Nba il Mago per la prima volta a secco, salviamo il soldato Bargnani!

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Nella vita di ognuno di noi c’è il momento più bello e quello più brutto. Andrea Bargnani ha certamente toccato il cielo, grazie anche ai 213 centimetri, in quel giorno  di giugno del 2006 quando venne scelto n.1 del draft 2006. Merito suo, dei buoni uffici della Benetton, il club europeo che ha il primato di giocatori forniti alla NBA, grazie al passaggio  nella Lega professionistica di  Gherardini e D’Antoni, che l’avevano sotto gli occhi. E vorrei aggiungere al credito come scout di Rudy D’Amico, il coach  vincitore della Coppa dei Campioni col Maccabi scout per l’Europa dei Raptors, e senza dimenticare all’italianità di Toronto –altra ragione dell’operazione – considerata la quarta città italiana per abitanti.

Per l’implacabile maledizione del Settimo Anno,  proprio nella stagione in cui i Raptors speravano che si ponesse come la guida di una squadra di giovani, il Mago mercoledì notte 20 febbraio ha toccato il fondo non riuscendo a segnare per la prima volta nemmeno un canestro in 22 minuti . La sua partita racconta di zero tiri liberi, 2 rimbalzi, 1 assist, qualche blocco in lunetta per Lowry, difesa critica, considerando i molti rimbalzi in attacco  e i canestri dei Grizzlies di seconda intenzione e i liberi di Randolp,  col suo fisico da peso massimo, col quale il romano ha avuto purtroppo a che fare o negli switches o nel taglia fuori.

Si capisce quanto sia difficile il momento dell’azzurro, che era arrivato al minimo di 2 punti il 10 dicembre con Portland quando sul tentativo di schiacciata cadde a sasso con una contusione al gomito e al polso. Dopo un lungo periodo di assenza,  26 gare per la caduita e 2 per l’influenza, rientrato il 6 febbraio contro Indiana aveva dato un notevole contributo, con 14 punti. Questo faceva supporre un ritorno in quintetto, invece i Raptors  sono andati sul mercato optando  per Gay nel suo ruolo provando ad aprire qualche trattativa col ballon d’essai dello scambio con Boozer.

Dopo il rientro, giocando una media in minuti di oltre  metà gara, i suoi  punti sono comunque stati utili nelle recenti 4 vittorie, questo se si tolgono dal punteggio finale della sua squadra . E’ certo che i Raptors non possono permettersi il lusso, e nemmeno il giocatore,  di perdere oltre al capitale (ancora due anni e mezzo di contratto, quindi 25 milioni di dollari) la miglior opzione del tiro da 3 punti che hanno, anche se nelle ultime 10 partite  ha un 3 su 27 che certamente riflette uno stato mentale più che tecnico, perché il suo tiro è stato preso a modello. Specie se andiamo a vedere quello che ha combinato ieri notte contro i suoi ex compagni Gay (5/15, 3 palle perse nel finale)  o il  vincitore del concorso delle schiacciate Terence Ross  (1/5, 0/3 dall’arco). Siccome  nelle migliori case si trova sempre un posto per tutte le cose, sarà bene evitare il panico e  cercare di  salvare il soldato Ryan del nostro basket.

Anche i  Knicks dal 20 febbraio  non sono più la formazione-copertina della prima parte di stagione, avevo scritto a suo tempo  che bisognava andarci piano con i peana per i loro successi. Le ragioni? I favori del calendario, confezionato per richiamare l’attenzione sull’operazione rilancio della franchigia più ricca con i Lakers, il geronto-mercato (Jason Kidd ormai scoppiato non ha segnato un punto nemmeno a a Indianapolis, il 34enne Prigionie ha fatto un figurone con 8 assist ma  in gran segreto hanno trattato da giorni con Minnesota per Luke Ridnour).

Mettiamoci anche il genio modesto dell’incursore  Raymond Felton , play  poco carismatico, il gioco sbilanciato che porta alla Anthony-dipendenza e alle responsabilità di coach Woodson, messo lì apposta dal “Superbone Superstar” al posto di Mike D‘Antoni per fare io propri comodi. E c’è anche una seconda dipendenza che i Knicks devono scontare, quando ci si mette anche JR Smith che ogni tanto si monta la testa. A Indiana è stato cacciato dal campo per un fallaccio (gomitata al mento volontaria su Lance Stephenson, una della regioni del successo di Indiana), mentre in fatto di sportività  si è meritato i fischi del pubblico e il tecnico per protesta lo sfasato Stoudemire ,nervoso perché  dopo l’infortunio non riesce a rientrare nel quintetto.

I Knicks hanno tentato di sbolognare ai Suns Imam Shumpert il quale imperterrito  continua a padellare: 1/7 contro  i Pacers, in buona compagnia conl suddetto  Smith. Pesante anche il “contributo” al -34 col   17% di tiro nelle triple, 1/15 nel primo tempo,  5/28 finale e l’emblematico  1/6  dall’arco di Melo.

Vano lo sforzo di Tyson Chandler, grande capitale spesso poco utilizzato per aprire le difese, mettiamoci  per quanto riguarda la serataccia di tiro, dovuta anche alla difesa energica e tecnica di Frank Vogel, anche  l’1/5 di Stoudemire e lo 0/3 di Kidd. Sulla strada di Toronto,  nel prossimo match, oggi un cliente difficile, i Knicks di colpo sono stati superati come numero di vittorie da Indiana e Brooklyn che ha vinto a Milwaukee riscoprendo Deron Williams e confermando la fama di squadra killer nei finali (5 successi su 5 nell’overtime).

I Knicks sono sotto attacco, momento difficile, anche se conservano il 1° posto ma ormai Miami vincendo ad Atlanta è in fuga e fanno un pensierino al 2° posto non solo Indiana e Brooklyn ma anche i Bulls col ritorno di Derrick Rose che comunque i vari Hinrich, Robinson e Belinelli  hanno compensato. Naturalmente  il carisma e il guizzo  della guardia assente  da 10 mesi per la ricostruzione del ginocchio è secondo solo a quello di Chris Paul.

Anche se il rientro di Danny Granger, la star della scorsa stagione, è stato rinviato per la terza volta, Indiana è esplosa toccando lo zenith  della sua stagione (maggior punteggio con 125 punti, maggior scarto + 34, maggior vantaggio + 39, maggior punteggio in un quarto 44 nel 2°)  e offrendo  una dimostrazione del suo potenziale, perché è una delle squadre più belle e futuribili con la crescita di Paul George, arrivato al primo All Star Game e non passato inosservato, del play George Hill e   e segnato 125 punti contro gli 81 e 76 delle altre due sfide.  Frank Vogel, il mio coach preferito alla pari con Dwane Casey , non si tira indietro, Indiana è 33/21, al 3° posto, al 4° dopo 4 sucessi consecutivi c’è con 33/22 Brooklyn di PJ Carlesimo, altri signor coach,  senza scordare che un’altra delle ragioni del successo dei Nets è Beyoncè Knowles con la sua mini-minigonna  simile a un raggio paralizzante “I Knicks – dice Vogel uscendo allo scoperto -sono una grande squadra e non c’era miglior modo per farci notare  e dimostrare di aver cancellato la differenza dalle prime,  siamo interessati al secondo posto dell’Est e pronti anche a sfidare Miami per il titolo”

James Harden con quella barba da profeta è la star del presente e del  futuro dei Rockets, e ha regalato dopo l’All Star Game una serata di magia col nuovo record in carriera, 46 punti, con un bombardamento micidiale che costa la terza sconfitta consecutiva  agli ex compagni che rischiano di non confermare il titolo della Western Conference perché sono fermi a 39/15 e gli Spurs trascinati dal un Parker mai così ispirato sono in fuga  (43/12) a 25 partite dal termine della regular season. “Se anche dopo questa gara non gode della considerazione per il titolo di MVP, non so ancora cosa deve dimostrare, è stato perfetto in ogni giocata nel finale e anche i miei punti sono stati merito suo” , questo l’attestato di Jeremy Lin che a sua volta ha segnato 29 punti mentre Oklahoma che mancava del centro Perkins, grande fisico e mano di cemento,  non è stata certo a vedere e onorato questa spettacolare notte da fochi d’artificio con una delle rare triple doppie di Kevin Durant, anche se il top scorer degli Usa e delle Olimpiadi non è andato oltre i 16 punti, Westbrook ha firmato una doppia pesante (28 punti e 10 rimbalzi) e Thabo Sefolosha, gloria del basket elvetico, con 6 triple su 10  ha chiuso anch’egli con 28 punti, e Ibaka a sua volta ha scritto 16 con 5 stoppate.

Per quanto riguarda il mercato che chiude oggi, Josh Smith ha giocato contro Miami  una partita  inferiore al suo livello, specie all’inizio poi ha tentato di salvare la faccia , come se volesse non farsi rimpiangere troppo da Atlanta. Se lo contendono Brooklyn e Milwaukee. Andrea Bargnani da parte sua con la sua partita incolore (nessun punto in 23 minuti) non ha incoraggiato acquirenti che…non ci sono. I Rockets mandano a Scramento  Patterson, ala starter, a Sacramento con Cole Aldrich  e Toney Douglas per il rookie Thomas Robinson, Tyler Honeycutt, Francisco Garcia e una future seconda scelta e mandano Marcus Morris a Phoenix per una seconda scelta. Atlanta punta a Dwight Howard il quale dice di essere confermato, in realtà tutti sostengono che i Lakers hanno deciso di farne a meno, ma  con Pau Gasol e Jordan Hill in infermeria devono tenerselo stretto.

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Risultati turno mercoledì 20 febbraio: Toronto-Memphis 82-87 (19 A.Anderson, 6/7, T3 4/5, tl 3/3, 19’,16 Am.Johnson, 6/10, 7 De Rozan, 1/9, 0 Bargnani, 21’, 0/4, 0/1, 0 tl, 2 r, 4 f; 17 Z.Randolph , 4/17, tl 9/14, 7 r, 3 rec, 19 M.Conley, 4/10, T3 3/6, tl 5/7, 6 r, 6°, 3 rec, 12 Tony Allen + 10 r); Charlotte-Detroit 99-107 (24 K.Walker, 18 Sessions, 6 r, 8 a; 21 B,Knight, T3 3/5, 5 a,19 G.Monroe, 7 r, 7 , 17 Calderon, T3 4/4, tl 5/6); Indiana-New York 125-91 (27 George, 11/19, T3 4/9, 8 r, 18 D.West, 14 L.Stephenson; 19 T.Chandler + 11 r, 11/11 tl, 15 C.Anthony, 7/21, 1/6, T3 0/2; Cleveland-New Orleans 105-100 (35 Irving, 13/22, tl 7/7, 5 r, 7 a, 19 T.Thompson + 13 r; 17 B.Roberts, 7/8 tl, 12 A.Davis, 2/8, tl 8/8, 7 R.Anderson, 3/11): Atlanta-Miami 90-103 (27 Horford, 12/15, 9 r, 12 Korver, T3 5/8, 7 r; 24 L.James, 8/15, T3 ¼, tl 7/8 + 11 r, 20 Wade, 17 S.Battier T3 5/8, 6 Bish, 2/10, 6 r); Milwaukee-Brooklyn 94-97 (31 B.Jennings + 11 a, 12 L.Sanders + 13 r, 5 st, 12 Ilyasova + 12 r; 23 Deron Williams, T3 3/7, 8 a, 17 C.Watson , T3 ¾, 12 Blatche + 12 r); Houston-Oklahoma 122-119 (46 Harden, 14/19, tl 11/12, T3 7/8, 8 r, 6 as, 29 Lin, 12/22, T3 3/5, 6 r, 8 a, 17 Parsons, 9 Asik + 10 r; 28 Sefolosha, T3 6/10, 28 D.West + 10 r, T3 3/5, tl 9/10, 8 a; 16 Durant + 12 r, + 11 a, 4/13, T3 0/2, tl 8/9); Minnesota-Filadelfia 94-87 (27 Pekovic + 18 r, 17 Derrick Williams + 12 r, 8 a, 11 Rubio, tl 9/11, 6 a; 17 E.Turner, 16 Holiday, 5 as, 5 rec); Dallas-Orlando 111-96 (17 Marion, 8 r, 17 E,Brand, 5 r, , 12 Nowitzky 4/13, 9 r; 21 Afflalo, 20 M.Harkless, 8 r, 16 Vucevic + 13 r), LA Lakers-Boston 113-99 (24 Howard, 12 r, 10/13, 16 K.Bryant, T3 0/4, 7 as, 15 Jamison, 11 Clark + 16 r, 6/14, T3 0/3; 26 Pierce, 20 C.Lee, 13 Jeff Green, 7 r); Gol,den State-Phoenix 108-98 (28 K.Thompson, T3 4/8, 21 Jack, 20 S.Curry + 11 a, 19 D.Lee + 11 r, 7 Bogut + 11 r; 20 Dragic + 10 as, T3 4/8, 17 J.O’Neal

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