NBA più corta, troppi infortuni

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Stagione no-stop, quasi tutte le  squadre pagano pedaggio con  infortuni illustri. Sono sempre fermi Bargnani e Gallinari, Col colpo di Lin i proprietari dei Knicks sperano di recuperare il calo del 35 % in Borsa. Stanotte Lin-Belinelli.

E’ l’astro nascente LaMarcus Aldridge, votato starter della squadra dell’Ovest, l’ultima vittima dell’effetto di questa NBA corta e spietata. Colpa  della repentina ripresa dopo  il muro contro muro di 6 mesi  fra giocatori e proprietari perdendo quote di mercato importanti. Addirittura il  34 per cento in meno del gruppo del Madison Square Garden  che adesso sta recuperando grazie al colpo fortunato del “Marziano” Geremy Lin.

Dopo 1’55”  il  piede di Aldridge ha scartato  su quello di Trevor Bookers, la caviglia si è piegata in due, stesso incidente di Gallinari. E’  uscito urlando dal dolore,  lo starter di Portland. Washington, squadra di fonda classifica,  ne ha approfittaton(idem ieri notte i Clippers vincitori a Portland con 76 ounti!)  perché “LMA” ha viaggiato  sempre in doppia cifra dall’inizio della stagione (23,8 punti, 8,6 rimbalzi) uscendo  vincitore anche nel duello con Kevin Durant e rifilandogli anche, nell’azione decisiva,  una stoppata nettissima. L’arbitro di metà campo ha però capovolto il giudizio: canestro convalidato.  Senza quella chiamata Portland avrebbe vinto e non perso nell’overtime. Decisione contestata, la NBA ha ammesso che il fischio era irregolare ma si gioca senza “istant reply” e – come in Italia – l’errore tecnico è inappellabile.

Nella  marcia di avvicinamento al suo primo All Star Game, in programma il 26 febbraio a Orlando, perla di Orange County, Aldridge, pronto a firmare per il  Real Madrid qualora la stagione fosse stata cancellata e fra i 20  eletti del Dream Team di Londra,  rischia  di saltare la partita delle stelle anche se la tac ha escluso una frattura e contano di rimandarlo in campo fra pochi giorni.

Un filmato della NBA dedica alcuni primi piani  crudeli che ci fanno capire quanto sia folle questa “short season” addirittura con  3-4 incontri a settimana per rientrare nella data prevista del 24 aprile per le 66 gare. Il replay mostra la caviglia sinistra di Gallinari che si piega di 90 gradi: all’azzurro è andato peggio di Aldridge: i medici hanno scoperto una vecchia microfrattura e ci vorrà un mese di tempo per tornare.

Si vede anche Carmelo Anthony difendere forte, e sul rimbalzo  partire di slancio. Servito sulla sinistra, si blocca di colpo riuscendo  a servire con un alley hoop Tyson  Chandler che segna. Se non è assist più spettacolare della stagione, certamente è il più stoico. Subito dopo raggiunge la panchina, viene trattato per uno stiramento inguinale, quattro turni di stop. Altri due membri del “Dream Team” club hanno perso la stagione.  Definitivamente  Chancey Billups per la rottura del tendine d’Achille (ha fatto  impressione vederlo cascare  al suolo mentre corricchiava senza un avversario che lo contrastasse)  mentre Eric Gordon, la stella in grado di far dimenticare ai tifosi degli Hornets  Chris Paul, passato  ai Clippers, ha giocato solo un paio di gare per problemi al ginocchio.

Andrea Bargnani non considerato un grandissimo atleta come  muscoli e  potenza (altrimenti guadagnerebbe 25 milioni di dollari per stagione), ha giocato meno della metà delle gare di Toronto  (13 su 31). Rimane  l’indiscussa star arrivando fra il 6° e l’8° posto dei Top Scorer. Il  problema  del Mago è uno stiramento al polpaccio.  Venne  deciso di farlo rientrare il 24 gennaio, con lui i Raptor vinsero  due gare in trasferta (36 punti a Phoniex e 25 la sera dopo a Salt Lake City.Il giorno dopo si fermò nuovamente:  il problema  era più grave del previsto.

Come Gallinari e Bargnani, anche Dirk Nowitzky ha  saltato le vacanze estive  per gli impegni  europei della  nazionale tedesca, sforzo ammirevole ma inutile. Ha dovuto fermarsi per quattro turni per un’infiammazione al ginocchio. Risparmiati gli spagnoli: solo un caso, o c’è dell’altro, ad esempio miglior qualità o qualche segreto  nel metodo di lavoro della nazionale di Scariolo?

L’elenco degli infortuni è lungo, da guerra di Secessione:  Bayless, Baron Davis, Mozgov, Nenè, tanti altri ancora. E senza  per quattro turni  Dwayne Wade Miami probabilmente sarebbe la squadra col miglior record delle due Conferences perché difende molto meglio di Oklahoma. E che dire della zuccata di Kyrie Irving contro il ginocchio di Wade  della scorsa settimana degna di Paperissima, se non fosse finita con una commozione cerebrale per la miglior matricola della stagione il quale  ha saltato tre gare.

Cleveland che stava facendo un bel campionato lanciando i giovani ha perso per una frattura alla mano anche il suo centro, il brasiliano Anderson Varejao. Colpa di una manata tremenda di un difensore dei Bucks. Incidente simile a quello di Manu Ginobili alla sua famosa mano mancina: un mese di stop che San Antonio ha assorbito bene. Adesso è tornato.

Chicago ha recuperato  dopo 7 gare per un infortunio al polso  il sudanese-britannico Luol Deng, altra star  spremutosi agli europei (in maglietta Gran Bretagna) e  newcomer dell’All Star Game. Invece  ha saltato 7 gare Derrick Rose, giovanissimo MVP  della passata stagione ,  colpito da vari guai in varie parti del corpo: prima un’infiammazione al gomito, poi una calcificazione dell’alluce, infine il problema della schiena. Niente danni strutturali, azzardano  i medici: cure e riposo, ma fino a quando?. Una spada di Damocle pericolosa sulle ambizioni dei Tori che con un sorprendente Noah in doppia-doppia da tre turni (16 rimbalzi coi Celtics!) si sono riportati in testa (25/7), 2 vittorie più  Miami.

Intanto c’è  aria di vigilia per l’All Star Game del 26 febbraio, fra 10 giorni, ma l’argomento del giorno è Jeremy Lin:  messo in quintetto per necessità è diventato la star una volta  prelevato dalla D-League con  un contratto a gettone. Aveva un accordo con Teramo, perché Milano si è fatto scappare un’occasione del genere? Chi mai avrebbe pensato, fino a 10 giorni fa, di poterlo vedere fra i 4 giocatori del sondaggio del giorno (gli altri  sono  Kyrie Irving  dei Cavaliers, John Wall dei Wizards e Russel Westbrook dei Thundercity) che chiede:

Chi sarà a fine stagione il giocatore con le migliori statistiche?

Primo tifoso del  Marziano con gli occhi a mandorla –  arrivato a New York ha dormito sul divano della casa del fratello –  è Steve Nash. Su Twitter il re dell’assist  ha scritto:

“Sto vedendo Linsanity  e  tifo perché faccia ogni volta canestro, speriamo però non cresca troppo”

Jeremy è il più clikkato nella Twittersfera, e passa in secondo ordine il mercato che sembra in ebollizione Josè Calderon (perché no?) ai Lakers con Pau Gasol il quale è dato a Boston (in cambio di Rajon Rondo e qualche giocatore?). I Bulls hanno preso Mark James dalla D-Legue e con una marcatura spietata e 6 falli ha bloccato Rondo nella rivincita riuscita coi Boston.

Brandon Jennings (ex Roma) è free agent e lascerà i Bucks per i quali ha giocato un certo Alcindor. Di Dwight Howard in uscita da Orlando non parla più nessuno, il commissioner Stern ha pregato di non oscurare l’All Stare game con questo argomento mentre Shaquille l’ha liquidato con una battuta:

“Se Howard lascia Orlando,  io divento un travestito…”.

L’All Star Game sarà televisto in 200 paesi e commentato in 40 lingue, con Lin sarebbero stati anche di più col mercato asiatico in pieno fervore per la NBA, L’Est  sarà allenato  quest’anno da Tom Thibodeau dei Bulls (record 86/27, 76,1%) e l’Ovest da Scott Brooks di Oklahoma. L’anno scorso l’onore toccò a Doc Rivers (Boston) e Gregg Popovic (San Antonio), la stagione finì invece  con la vittoria nella finale di Dallas contro Miami, una delle maggiori sorprese degli ultimi anni. Miami sembra più cattiva dell’anno scorso, i Mavericks hanno cominciato male anche Lin aveva giocato qualche gara con loro, hanno preferito la saldezza di Jason Kidd che, a proposito di infortuni, ha saltato 5 gare.

Ieri notte 23 mila spettatori per la rivincita dei Bulls contro Boston, stanotte al Madison  torna Lin sul quale probabilmente gli Hornets metteranno Marco Belinelli. Se vincono i Bulls passano il  50% di vittorie e superano Boston.

Risultati 16 febbraio: Indiana-NJ Nets 93-88, Chicago-Boston 89-80, Portland-LA Clippers 71-76

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