Nba Capodanno amaro per Belinelli, Vucevic cancella Shaq e LeBron salva Miami

Miami si salva a stento scampando  in quel di Orlando  alla terza sconfitta consecutiva perché  un ragazzo di  soli 22 anni e 213 centimetri, Nicola Vucevic,  conferma di avere la stoffa del campione  e con 29 rimbalzi (e l’high personale di 20 punti) cancella  il record dei rimbalzi  di Shaquille (28 nel lontano ’93) nella storia dei Magic.

L’eroe sfortunato, visto in un’azione battere sul salto per ben 5 volte LeBron al rimbalzi d’attacco,  è uno slavo  montenegrino,  figlio di un  ex campione giramondo  e coach  e venuto al mondo in Svizzera, che oltre a dimostrare che la genetica nel basket vale di più di quella dei cavalli, e noi abbiamo infiniti esempio, l’ultimo Gallinari, segna il crollo del mito consumistico della NBA.

Nba north-west, le novità sono il damerino Lillard, JJ Hickson e il russo Shved

La Northwest  è la concentrazione più equilibrata –  se non più forte – di squadre  fra le varie Divisions, e non solo perché la sua punta di diamante sia Oklahoma che a un terzo del cammino guida il  ranking con l’84 per cento perdendo tuttavia a Minneapolis giovedì notte, contro la squadra che gli sta alle spalle,  dopo una serie di 12 vittorie, vicina al suo record assoluto . Comunque la formazione  di Kevin Durant resta  ancor oggi  l’unica sopra l’80% .

Giovedì notte erano in programma due  atesissimi scontri  diretti  fra le  squadre di NW. A sorpresa, alla vigilia di un tour che comincia a Natale a Miami, Oklahoma ha perso  contro una delle sue vittime preferite, perché  i   Volwes  venivano da 13 sconfitte  consecutive  con i i Thundercity.

Nell’altro match la posta era fra due formazioni in crescendo, reduci da 3 vittorie consecutive, fra Portland  e Denver al Rose Garden dove nel ’77 Bill Walton, forse il più grande centro bianco della storia, portò i Trail Blazers al primo e unico successo in quattro finali.  Senza la sua star, LaMarcus Alridge, Portland   sembrava  spacciata, è sempre stata in testa complice invece lo 0/22 della squadra di Gallinari da 3 punti a  soprattutto per la  conferma della crescita costante di JJ  Hickson,  e l’esplosione di Damian Lillard,  il n.1 dei  rookies  in questa prima parte della stagione.

Nba 2012 gli Oscar della Regular Season

Messa in archivio (sebbene sia durata assai poco rispetto al consueto per via del lock out che ha paralizzato la stagione per tre mesi) la fase regolare della Nba 2012, è possibile stilare un primo elenco relativo a chi ha più impressionato e a chi, invece, ha maggiormente deluso tra le squadre e i roster impegnati nel corso del campionato.

Questi, a nostro giudizio e tenendo conto delle prestazioni inanellate nell’arco dell’intero campionato, gli Oscar della Regular Season in attesa di stilare quelli inerenti le fasi finali.

Statistiche Nba regular season 2012

Dopo aver accantonato la Regular Season Nba – e in attesa dello svolgimento dei play off di quella che è stata una stagione contrassegnata dalla serrata che ha rimandato l’inizio d’annata e accorciato la stagione regolare del basket a stelle e strisce, è possibile stilare una prima graduatoria con le statistiche di specialità che includono i migliori marcatori, i migliori rimbalzisti, i migliori assistman e i virtuosi della stoppata.

A guidare la classifica dei marcatori è Kevin Durant (Oklahoma) che si è messo alle spalle sia Kobe Bryant che Lebron James.

NBA: domani un servizio speciale sulla stagione dei tre azzurri

Sabato cominciano i playoff 2011-2012, si apre la caccia ai campioni in carica di Dallas, e l’Italia sarà rappresentata da Danilo Gallinari che passato da New York a Denver è diventato il  giocatore-collante della franchigia del Colorado riuscendo a essere il punto di riferimento anche in questa stagione difficlissima, con due seri infortuni, alla caviglia e alla mano, e a firmare un contratto di 42 milioni di dollari.

Un servizio speciale del nostro opinionista Enrico Campana analizzerà la stagione dei tre italiani, Gallinari, Bargnani e Belinelli, e “firmerà” gli Oscar della stagione, dal giocatore al coach numero uno. Non perdete questo appuntamento.

Nba, Durant supera Bryant fra i cannonieri

Colpo di scena sul filo d’arrivo della Nba Regular Season fra due vincitori della classifica dei cannonieri:  Kevin Durant ha superato Kobe Bryant nella classifica dei marcatori proprio al termine del confronto diretto di domenica 22 aprile, finito 35 a 28 punti (dopo 2 supplementari per il campione del mondo 2010.

Entrambi viaggiano a  27,9 punti di media, ma con 64 partite  (su 64)  per Durant contro le 58  (su 65, 7 saltate per un problema a uno stinco) di Bryant e anche la miglior percentuale di realizzazione da 3 e nei liberi. Durant ha segnato più punti (1786 contro 1616) e più tiri liberi (413 contro 381) e potrebbe superare  negli imminenti playoff i primi 10 mila punti (oggi è a 9914) alla sua quinta stagione di NBA, mentre Kobe  è arrivato a 29.484 punti, gli mancano  14 punti per superere i 2500,cosa che avverrà  nel’ultima di regular season ma difficilmente riuscirà a passare i 30 mila nei playoff della sua 15° stagione.

Nba, a Ovest piangono Oklahoma e San Antonio, Gallo ok

Mentre Bargnani salta la partita n.27 per il problema al polpaccio, il tormentone fisico  che gli ha rovinato una stagione cominciata nel modo migliore, Danilo Gallinari con 18 punti (7/16, 3/7, 4 rimbalzi e 4 assist) si conferma l’uomo-chiave di Denver per la corsa ai playoff. Marco Belinelli sfrutta invece l’occasione fornitagli da un nuovo stop di Eric Gordon, la star degli Hornets, risultando decisivo  con 21 punti (5/9, 3/6 da 3, 3 rimbalzi e 3 assist) contro Sacramento di Isiah Thomas e DeMarcus Cousins, inferiori alle attese.

Nba, superdoppia di Howard salva il suo coach

Lakers traditi dallo stinco di  San Kobe. Dopo la sconfitta casalinga coi Rockets ispirati dall’esplosione dello sloveno Goren Dragic, pesante doccia fredda  dei Lakers, 20 punti di scarto, a Phoenix contro una delle squadre più in forma (15/7 dopo l’All Star Game e 12 vittorie nelle ultime 15 gare, anche se ancora non basta ancora per entrare fra le  8 elette  dell’Ovest).

Tanto di cappello alla squadra di Steve Nash, il re dell’assist al quale contende in titolo Rajon Rondo che da parte sua per la sedicesima sera in doppia cifra in questa arte nella quale eccelle anche Chris Paul, vedi i 15  assist contro Sacramento. La pesante sconfitta, nonostante 30 punti di Paul Gasol (e 13 rimbalzi) e i 23 di Bynum (e 18 rimbalzi), ha la sua principale ragione nella dura botta allo stinco che Kobe ha rimediato la settimana scorsa a New Orleans. Il top scorer della NBA ha  giocato con successo anche sotto dolore ma non ce l’ha fatta a scendere in campo a Phoenix e dopo 138 gare consecutive, a volte  molto sofferte, per aver giocato con la maschera per  l’infortunio al setto nasale nell’All Star Game, ha dato forfeit. Il  preparatore dei Lakers, Gari Vitti, non si sbilancia sui tempi del suo ritorno alla vigilia di tre gare esterne delicate, la prima delle quali lunedì a New Orleans. Seguirà il big match di mercoledì prossimo a San Antonio che con le 10 vittorie consecutive e 39/14 ha già staccato il ticket per i playoff con Chicago (43/13),  Oklahoma in frenata brusca (40/15, 3 sconfitte consecutive) e Miami (39/15) e iperstimolata dalla  possibilità di soffiare a Durant il primo posto all’Ovest.

NBA: lo sloveno Dragic firma il 2° ko consecutivo di Chicago

Lunedì notte da dimenticare per  le due bigs della NBA in un turno corto , pazzo, con 5 vittorie esterne su 6, e soprattutto contro il pronostico come  quelle di Houston a Chicago e di Memhips a Oklahoma.

Le due sconfitte delle uniche due squadre che hanno già in tasca il biglietto per i playoff e guidano all’Est e all’Ovest  hanno in comune un fatto che nella spettacolare NBA sembra secondario, e invece può fare la differenza. Le palle perse, passaggi errati, infrazioni, violazioni disciplinari. Chicago e Oklahoma hanno mostrato anche in questo di avere un gran campionato, e sono stati 19 turnovers per Chicago e 18 per i Thundercity, oltre per quest’ultimi  anche la serata-no nel tiro  di Durant (8/20, 2/8 da 3) e particolarmente di Westbrook, 19 punti, 5/16 con 0/3 dall’arco e ben 5 palle perse da parte del cervello della squadra.

Chicago batte Boston, Bulls con il miglior record Nba

Nel corso della regular season Nba del 16 febbraio 2012 si sono disputate tre sole gare, con l’occhio di bueevidentemente proiettato su un classico della pallacanestro americana. Si sono infatti affrontate in casa dei tori i Chicago Bulls contro i Boston Celtics in un duello che contrapponeva due delle squadre più titolate della storia della pallacanestro a stelle e strisce. Nella circostanza si sono imposti i padroni di casa che hanno lasciato i Celtiscs otto lunghezze indietro e si sono presi il miglior record dell’intera Nba.

Per i tori si tratta del venticinquesimo successo della stagione dopo la disputa di 32 gare.La buona notizia – norìtiziona nella notizia, direi così – per Chicago sta nel fatto che i Bulls hanno confermato il ritmo nonostante l’assenza di Derrick Rose, fuori per la quarta gara consecutiva per problemi alla schiena. Nel roster di Tom Thibodeau si è distinto Carlos Boozer che ha piazzato 23 punti e 15 rimbalzi ai rivali. Bene anche Luol Deng, con 23 punti e 10 assist, e Joakim Noah (il francese piazza a referto 15 punti e 16 rimbalzi).

NBA più corta, troppi infortuni

Stagione no-stop, quasi tutte le  squadre pagano pedaggio con  infortuni illustri. Sono sempre fermi Bargnani e Gallinari, Col colpo di Lin i proprietari dei Knicks sperano di recuperare il calo del 35 % in Borsa. Stanotte Lin-Belinelli.

E’ l’astro nascente LaMarcus Aldridge, votato starter della squadra dell’Ovest, l’ultima vittima dell’effetto di questa NBA corta e spietata. Colpa  della repentina ripresa dopo  il muro contro muro di 6 mesi  fra giocatori e proprietari perdendo quote di mercato importanti. Addirittura il  34 per cento in meno del gruppo del Madison Square Garden  che adesso sta recuperando grazie al colpo fortunato del “Marziano” Geremy Lin.

Bryant quinto marcatore Nba fa pace con Shaq

I 28 punti messi a referto da Kobe Bryant nel corso della sfida persa dai Los Angeles Lakers contro Philadelphia, sebbene non siano serviti a regalare il successo alla franchigia californiana sono bastati affinché il 24 di Los Angeles diventasse il quinto marcatore nella storia Nba. Nel dettaglio, Bryant ha raggiunto il traguardo dei 28.601 punti e superato nella graduatoria di tutti i tempi l’ex compagno Shaquille O’Neal (28.596). Allo stato attuale, davanti a Kobe ci sono solo Wilt Chamberlain (31.419), Michael Jordan (32.292), Karl Malone (36.928) e Karim Abdul-Jabbar (38.387). Immediate le parole del record man a fine gara:

“È tanto basket. Sono stato fortunatissimo per la carriera che ho avuto”.

Non solo: giungono forse un po’ inattese – ma giungono – anche le dichiarazioni di Shaquille O’Neal: tra i due, soprattutto negli ultimi anni, pare non corresse buon sangue tant’è che lo stesso O’Neal lasciò i Lakers proprio per divergenze e inconciliabilità con Bryant. Dice l’ex campione a Espn:

La Nba è partita, tutti contro Dallas

Partita la Nba 2011-2012: fallito il colpo di Paul e Howard (che però vuole lasciare Orlando), in ribasso le quotazioni dei Lakers, possibile sorprese i Clippers, Oklahoma e i Bulls. Gli Heat di LeBron e Wade col dente avvlenato, e i Mavs sono duri a cedere il titolo. In rialzo le quotazioni dei 3 italiani Bargnani, Gallinari e Belinelli. Fortuna vuole che Santa Klaus non manchi di logica imprenditoriale come invece i miei amici della Spaghetti League, perché – pensate che idea geniale… –   il 25 dicembre  nell’agenda di molti club  italiani è solo una  giornata d’allenamento. Un non senso, quando mai si ripresenterà occasione  più  propizia per sfruttare la novità della Tv in chiaro e proporsi come spettacolo?

  • Negli Stati Uniti invece laddove  non è riuscito nemmeno Obama, costruitosi un canestro alla Casa Bianca tanta è la sua passione,   ci ha pensato il Natale, perché grazie al lock out la   NBA   ha rischiato il fallimento. La slitta che simboleggia  il Natale  regala dunque per il 25 dicembre  ben 5 partite, con alcune delle classiche storiche. Si comincia alle 10.30   con Clippers-Golden State (Los Angeles), e si prosegue alle 12 con Celtics-New York (Boston), alle 14.30  Heats-Dallas (Miami), alle 17 Bulls-Lakers (Chicago) e si finisce alle 20 con Magic-Oklahoma (Orlando).

Playoff NBA, tutti i risultati

I Lakers pareggiano il contro contro gli Hornets di Belinelli vincendo gara 2 dei playoff. I californiani, con Bryant impegnato più in difesa che in attacco, si affidano a Andrew Bynum autore di 17 punti e 11 rimbalzi.

I risultati dei playoff Nba, tra parentesi la situazione delle serie al meglio delle 7 partite: Western Conference: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 93-87 (1-1); Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets 87-78 (1-1); Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 106-89 (2-0).