Questione arbitrale, i designatori non hanno fatto un buon lavoro

Riceviamo a pubblichiamo questa lettera con allegato di Francesco Grotti:

Ho letto con attenzione l’ articolo  di Enrico Campana dal titolo Arriva la Coppa Italia, banco di prova della macchina arbitrale”.

Al riguardo, trovo singolare quanto afferma, e cioè che la cosa che sta più a cuore al Presidente dei club sia pensare agli arbitri. Purtroppo per gli arbitri e per la Federazione debbo convenire  che i fatti danno ragione doppiamente a questa tesi. E il  Presidente dei club ha perso una buona occasione per smentirla qualora avesse condiviso la proposta  del dott. Laguardia tesa ad ampliare il numero degli arbitri delle rispettive fasce di competenza.

Le motivazioni che sostenevano la proposta, a mio avviso nobili,  andavano tutte nell’interesse dei club;  in un più articolato sorteggio che avrebbe annullato e/o diminuito al massimo allo stesso   arbitro  il dover  ripetere, a breve,  la stessa squadra. E anche  nella direzione di dare più serenità  alla categoria arbitrale che avrebbe visto  uno “sviluppo” –  se pur minimo da 10 a 11 arbitri di punta –  della composizione delle fasce.

Eurolega al top, Siena a Barcellona e Messina torna a Madrid

Sesta e penultima giornata delle Top16,  c’è chi è già fuori come le tedesche, chi si gioca tutto ( Maccabi e Zalgiris  abbandonato da Jabeer e forse Fenerbahce) chi è in mezzo al guado  e non può perdere in casa, e due partite al top da primato che sono di pari valore di classifica, fra prima e seconda dei due gironi, Real Madrid-Cska e Barcellona-Montepaschi. Real e Siena sono imbattute, Cska e Barcellona hanno una sconfitta.

Fuori anche Tomas Ress, la panchina è diventata  cortissima, il grande pivot non c’è , c’era il pivot grande  (Mario kasun)ma è stata una delusione,  il nigeriano Eze  è l’unico centro al mondo che non si procura un libero e più va in là con gli anni e più  i compagni  non ne fanno conto,  figuriamoci con questa squadra di contropiedisti e tiratori bella ma rischiosa che comunque ha vinto 5 gare su 5 di Top16  e ha già il playoff in tasca.

A Siena di questi tempi c’è un’aria testa ma la squadra è impermeabile al delicato momento che vive la città e la sua banca dalla quale fin dal ’95 la Mens Sana è legata a filo doppio . Sul sito Mens Sana Bobby Brown ha parlato da capo,  ascoltiamolo: “ I nostri obiettivi stanno diventando sempre più importanti. Vogliamo provare ad andare alle Final Four e vincere, ma dobbiamo prendere una partita alla volta. Abbiamo altre 9 partite nelle Top 16 e vogliamo fare il massimo e vincerle tutte, giocando duro fino alla fine. Tutto può succedere, ma dobbiamo giocare al massimo per centrare i nostri obiettivi.”

Nba Lakers, il vero affare di mercato si chiama Earl Clark

Tanto di cappello a Golden State che ha vinto di 15  a  Cleveland senza 3 titolari (Curry, Barnes e Bogut) e Landry col lettone Biedrins centro starter, grazie allo scatenato trio  Klay Thompson-David Lee-Jarryd Jack e merita la palma di grande rivelazione dell’anno, grazie anche alle 14 vittorie on the road.

Il che significa essere dietro solo a San Antonio (16) e Oklahoma (15), le prime due del ranking. Tanto di cappello all’allenatore Mark Jackson, non era facile vincere a Cleveland  che aveva preso a vincere, ma Irving era influenzato  scusandosi per  la  gara modesta, al posto di Stephen Curry, fermo per un nuovo problema a una caviglia,  Jack ha eguagliato il suo primato negli assist e corre per il Miglior Sesto Uomo della stagione.

Siamo rimasti ancora al tempo della carta stampata

Minimalia. Parlare sempre di massimi sistemi fa apparire spesso i primi sintomi di trombonismo, e se la persona in questione ha qualche capello bianco non precoce, la malattia si aggrava di pedanteria. Perció una sana retromarcia é cosa onesta. Parliamo di spiccioli, di cose di tutti i giorni, di tutte quelle piccole cose che comunque sono utili per migliorare il basket in tv.

Per esempio di “postazioni di commento”, visto che le due partite televisive di questa settimana sono buoni esempi di come non dovrebbero essere allestite e posizionate. Nel mio mondo perfetto di regista dovrebbero essere dallo stesso lato delle due telecamere principali, quelle che seguono il gioco perché i commentatori alzando gli occhi dai monitor, vedano giocatori, arbitri e palla che vanno nella stessa direzione.

Nba Denver successo thrilling, Gallinari è il Lebron bianco

Meritavo forse pernacchie quando scrivevo che il Gallo era un degno aspirante per l’All Star Game di Houston?  E che, fermo Kevin Love, è oggi fra le prime 3 ali bianche della NBA,  una corta incollatura dietro David Lee, il mancino che con 28 doppie-doppie è parte della sorpresa dei Warriors?

Non voglio dire eresie, ma oggi, sotto i 25 anni, è arrivato a essere l’uomo-chiave della sua squadra e è un pò, con le dovute proporzioni, il LeBron bianco, lo vedi dappertutto, il tiro più importante è suo, interviene per mettere una pezza e per quando c’è bisogno di un gesto di coraggio. Senza un grandissimo Gallinari, miglior marcatore (27 punti) del turno di lunedì notte,  Denver non avrebbe potuto battere Indiana, salire al 6° posto nelle vittorie (28). E da parte sua  Iguodala non avrebbe festeggiato il suo 29esimo compleanno col tiro libero della vittoria nel rocambolesco finale di una partita da rivivere in flash back.

Nba rilancio Lakers, Bryant rinuncia al duello personale con Durant, meglio gli assist

“Bryant ci ha dato il là… Ha servito i compagni, non ha forzato il tiro, mosso alla palla, difeso alla grande

Alla fine della fiera Mike D’Antoni ha ragionato come Forrest Gump prendendo  la via più semplice per risolvere i problemi dei Lakers, e cioè chiedere a Kobe Bryant di fare il “passator cortese “ e di difendere duro sulla guardia più pericolosa (un certo Westbrook…), e nel giro di 48 ore i Lakers hanno cambiato completamente  gioco e gettato i presupposti per cambiare passo, anche se per diventare lo squadrone sognato è chiaro che occorre un Howard diverso da quello che commette 5 falli contro un rivale che non ha un centro pericoloso, che ne commette 2 nella stessa azione e che gratificato di buoni palloni dentro l’area spreca dalla lunetta, 2 su 10, 6 consecutivi, roba da non crederci, uno che si chiama Superman può affondare in un bicchiere d’acqua?

MPS e Consum.it lasciano il basket senese?

Le “dazioni” o finanziamenti  ai partiti sono legittime, in America come in Europa, anche se dovrebbero magari essere regolate da altri criteri, o tutti o nessuno. E in tempi di vacche magre come queste da noi cancellate fino a nuovo corso. Si scopre così che nella classifica dei “benefattori del Pd”  ai vertici del Monte , in testa ci sono il presidende Mussari e il presidente Ernesto Rabizzi, ex presidente Regionale del CONI e prima Provinciale e da ultimo nel direttivo di Consum.it che sponsorizza  le squadre minori di Siena, come Virtus e Costone e altre.

A ottobre la banca aveva radunato a Rocca Salimbeni tutte le sue sponsorizzate (basket, rugby e altri sport) , Mens Sana compresa (presente per la Mens Sana la figlia del presidente dott. Minucci, che ha da tempo un incarico societario), per fare  a tutti un bel discorsino sul futuro, precisando che le sponsorizzazioni sarebbero state garantite a chi lanciava in prima squadra i giocatori e  proponeva progetti di sport-sociale.

Nba Denver del Gallo vince più dei Knicks di Melo Anthony

Con l’ottava vittoria San Antonio di San Parker  (a proposito: l’altra notte ha voluto tornare in campo con un taglio sopra l’occhio)  rafforza il suo primato, 36 vittorie, e ora sono due più di Oklahoma (34/10) che  pur di un soffio guida  ancora il campionato più planetario di tutto lo sport e che ormai tiene sveglia anche l’Europa.

Nel suo piccolo, Denver  che ha fatto gli straordinari come gli Spurs (45 incontri contro 47 degli stakanovisti texani)  ha stritolato Sacramento, tradita dal lunatico Cousins (3 punti), riuscendo a  esibire  la miglior  rappresentazione  della sua positiva stagione per  portarsi  al 6° posto assoluto come vittorie, ben 27. Significa essere dietro oltre che a Oklahoma, San Antonio e Clippers in frenata brusca (0/4)  per il  problema al ginocchio del suo genio Chris Paul, a -1 da Miami e Memphis ma aver superato – udite, udite –  tutte le squadre dell’Est (Knicks, Bulls, Pacers, Nets) che hanno incassato  26 successi come i Warriors i quali dopo aver battuto Durant e c. a metà settimana si sono un po’ scaricati.

Torna Delonte West, Oleson passa al Barcellona!

Seattle è decisa più che mai a rientrare nella NBA dopo aver lasciato nel 2008 e a prendere i diritti da Sacramento e chiamarsi ancora Sonics, ma il milionario Ron Burke a sua volta ha voluto  approfondire attraverso un colloquio di due ore con David Stern ai piani alti della Olympico Tower il suo  interesse per rilevare i Kings messi in vendita  dalla famiglia Maloof.. Il prezzo dei Kings è di 525 milioni di dollari. Anche il sindaco di Sacramento,l’ex campione Kevin Johnson, nei giorni scorsi ha annunciato di aver creato le basi per non perdere i Kings attraverso una cordata di 14 imprenditori del territorio. Burke è un ricco imprenditore della California del sud co-proprietario della squadra di Hockey dei Penguins Pittsburg.

Nba attenti ai Bulls di Belinelli, metamorfosi di Bryant

Nel frullatore della NBA che si avvia al giro do boa delle 40 partite, previsto il 3 febbraio, tantissime notizie. La possibilità di un clamoroso scambio di mercato con Howard ai Clippers senza aspettare la scadenza del contratto a fine stagione con Superman in cambio di Bledsoe e DeAndre Jordan, la decisione di Tom Benson di fare  di New Orleans una squadra più dentro il suo territorio chiamandola Pelicans, l’uccello che nidifica negli acquitrini della ex colonia francese e patria del Jazz, regalando volentieri gli Hornets  a Michael Jordan, proprietario di Charlotte.

Per quanto riguarda il basket giocato,  Chicago si prepara invece  al gran ritorno di Derrick Rose, dopo la ricostruzione del  ginocchio e uno stop di 10 mesi,  espugnando il suo United Center  (14/11)  come terzo incomodo all’Est nel duello fra Miami e Knicks per la vittoria della regular season. E da Los Angeles, quel gambler di Mike D’Antoni ha lanciato il dado  ricevendo la fiducia della famiglia Buss in chiave di rinnovamento,  in panchina Pau Gasol, fiducia anche a Howard e   Kobe Bryant guardia tiratrice e se occorre play e  non mattatore.

Giovanni Malagò, al Coni per cambiare lo sport italiano

Di Matteo Cardinali – Esperto di politiche sportive

Da presidente del basket Petrucci, darà il suo voto forte al suo fedele braccio destro Pagnozzi ma nella corsa al CONI  c’è un candidato che fa parte della famiglia del basket, Giovanni Malagò.

Lo sport italiano ha bisogno di una scossa salutare, nel segno della discontinuità programmatica e gestionale di una istituzione – il Comitato Olimpico Nazionale Italiano – che si sta avvitando sempre più su se stessa, incapace di progettare proprio perché incapace di capire quale devastante potenzialità potrebbe avere  negli enormi cambiamenti socio-economici-culturali che stanno avvenendo all’interno del nostro paese e nel resto del mondo.

Siena si consola col basket e tiene il passo del Real Madrid

Il turno di venerdì 25 verrà ricordato come  la notte delle streghe, per chi ama il gioco punteggi vintage e disastri  epici nel tiro da 3, una pietrificazione del gioco del basket, ed  meno male qualche ora dopo ha potuto  rifarsi il palato ha cercato  le partite NBA sui canali americani. Il Real Madrid ha vinto sul campo del Panathinaikos  con 58 punti e la squadra di casa, la più titolata del terzo millennio, ha perso con 54 con 4 punti su tiro libero e 0/4 di  un vincitore del concorso del tiro da 3 punti dell’All Star Game, Jason Kapono.

C’era una volta il basket anche a Istanbul, 56-52  per l’Efes forte di due campioni della NBA , Vujacic e Farmer, e a Siena che in una della peggiori giornate dalla sua storia economica ha tentato di consolarsi con la squadra di basket che ha proseguito nella sua marcia vittoriosa, 5 su 5,  imbattuta come il  Real della rinascita, vincendo a fatica  senza l’infortunato Ress, sotto al 3° quarto, col Besiktas fanalino di coda.

Eurolega sorpresa a Mosca, Malaga batte il Cska di Ettore Messina

La prima grande sorpresa delle Top16 è una brutta tegola sul capo della squadra che era salita al 1° posto del ranking, e cioè il Cska di Ettore Messina che ha perso la sua seconda partita della stagione, sempre in casa, nel vuoto della immensa Megasport Universal di Mosca.

L’Unicaja Malaga sembrava in netta flessione, anche psicologica, dopo il doppio ko col Real Madrid della scorsa settimana e la mancata qualificazione per la Coppa del Re, ma con le bombe di Marcus Williams, una delle guardie più forti arrivare quest’anno in Europa, e il lancio a sorpresa del 21enne gigante brasiliano Cesar Lima, la squadra di Jasmin Repesa, un coach esperto e CT della Croazia, è arrivata una doccia fredda nella serata in cui i serbi  Krstic e Teodosic sono stati incontenibili. È mancato il contorno, in ogni caso il ko non pregiudica uno dei primi 4 posti, ma conferma quello che abbiamo detto, questa Euroleaague è un open space, tutto può accadere, basta crederci come sta facendo Siena.

Arriva la Coppa Italia, banco di prova della macchina arbitrale

Dal 7 al 10 febbraio al Forum si assegna la Coppa Italia. Dal 2009 è l’evento che regolarmente suscita polemiche tossiche. Vengono ricordate quasi più le “faccende” degli arbitraggi  che le grandi giocate e le partite. Dai calci alla porta di un presidente alla stanza degli arbitri fino a quelle dell’Armani della scorsa edizione. Potremmo sbagliarci,ma  non sembra che la promozione di Legabasket per l’evento imminente  sia pari di quella creativa  della collega spagnola, con tanto di sorteggio in un ambiente storico all’aperto, come si fa per la Coppa Davis.

Sapete invece qual è la cosa che sta più a cuore  al  presidente dei club?. Pensare agli arbitri!…Sembra  infatti che la preoccupazione, espressa con una telefonata al Cancelliere della Fip che, sappiano, è anche il Supercommissario CIA, sia quella di essere sicuro sulla lista dei primi 10, con tanto di nomi e cognomi. Al che il vice-presidente Laguardia, con la proverbiale cortesia, gli ha ricordato che “da quest’anno gli arbitri li gestiamo noi”. Conferma la telefonata e,  notizia in anteprima, preannuncia  il sorteggio pubblico dei 12 arbitri, a Roma quello dei quarti e  per semifinali e finali invece direttamente a Milano.