MPS e Consum.it lasciano il basket senese?

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Le “dazioni” o finanziamenti  ai partiti sono legittime, in America come in Europa, anche se dovrebbero magari essere regolate da altri criteri, o tutti o nessuno. E in tempi di vacche magre come queste da noi cancellate fino a nuovo corso. Si scopre così che nella classifica dei “benefattori del Pd”  ai vertici del Monte , in testa ci sono il presidende Mussari e il presidente Ernesto Rabizzi, ex presidente Regionale del CONI e prima Provinciale e da ultimo nel direttivo di Consum.it che sponsorizza  le squadre minori di Siena, come Virtus e Costone e altre.

A ottobre la banca aveva radunato a Rocca Salimbeni tutte le sue sponsorizzate (basket, rugby e altri sport) , Mens Sana compresa (presente per la Mens Sana la figlia del presidente dott. Minucci, che ha da tempo un incarico societario), per fare  a tutti un bel discorsino sul futuro, precisando che le sponsorizzazioni sarebbero state garantite a chi lanciava in prima squadra i giocatori e  proponeva progetti di sport-sociale.

Invece nel corso della lunghissima assemblea di questa settimana, il presidente Profumo ha parlato di un taglio al calcio a fine stagione e di una continuità  nel 2014 con ridimensionamento per la Mens Sana, anche se bisognerà aspettare i prossimi capitoli della storia e capire se la banca col crollo del titolo e le vicende giudiziarie che hanno portato Siena al centro delle cronache politiche ed economiche. E c’è anche l’ispezione della Finanza alla Mens Sana per evasione fiscale, pagamenti su conti esteri a giocatori con la formla diritti di immagini. Insomma, tutto dipende  da ulteriori sviluppi che potrebbero toccare  lo sport a vari livelli e a una revoca deglki impegni presi.

Ha scritto su “Libero” il collega Bechis a corredo di una tabella con tutti i benefattori:

Il più generoso è stato Giuseppe Mussari, l’uomo della bufera Mps: ha versato al Pd e all’antenato Ds 683.500 euro in dieci anni. Il suo ultimo vice, Ernesto Rabizzi, vicepresidente del Monte dei Paschi di Siena (e attuale presidente della controllata e super pagata Antonveneta), ha versato 125 mila euro in due anni al solo Pd”.

Inviperiti gli altri partiti, per Maroni della Lega si tratta di tangenti belle e buone non ammissibili.

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