Eurolega: Cholet – Siena 61-70. La Montepaschi è Lavrinovic

La Montepaschi Siena è tornata a essere lei: dopo il momento di appannaggio vissuto fino ai primi di giorni di novembre, la squadra ha ripreso a correre, come testimonia il successo colto nella sesta giornata di Eurolega (gruppo C) a Cholet contro la formazione locale.

Vittoria in rimonta per 61-70 che ha coronato una gara non semplice e seconda vittoria esterna della stagione continentale: i francesi si sono rivelati avversario tosto e capace di piegare gli uomini di Pianigiani fin dalle prime battute.

Non c’è Shaun Stonerook, messo ko da una distorsione alla caviglia; quel che raccontano i minuti iniziali, tuttavia, è che manca, Siena, a rimbalzo (tra gli avversari, Robinson conquista 4 rimbalzi d’attacco in appena 6′) nè sembra eccessivamente precisa al tiro. la nota positiva sta nella prestazione della difesa: efficace in area e capace di indurre all’errore i transalpini che accumulano tanti tiri ma anche, appunto, parecchi errori.

BancaTercas Teramo: ecco Ramagli e Crawford

Nessun’altra possibilità ad Andrea Capobianco: la BancaTercas Teramo, dopo aver riflettuto a lungo, ha deciso per volontà dirigenziale di archiviare l’esperienza con il tecnico partenopeo e ha ufficializzato l’ingaggio di coach Alessandro Ramagli, presentato in sede alle 16.30.

Il tecnico livornese, classe 1964, è l’uomo cui il presidente Carlo Antonetti si affida per voltare pagina. Ramagli, che per maestro ha avuto Claudio Bianchi e che ha legato il proprio nome a quello del Livorno Basket con cui è riuscito a sforare una finale promozione, è reduce dall’esperienza fatta sulla panchina di Reggio Emilia, dove ha allenato fino alla passata stagione conseguendo la semifinale play off persa contro Veroli.

La sala conferenze era gremita, Ramagli visibilmente emozionato ma già determinato: aveva chiesto una notte di tempo per decidere, la notte ha portato consiglio:

Eurocup: bene Benetton e Caserta, Cantù ko contro il Galatasaray

Se la bilancia è ancora in grado di soppesare situazioni e dati di fatto, viene da dire che la seconda giornata di Eurocup – per le italiane – può essere messa in cascina con un sorriso non tirato. Due vittorie e una sconfitta: è l’esito delle sfide che hanno visto protagoniste le tre compagini nazionali. Due gioie e un’amarezza, si diceva: brindano al successo Benetton Treviso e Pepsi Caserta mentre scivola in modo netto Cantù.

Partiamo dal fondo, in ogni senso. Bennet Cantù impegnata sul parquet del Galatasaray, dove i lombardi hanno lasciato la bellezza di diciannove punti agli avversari: finisce 76-57 per i padroni di casa che hanno dominato fin dalle prime battute e sono riusciti a non farsi impensierire nel proseguo del match. Sciacchiata a rimbalzo, Cantù (41 quelli dei turchi, 30 per gli ospiti) e maluccio al tiro dove le percentuali sono tutt’altro che entusiasmanti (37% da 2,25% da 3). Ottima prova di Andric tra i locali (19 punti e 4 rimbalzi), dignitosa quella di Micov che, con 14 a referto, ha provato a tenere a galla gli italiani.

Eurolega, verso Bamberg-Roma. Datome: “Sono a disposizione, voglio vincere”

Vigilia di Eurolega per la Lottomatica Roma, ancora frastornata dopo il ko contro l’Olimpia Armani Jeans Milano: non solo la sconfitta, a fare male, ma anche e soprattutto l’incapacità di gestire il corso di un match che si era messo piuttosto bene.

Crollo nel finale, per gli uomini di Boniciolli che, in occasione della sfida in trasferta contro Brose Bamberg di giovedì 25 novembre possono contare sul graditissimo rientro di Luigi Datome, ala piccola che ha fatto grande la Sardegna esssendo a oggi il primo cestista sardo ad aver giocato una competizione ufficiale con la maglia della nazionale maggiore.

Datome è reduce da una operazione per la lesione del menisco esterno del ginocchio sinistro che lo ha costretto a quaranta giorni di stop. Buona prova, per lui, contro Milano, le intenzioni sono tuttavia quelle di bagnare l’esordio stagionale in Europa con una vittoria:

“Ora sto bene e contro l’Armani credo  di aver lo fatto vedere; purtroppo ho saltato la preparazione e sto pagando questa lacuna in maniera notevole, ma la condizione atletica migliorerà con il tempo e accumulando minuti nelle gambe”.

Bene New York contro i Bobcats, Gallinari e altri quattro Knicks in doppia cifra

I New York Knicks sono una realtà. E’ già una notizia: la quarta vittoria consecutiva della regular season di Nba arriva nella notte di martedì (ora italiana, certo) quando i padroni di casa – in un  Madison Square Garden che ha finalmente mostrato segnali di apprezzamento – hanno liquidato i Charlotte Bobcats non senza difficoltà.

110-107 il punteggio finale e la sensazione, ancora fortissima, che New York abbia la vocazione ad attaccare (non per nulla i numeri dicono che la media nelle gare di trasferta è di di 120 punti all’attivo).

Immediate, a fine partita, le dichiarazioni di Danilo Gallinari (15 punti e emplein di liberi: 8 su 8 dalla lunetta), il quale si è detto soddisfatto per la crescente intesa con i compagni:

“Piano piano ci stiamo conoscendo meglio con il resto del gruppo e le cose soprattutto in attacco stanno venendo meglio. Ci stiamo cercando di più e ci stiamo passando la palla con più frequenza. Sono segnali importanti”.

Sassari, Hunter: “Siamo da top 5, mi ispiro a Stoudemire”

Da Winston-Salem, Carolina del Nord, a Sassari. Tegba Othello Hunter, classe 1986, ha avuto un percorso giovanile uguale a quello di altri centinaia di americani approdati nel vecchio continente per giocare a basket: trafila nei college, la Ncaa quale trampolino di lancio, finali universitarie e poi – atteso come le cose più belle – il passaggio da professionista nell’agosto del 2008, quando firma con la franchigia NBA degli Atlanta Hawks.

Da Atlanta, poi, verrà tagliato nell’anno in corso: comincia così l’avventura europea. Qualche mese nel campionato greco, poi il trasferimento a Sassari (lo scorso agosto) dove si presenta proponendo immediatamente il proprio modello di gioco:

“A chi mi ispiro? A Stoudemire”.

Ovvero, il grandissimo Amar’e Carsares Stoudemire dell’Nba, ala grande (come Hunter) e recentemente approdato a New York per giocare con i Knicks di Danilo Gallinari. Hunter, nelle sei partite disputate con la compagine sarda, ha fatto per la verità vedere ottime cose: quarto nella graduatoria generale della Lega basket per valutazione media. Mano calda ai tiri liberi (li realizza con la percentuale più alta della Lega, 95.2%), una media di 17 punti a incontro, tre vinte e tre perse per Sassari che ha realizzato 466 punti e ne ha subiti 490. Eppure, nonostante sia un rookie e abbia necessità di prendere ancora dimistichezza con il campionato italiano, Hunter ha già le idee chiare:

Eurolega, AJ Milano – Cska Mosca. Bucchi e Van Den Spiegel: “Vincere”

Archiviata la vittoria interna di fronte a un FilaForum Assago che ha saputo trasformarsi nel sesto uomo sul parquet contro la Lottomatica Roma, l’Armani Jeans Milano si tuffa in Eurolega dove è chiamata alla prova (anch’essa casalinga) contro il Cska Mosca. Una partita delicata per diversi fattori, come conferma coach Piero Bucchi alla vigilia della sfida:

“Sappiamo che si tratta di un incontro per noi molto importante. Dopo aver vinto all’andata, bissare il successo in occasione della sfida di ritorno significherebbe molto per la nostra situazione di classifica. Quella contro il Cska è la prima di tre partite interne sulle prossime cinque di Eurolega: la nostra intenzione è quella di tentare di capitalizzarle al meglio per qualificarci alle Top16”.

Eurolega, Cholet – Siena: Pianigiani, cauto ottimismo

Siena raccoglie la sfida di Milano e, in campionato, risponde al “6 vinte e zero perse” dell’Armani con altrettanta prepotenza. Liquidata Biella con uno scarto di venti punti (101-81) con sei giocatori in doppia cifra (McCaleb 15, Zisis 10, Rakovic 11, Lavrinovic 22, Kaukenas 16, Aradori 10), per i toscani è già tempo di voltare pagina.

Il secondo posto in campionato (due le lunghezze che separano la Montepaschi dall’Olimpia) è stato già messo da parte in quanto la Montepaschi Siena è attesa dalla delicata trasferta di Cholet per la sesta gara di Eurolega. La squadra sta bene e ha voglia di disputare una grane partita, almeno queste sono le intenzioni della vigilia per come ne ha parlato coach Simone Pianigiani:

Vanoli Cremona: Sekulic e Drozdov le armi micidiali di Mahoric

L’empasse iniziale poteva anche essere preventivata. Quello che sfuggiva, fino a quattro domeniche fa, era il fatto che la Vanoli Cremona potesse di punto in bianco sfoggiare tanta continuità. A scapito di formazioni – Varese, ultima vittima dei lombardi, ne sa qualcosa – con obiettivi dichiaratamente differenti.

Il basket a Cremona rischia di togliere la scena all’altra squadra che ha rappresentato storicamente la città: mentre la Cremonese calcio vive un momento non particolarmente entusiasmante, i cestisti guidati da Tomo Mahoric (nemo profeta patriae, direbbe qualcuno) stanno lentamente – ma inesorabilmente – risalendo la china e hanno già raggiunto la settima posizione.

Non è come stare in cima, dove impera l’Armani Jeans Milano, ma è pure una scalata che merita di essere raccontata: tre vinte e tre perse, recitano i numeri, che non nascondono neppure il fatto – sacrosanto – che Cremona, nelle ultime quattro gare, ha vinto con pieno merito tre partite. E’ una piccola striscia positiva ma sembra qualcosa di più grande: perchè la sensazione della pre season (con tanto di filo da torcere a club quali Siena, Cantù e Biella) era che avrebbe dovuto, Cremona, difendersi con le unghie e con i denti per non retrocedere.

Miami crolla contro Indiana, Dwyane Wade e il peggior incubo

Partiamo da lui: Dwyane Tyrone Wade, nativo di Chicago, venuto al mondo il 17 gennaio 1982. Aggiungiamoci pure il fatto che Flash (da quant’è veloce) è da qualche anno considerato tra i maggiori talenti cestistici degli Stati Uniti d’America. Roba da pensare a Miami e arrivare con il pensiero a sovrapporre lo stemma degli Heat al volto dello stesso Wade.

Che, a Miami, gioca dal 2003 con esiti più che positivi: a livello di squadra, ha contribuito in maniera significativa alla conquista del titolo Nba dello scorso 2006, a livello personale si è contraddistinto per una serie di riconoscimenti. 1 volta MVP delle Finali NBA (2006), 6 volte NBA All Star (2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010), 1 volta miglior giocatore dell’All-Star Game (2010), 5 volte quintetto ideale NBA. Roba che, avere uno così è già una bella garanzia. Ma Wade – alla fine della passata stagione – ha cominciato a fare i capricci, a puntare i piedi, a mostrare i muscoli:

“Voglio vincere” – ha fatto sapere alla società – “e se non comprate nessuno, vado via”.

Mica per altro gli Heat si sono mossi con prontezza quasi militare: in sequenza gli hanno servito su piatto d’argento uno come LeBron James, vale a dire il secondo miglior giocatore in circolazione (perchè Kobe resta su un altro pianeta), e la ciliegian sulla torta rappresentata da Chris Bosh. Come se Lionel Mess e Cristiano Ronaldo, a un certo momento, cominciassero a giocare nella stessa squadra di calcio.

“Vai Dwyane” – deve avergli replicato il club – “vai e vinci”.

Belinelli e Hornets ko, Boston si risveglia

Undici vinte e due perse: la seconda sconfitta per i New Orleans Hornets di Marco Belinelli giunge – forse inattesa – sul parquet di Los Angeles e di fronte a una compagine – quella dei Clippers – che ha saputo difendere bene e ripartire anche meglio: finisce 99-95 dopo 40′ di grande agonismo e incertezza.

L’italiano ex Warriors e Raptors non incanta ma nei 14 punti messi a referto si conferma in fase di crescita con 2/9 da tre punti e un assist in 39’22”. Meglio di lui, il compagno di squadra David West, autore di 30 punti e dieci rimbalzi complessivi.

Inevitabile la presa d’atto che vede i Clippers finalmente fuori da una storia recente che raccontava di 9 sconfitte consecutive. Per i padroni di casa, 27 punti di Gordon.

Benetton Treviso, Repesa: “Paok in Eurocup, test duro”

Esame Paok Salonicco per la Benetton di coach Jasmin Repesa. Secondo match del gruppo F di Eurocup per i trevigiano: trasferta in Grecia con la certezza di avere inanellato un buon momento di costanza (due successi consecutivi).

I greci invece sono reduci dalla recente sconfitta contro il Panionios nella quinta giornata di regular season ellenica (74-63) e viaggiano ancora a 0 punti nella graduatoria di Eurocup.

Le due squadre non si affrontano da 10 anni: dicono le statistiche che nel corso dei sette precedenti fin qui messi in archivio,  tutti rigorosamente in competizioni europee (Eurolega e Coppa Korac) il bilancio è di cinque vittorie biancoverdi a fronte di due delle aquile. Il coach Repesa parla di un match impegativo.

“Questa trasferta sarà molto importante per noi che arriviamo da 2 vittorie di fila. Sappiamo bene che a livello morale il fatto di vincere un’altra partita potrebbe aiutarci; siamo una squadra giovane per la quale questi aspetti contano e rischiano di essere determinanti: trovare fiducia e serenità provocherebbe progressi, nel gioco ma banalmente anche negli allenamenti. Sarà un test vero quello di domani. A Salonicco il campo è molto caldo, e sappiamo che perdere in un ambiente del genere può dare fastidio”.

A1 6a giornata: Vanoli Cremona – Cimberio Varese 103-79

Batosta da ricordare, per Varese, che in partita non ci entra proprio mai: gli uomini di Recalcati restano sbigottiti di fronte a una Vanoli Cremona che non perde concentrazione in nesun frangente della partita.

Il segreto dei padroni di casa? Almeno due: difendersi in modo eccellente e attaccare con estrema facilità. Eloquente, in tal senso, il risultato del primo quarto. 26-7 per i lombardi con Sekulic abile a trascinare i compagni (alla fine, 18 punti per lui).

Nei tre quarti restanti, Varese non gode di buona salute e lo si vede: Goss non trova varchi mentre Drozdov, Rowland e Milic sbattono sul muso della retroguardia ospite schiacciate a raffica. I 24 punti di differenza con cui si archiviano i 40′ complessivi sono l’effettiva misura di quanto si è visto sul parquet: sei cestisti di Cremona in doppia cifra (Rowland 10, Sekulic 18, Perkovic 16, Milic 12, Foster 12, Drozdov 16); per Varese, Righetti (che ne fa solo 12) è il più prolifico.

Il tabellino:

Teramo esonera Capobianco e attende Crawford

Sei partite e altrettante sconfitte: inesorabile la classifica che, di fianco alla voce Teramo annota uno zero privo di fraintendimenti. Inevitabile che il primo a finisre in discussione fosse coach Andrea Capobianco che, proprio oggi, ha ricevuto il benservito dalla dirigenza.

Esonerato il napoletano classe 1966, che era approdato a Teramo nella stagione 2008-09 riuscendo a raggiungere nello stesso anno il terzo posto e storici play-off, Capobianco non conosce ancora il nome del sostituto perchè il patron del club,  Carlo Antonetti, non lo ha ancora reso noto.

La rinuncia al tecnico che alla guida di Teramo si era aggiudicato il premio come “Miglior tecnico del campionato italiano 2008-2009” arriva dopo la sconfitta della squadra contro la Benetton Treviso in una trasferta conclusasi col netto punteggio di 90-71. Il prossimo turno pone Teramo di fronte ai campioni d’Italia della Montepaschi Siena.

Intanto a rinforzare la rosa biancorossa si attende l’arrivo di un nome di spessore. nelle ultime ore si è parlato con sempre maggiore insistenza della guardia Joe Crawford, 24 anni, ex Kentucky, e di recente con i Sacramento Kings nel corso della pre season.