Bargnani infortunato, i Raptors toccano il fondo

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Solito crollo finale, – 18 contro Portland rimaneggiata e protagonista di un record di 0 triple su 20. Squadra sfiduciata, difficile trovare chi si accolli il contratto da 35 milioni di dollari del Mago.

Con 74 punti  i Raptors avevano vinto a Indiana, unica trasferta positiva sulle 15 di  questa stagione . Con 74 punti hanno invece  perso al Rose Garden di Portland  la gara n.14 in una serata a dir poco disgraziata, quando potevano approfittare del record negativo  dei Blazer nelle triple, con 0 su 20, e delle assenze dei titolari Wesley Matthews e Nicholas Batum che hanno costretto Terry Stott a richiamare precipitosamente  dalla D-League lo spagnolo Victor Claver (trovatosi a sorpresa nel quintetto) e Will Barton, lanciare i giovani (interessante la matricola Meyers Leonard, gigante bianco di 2,16 dal fisico armonico arrivato da Illinois,  3 canestri e  in 11 minuti) e puntare su Alekandar Pavlovic (29 anni, 2,01) in ala. Con 10 punti, 5/7 in area, 7 rimbalzi e 5 assist ha ripagato la fiducia del  suo coach il meno quotato dei tre montenegrini della NBA arrivato in Oregon per la sua nona stagione da sopravissuto (5 punti e 1,8 rimbalzi, con la nuova maglia 1,8 e 1,2) passando da Utah, Cleveland, Minnesota, Dallas, New Orleans e Boston.

Contro l’ultima della Nortwestern Division (9/12), Toronto buona ultima dell’Atlantic Division e davanti solo a Washington, maglia nera di tutta la NBA, con sole 4 vittorie, 18 sconfitte, il 18% di successi in una stagione che si annunciava ricca di novità e di buoni propositi, fortemente penalizzata da calendario massacrante (15 trasferte su 22 gare) anche stavolta ci ha messo del suo. Bargnani ha lasciato il campo dopo 7 minuti e 38 secondi dopo aver segnato solo 2 punti e sbagliato 2 triple e con 2 rimbalzi e 1 persa franando addosso a Will Burton tentando di schiacciare su assist di Lowry per finire il contropiede. Si è buttato alla cieca senza guardare il canestro,  l’avversario aveva  già preso posizione in difesa,  è finito a terra dopo fallo di sfondamento  battendo il gomito sinistro ed è rimasto negli spogliatoi. Probabilmente si tratta di una forte contusione, non si è saputo nulla. Da parte sua Lowry, il play, che stava tirando male (0/5) ha lasciato il campo alla fine del 2° quarto per una contusione alla spalla cadendo dopo un contatto.

Con Calderon  a dirigere il gioco la squadra e a piazzare un paio di triple importanti  in una serata di tiro tragica dalla lunga distanza (3/20), nonostante i dubbi sull’utilità dell’acquisto del consumato francese Michel Pietrus (3/13, 1/7 dai 7,25) preferito a Linas Kleiza squadra ha giocato meglio, si è messa a correre e  grazie ai canestri di Ed Davis e del suo cecchino DeRozan ha recuperato 7 dei 12 punti di ritardo quando è arrivata l’espulsione di Amir Johnson nervosissimo forse per essere stato dimenticato in panchina nella prima parte della gara.

Il ragazzone moro, ago della bilancia al rimbalzo, è andato a raccogliere la palla dopo un tiro libero di Aldridge e si è rifiutata di consegnarla all’arbitro e l’ha colpito leggermente alla schiena. David Jones gli ha fischiato un doppio fallo tecnico mandandolo nello spogliatoio, ma Johnson inferocito  ha tentato di raggiungerlo bloccato dal vice allenatore e dai compagni e verrà sospeso e multato. Nonostante le disavventure, i Raptors sono riusciti nel 3° quarto a farsi sotto, ma poi l’ultimo quarto ha riservato, come da copione, il crollo finale, 15-28 il punteggio.

Le ragioni sono le solite, la difesa traballante, mancante di grandi difensori e di un totem esperto per cui con 103 punti subiti è la peggiore delle 30 formazioni assieme a Houston, e l’attacco perimetrale, per cui le statistiche della gara di Portland hanno confermato che la squadra non corre ma cammina e quindi trova sempre difese schierate, e non tira bene perché ormai è sfiduciata. Vedremo se il general manager Bryan Colangelo, dopo una serie di colloqui individuali con i giocatori, prenderà delle decisioni alla vigilia di 3 in contri casalinghi con Brooklyn mercoledì, Dallas venerdì e  Houston domenica. E’ difficile trovare un club che voglia accollarsi i 3 anni di contratto rimanenti con Bargnani, che significa una cifra attorno ai 35 milioni di dollari, e l’ipotesi di uno scambio con Paul Gasol è  negato da Mike D’Antoni che riconferma la fiducia allo spagnolo che ha saltato le ultime gare per una tendinite al ginocchio.

Nel big match della giornata Miami ha fermato la sorprendente Atlanta ricostruita al risparmio dal gm Danny Ferry, ex star del Messaggero, la valanga San Antonio (134 punti)  con Gary Neal topo scorer (29 punti per l’ex Benetton) e una tripla del mattatore Tony Parker (27 punti, 12 rimbalzi e 12 assist per il francese) si è abbattuta su Houston che mancava di James Harden rimpiazzato da Jeremy Lin come primattore (38 punti) e gli Spurs con  18/4 e l’81,8%  hanno superato Oklahoma (17/4, 81%) nel ranking.

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Risultati lunedì 10 dicembre: Miami-Atlanta 101-92 (27 L.James; 22 J.Smith); Houston-San Antonio 126-134 (38 Lin + 7 r, 21 Asik + 10 ri; 29 G.Neal, 27 Parker +12 rimbalzi, 12 assist, 13 Duncan + 10 ri);  Dallas-Sacramento 116-96 (19 Mayo; 25 Garcia, Cousins, 11 J.Thompson + 12 ri); Filadelfia-Detroit 104-97 (25 Holiday, 18 E.Turner + 11 ri; 22 G.Monroe, 22 B.Knight);  Charlotte-Golden State 96-104 (27 S.Curry; 24 K.Walker), Portland-Toronto 92-74 (30 Aldridge + 12 ri, 16 JJ Hucksoin + 11 ri; 20 DeRozan, 14 E.Davis + 9 ri, 8 Valanciunas + 10 ri)

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