatto vero è il triplo acquisto dei Bucks con la guardia JJ Redick , il centro messicano Gustavo Ayon e  il playmekerino Ish Smith.  I Magic che perdono Redick hanno preso Tobias Harris, Doron Lamb e Karim Warrick, l‘ala forte Josh Robert è arrivato a Charlotte, i Celtics hanno preso Jordan Crawford, fino al ritorno di Wall, un giocatore di spicco per Washington in cambio di Leandro Barbosa che si trova ad aver cambiato 4 squadre in un anno (Raptors,Pacers,Boston e Wizards) e il centro Jason Collins. Per finire Marcus Morris lascia i King per raggiungere il gemello Markieff ai Suns.

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Risultati turno giovedì 20 febbraio: Chicago-Miami 67-86 (14 N.Robinson, T3 2/4, 12 Boozer + 11 r, 11 Noah, 8 r, 8 a, 3 rec, 2 st, 3 Belinelli, 0/1, 0/3, tl ¾, 0 rimbalzi, assist e recuperi e perse in 15’33”, 27 perse; 26 L.James + 12 r, 11/15, T3 ¼, 7 a, 2 rec, 17 Wade, 8 r ,5 a , 0 Haslem); LA Clippers-Sas Antonio 90-116 (17 B.Griffin, 8 r, 18 Matt Barnes, 5/6, T3 1/5, 6 r; 31 T.Parker, 12/16, tl 7/7, 7 a, 0 perse, p/m + 31, 15 D.Green, T3 3/6, 7 a, 10 Ginobili)

Nba il Mago per la prima volta a secco, salviamo il soldato Bargnani!

Nella vita di ognuno di noi c’è il momento più bello e quello più brutto. Andrea Bargnani ha certamente toccato il cielo, grazie anche ai 213 centimetri, in quel giorno  di giugno del 2006 quando venne scelto n.1 del draft 2006. Merito suo, dei buoni uffici della Benetton, il club europeo che ha il primato di giocatori forniti alla NBA, grazie al passaggio  nella Lega professionistica di  Gherardini e D’Antoni, che l’avevano sotto gli occhi. E vorrei aggiungere al credito come scout di Rudy D’Amico, il coach  vincitore della Coppa dei Campioni col Maccabi scout per l’Europa dei Raptors, e senza dimenticare all’italianità di Toronto –altra ragione dell’operazione – considerata la quarta città italiana per abitanti.

Per l’implacabile maledizione del Settimo Anno,  proprio nella stagione in cui i Raptors speravano che si ponesse come la guida di una squadra di giovani, il Mago mercoledì notte 20 febbraio ha toccato il fondo non riuscendo a segnare per la prima volta nemmeno un canestro in 22 minuti . La sua partita racconta di zero tiri liberi, 2 rimbalzi, 1 assist, qualche blocco in lunetta per Lowry, difesa critica, considerando i molti rimbalzi in attacco  e i canestri dei Grizzlies di seconda intenzione e i liberi di Randolp,  col suo fisico da peso massimo, col quale il romano ha avuto purtroppo a che fare o negli switches o nel taglia fuori.

Nba Belinelli non basta, Gallo malato, Bargnani vince a New York

Il Circo Barnum  del basket  si trasferisce  a Houston, il regalo di San Valentino sono le 4 giornate dell’All Star Game che culminerà domenica al Toyota Center con la partita delle stelle per la quale è stato convocato all’ultimo momento Brook Lopez di Brooklyn, il più talentuoso dei due fratelli con sangue sudamericano.

L’antipasto è stato una specie di brunch dove si trovava di tutto,  il risultato più eclatante è stato l’harakiri di Melo Anthony, 12 punti, troppi errori ma un ammirevole sacrificio contro Toronto che ha iniziato con 4/19 nel primo quarto e vinto con il bombardamento di Anderson, uno dei tanti affari alla rovescia della Virtus Bologna, il club che passerà alla storia anche per aver annunciato l’ingaggio di Kobe Bryant e aver ingoiato il bidone, e del solito John Lucas mandato in campo con l’espulsione di Lowry.

Nba Belinelli non ferma gli Spurs che vincono a Chicago con le riserve

Il 29 novembre San Antonio andò a Miami e perse lasciando a riposo Parker, Ginobili e Duncan e suscitando la collera di David Stern sfociata in 250 mila dollari di multa. Stavolta il commissioner dovrebbe emendarsi restituendo la somma, perché  senza il suo famoso trio dei tre anelli gli Spurs  hanno vinto a Chicago nella prima sfida diretta confermando di essere la miglior squadra della stagione, con 13 vittorie nelle ultime 14.

Il viaggio di ben 9 trasferte per i texani che hanno vinto 19 partite fuori casa prosegue con altre 6 partite on the road, il ritorno a casa è previsto il 27 febbraio con la parentesi dell’All Star Game che vedrà fra la stelle il ritorno di Tim Duncan e di Tony Parker, mister Europa 2011, 6°  negli assist e 11° fra i marcatori, il miglior giocatore del Vecchio Continente . Altra partita storta casalinga dei Bulls senza il play Hinrich, l’United Center è diventato un problema serio, soprattutto -dicono le statistiche-  quando la squadra torna da una serie di partite esterne spesso crolla a picco.

Nba per Gallinari i complimenti di Garnett, Boston salva per miracolo

E’ superbo il match fra le due squadre più “calde” della NBA, fra continui colpi di scena ne esce un superthrilling di 3 supplementari firmato dopo ben 63 minuti da due canestri di Terry, con Denver che raggiunge Boston con un canestro a 0,8 secondi dal tempo regolamentare, ha l’occasione per vincere nei 3 tie-break ma nel primo Lawson non si ripete e la sua sospensione da 3 va lunga sull’innesto del ferro  col tabellone, nel secondo Gallinari in entrata sulla sinistra non riesce a chiudere il sottomano di tabellone, un tiro che non sbaglierebbe mai e sul quale gli arbitri non hanno visto il fallo, mentre nel terzo Andre Miller ha sbagliato da 3, e non solo il tiro ma anche a voler tirare quando mancavano ancora 8 secondi quando uno tanto geniale nel timing e nel passaggio poteva pensare ad altre opzioni dando quasi per scontato che la boccia  più importante sarebbe arrivata fra le mani del Gallo che oltre ad aver già dimostrato su vari campi di avere la tempra del match winner era carico e concentrato segnando la precedente tripla per il 113 pari a 1’57” dalla fine di una delle gare più belle della stagione che premia troppo i Celtics e castiga troppo i Nuggets che andavano per la decima vittoria consecutiva.

Nba Gallo inarrestabile, Jordan torna in campo a 50 anni

La notizia del giorno nella NBA è il possibile ritorno di Michael Jordan per il suo 50° compleanno, che cade il 17 febbraio, anche se potrebbe slittare di qualche giorno, il 20 in casa con Detroit o il 22 con gli ex Bulls a Chicago, naturalmente con  la maglia dei suoi Bobcats coi quali si allena spesso quando non gioca a golf.

L’aveva promesso il giorno dell’ingresso nella Hall of Fame e se  “His Highness” tornerà davvero a giocare (per una sola gara?)   aggiungere un record alla sua storia, mai dire mai  sulla credibilità di questa operazione quando Antwan Jamison assicura che nell’uno contro uno l’anno scorso Joordan  era ancora imbattibile in allenamento.

Imbattibile è in questo momento anche Denver (15-3 dall’inizio dell’anno) che con lo stop di San Antonio dopo 11 vittorie è la squadra più in vista della NBA. Imbattuta dal 20 gennaio, sabato nottem è passata  con autorità a Cleveland spegnendo gli ardori di Kyrie Irving, giovane neo-alla star,     arrivando con  9 successi a un passo dal record dalle 10 del 2004-2005.

Bella notte italiana NBA: torna Bargnani, Belinelli regista

Tutti i commentatori sconsigliano ai Bulls  lo scambio-suicida Boozer-Bargnani , i Raptors  per acquistare una star come Rudy Gay hanno sforato il budget e dovranno pagare la tassa del lusso (luxury tax) e a sorpresa Dwane Casey rimette in campo a Indiana  dopo quasi 2 mesi Bargnani per la botta al gomito e al polso nel cadere a sasso su una schiacciata malfatta. A meno di sorprese di mercato, i Raptors dovranno tenersi Bargnani anche per le prossime 2 stagioni e versargli le ultime due rate deei 22  milioni alla scadenza del contratto.

Non tutto il male vien per nuocere, perché il Mago parte dalla panchina e mostra la sua miglior virtù, il tiro. E con 7 canestri su 10, nessuno da 3, nessun tiro libero, contribuisce al successo, anche se più importanti ai fini del secondo successo dell’anno a Indiana  sono i 14 punti e 13 rimbalzi di Valanciunas e come nella vittoria a Indianapolis del 13 novembre Paul George manca  il canestro della vittoria sul tiro finale.

Nba Harden meglio di LeBron ma Miami allunga su New York

Nella maratona di mercoledì con 13 gare, 5 vittorie esterne che confermano il momento di grazia di San Antonio che con 31 punti e 9 assist di Tony Parker ha vinto a Minnesota e con 39/11 è sempre al 1° posto e va verso l’80% e con 17 vittorie esterne  è la formazione che in trasferta fa bottino e in casa ha perso solo 2 volte.

Top stagionale per Denny Green con 8 su 10 nelle triple , mentre Gregg Popovich per i problemi al ginocchio di Ducan ha richiamato dagli Austin Toros il centro australiano Aron Baynes che in due gare ha segnato 18 punti e preso 9 rimbalzi. 

Boston senza Rondo e Sullinger ha vinto a Toronto la quinta partita consecutiva, 27 punti e stop stagionale di Kevin Garnett che smentisce  la voce (definita idiota da coach Rivers) di una possibile partenza assieme a Pierce. Solito crollo finale di Toronto che con Gay rimpiange la regia di Calderon che invece ha iniziato la sua nuova avventura a Detroit con due sconfitte casalinghe.

Nba Gallinari e la gran scalata da record

Anno nuovo, Gallinari migliore. Chiuso con 7 punti contro Memphis il  bel 2012 che l’ha visto in veste di trascinatore  nell’imbattuta qualificazione europea  della  nazionale azzurra e spuntare un rinnovo di contratto da 8 milioni per stagione, riconoscimento per il buon affare fatto dal club quando arrivò dai Knicks nel giro di Anthony,  il 2013 non poteva iniziare nel migliore di modi perché  nelle 17 gare dall’1 dell’anno ad oggi   ha sempre chiuso in doppia cifra  partendo dai 15,8 di gennaio per  raggiungere  il tetto da quando nel 2008 sbarcò nella NBA con  17,1  punti di media grazie ai  22  di martedì notte contro Milwaukee, una  delle squadre in  forma in cui si è fatto notare come l’emulo di un certo LeBron.

In questo mese  incredibile per Denver che con 17 vittorie e 3 sole sconfitte, in serie vincente da 7 partite, è oggi  la sesta formazione della Lega col 63,3  avendo superato Golden State e messo il fiato sul collo a Memphis (63, 8) il Gallo ha toccato una media-record di  23 punti nel trittico fra il 13 e 16 gennaio (23 Cavs, 21 Warriors, 25 portland)  salando a 24 nelle ultime 3 gare (27 Indiana, 27 Houston, 22 Bucks) e oggi oltre a essere con questa continuità il miglior cecchino della sua formazione è arrivato  al 28° posto guadagnando ben 9 posizioni. In questa scalata palmo a palmo,  si è lasciato alle spalle grandi giocatori, come Howard, e staccato Nicolas Batum per essere il n.2 europeo dietro l’inarrivabile Tony Parker, e il sogno di arrivare all’All Star Game non è lontano.