Lockout Nba, non si gioca fino al 30 novembre

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Nba ancora in alto mare: il lockout non si ferma e la Lega americana cancella iulteriori due settimane di regular season, visto che – è ufficiale – non si giocherà almeno fino al 30 novembre. Il che equivale a dire addio ad almeno un altro dato: le 82 partite che normalmente danno vita alla fase regolare nonle si potrà giocare tutte.

Altro niet dopo tre giorni consecutivi di trattative: lo scoglio insormontabile, tra giocatori e proprietari, è sempre quello, la ripartizione delle risorse, altrimenti noto come Basketball Related Income (BRI). I primi non scendono oltre il 52% (dal 57% precedente) degli introiti, i secondi puntano al 50-50.

Il passaggio eventuale dal 57% al 52% comporterebbe per i cestisti oltre 1,5 miliardi di dollari di perdite in 6 anni; dall’altro lato, i proprietari affermano che la divisione a metà porterebbe alle franchigie di recuperare una parte consistente (280 dei 300 milioni) delle perdite accumulate nell’annata passata. David Stern, commissioner Nba, ha affermato:

“Dovremo ricalcolare i danni: la prossima offerta della Nba terrà conto delle perdite straordinarie che stiamo accumulando. Entrambe le parti subiscono danni profondi: i proprietari stanno perdendo una quantità straordinaria di dollari, così come i giocatori. Non sono sicuro che i proprietari siano in grado di recuperare in tempo breve. Di certo non ce la faranno nemmeno i giocatori: non so nemmeno se saranno mai in grado”.

Di contro, Derek Fisher, presidente del sindacato cestisti ha dichiarato:

“Siamo qui, siamo sempre stati qui. Ma questa, semplicemente, non era la giornata per chiudere la questione”.

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