Nba Belinelli meglio di Kobe Bryant, Lakers ko a Chicago

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Mike D’Antoni vuole un quintetto veloce e  s’infila nell’ennesima polemica partendo con un quintetto senza Pau Gasol dopo i 25 punti dello spagnolo domenica a Toronto, il problema  dopo 7 sconfitte esterne consecutive è invece è un altro, una-guardia play che sappia portare il contropiede e cambiare ritmo, perché Nash – vogliamo dirlo? – è  ormai old fashion, perfetto contro le difese schierate ma non per il gioco a folate,  anche se a  Chicago  la grande delusione viene da Kobe Bryant, al minimo stagionale (16 punti contro i 30 di media del top-scorer della Lega)  e con 6 triple sbagliate e Dwight Howard.

Un Gulliver imbrigliato, con tutto quel potenziale fisico ma una tecnica ancora da affinare sotto canestro perché ad esempio non conosce le finte, dai sorprendenti  lillipuziani di Tom Thibodeau, coach che sa tirare fuori il meglio nelle situazioni critiche. Pur in manifesta se non colossale inferiorità fisica Chicago  vince ancora senza Luol Deng, una delle migliori ali forti della lega, lanciando nel quintetto il giovane Butler che ripaga la fiducia, ma soprattutto il successo  che apre nuove prospettive alla vigilia del rientro di Derrick Rose con New York che rallenta, troppo Anthony-dipendente, battuta in casa nel derby  dai Nets nel Memorial Luther King, è merito  delle sue scatenatissime  guardie che segnano più di 70 punti.

Se l’eroe della serata e Rick Hinrich, occhialuto play-postino sempre sul pezzo  che Atlanta ha sbagliato a cedere, il quale  segna 22 punti, vince il duello con Nash, e dirige in maniera perfetta la squadra, come se fosse uno dei Bulls da 5 anni. Lo stesso discorso vale per Marco Belinelli autore dell’allungo finale, perchè è lui  a spaccare la partita sul 75 pari segnando 2 tiri liberi e poi le 2 micidali triple  dal lato sinistro, che staccano di  9 e 10 punti i Lakers  impiombati dalla rassegnazione  e fanno capire che  è la serata giusta per sfatare il tabù delle troppe sconfitte casalinghe.

I rimbalzi sono per i Lakers, grazie soprattutto a Gasol, ma la partita è dei Bulls e Belinelli riesce a segnare ben 15 punti con tirano solo  8 volte,  3 triple su 3, 2 su 5 da sotto, 2 liberi 1 assist, nessuna palla persa. Nel 18-4 finale i suoi 8 punti spostano la bilancia, lo si vede tirare ben due volte nella stessa azione e si capisce che sarà un’altra serata importante per l’azzurro, festeggiatissimo  dai compagni, protagonista di un’interessante evoluzione tecnica e per la prima volta pedina importante sia come starter che come cambio in una squadra ambiziosa e che con Rose potrebbe diventare  una della candidate al titolo.

Alla presenza del sindaco Michael Bloomberg e del senatore  Bill Bradley, mito dei grandi Knicks che diede al Simmenthal e all’Italia la prima Coppa dei Campioni, i Nets di coach Carlesimo, protagoinista della rinascita (9 vittorie nelle ultime 10)  ha pareggiato il conto (2 a 2) nel quarto derby della Grande Mela.  La differenza sta nelle bombe di Joe Jonhnson (5/8) e in quelle mancate da JR Smith, e il graffio  di Deron Williams nel finale mentre i Knicks pagano con troppe sconfitte l’assenza del play Raymond Felton e hanno in Brooklyn un nemico serio sotto caso per il primato nella Atlantic Division.

I migliori del turno di lunedì che ricordava Luther King sono stati Kemba Walker (35 punti), Tim Duncan (17 rimbalzi), Deron Williams (12 assist), Ryan Anderson (7 triple), Jason Kidd (6 recuperi), Bismack Biyombo (7 stoppate).

Con l’ultima sconfitta Lakers e Sixers col 41,5 % (17/24) sono state superate da Dallas (18/24, 42,9%)  e retrocedono al 22° posto.  Superano il 60% Indiana (26/16, 61,9) e Chicago (24/16, 60), Brooklyn (9/1 nelle ultime 10) raggiunge  New York con 25 vittorie ma nel ranking è  sempre al 4° posto (61%, 25/16) alla Eastern Conference con un leggero vantaggio di Miami (26/12, 68,4%) davanti a New York (25/14, 64,1) e Indiana (26/16, 61,9%). Chicago  è al 5° posto con 12/11 in casa e 12/5 fuori, miglior record rispetto alle concorrenti) quando ormai si profila il ritorno di Derrick Rose che si allena duro sui contatti ma, precisa il suo coach, andrà in campo solo quando potrà giocare una partita intera.

Risultati turno lunedì 21 gennaio: Chicago-LA Lakers 95-83 (22 Hinrich, 15 Belinelli, 6 Noah + 13 r;18 Nash, 16 K.Bryant, 7/27, 0/6 da 3, 3 pe, 15 P.Gasol + 12 r, 8 Howard, 2/5, 9 r); Memphis-Indiana 81-82 (17 Ellington, 14 Gay, 6 M.Gasol; 14 D.West, 12 P.George + 10 r); New Orleans-Sacramento 114-105 (27 R.Anderson, 7/14 da 3, 19 Vasquez + 11 a, 14 A.Aminu + 11 r;  29 Counsins + 13 r, 20 I.Thomas); Charlotte-Houston 94-100 (35 K.Walker, 19 Sessions, 7 st Biyombo; 29 J.Harden, 19/21 tl, 21 M.Morris); Atlanta-Minnesota 104-96 (28 Horford + 10 r, 16 Jen.Pargo, 9 J.Teague + 10 as; 17 D.Williams, 14 Barea, 5 Rubio, ¼, 6 a); New York-Brooklyn 85-88 (29 Anthony, 11/29, 16 JR Smith, 7 T.Chandler + 11 r, 11 J.Kidd, 6 rec ; 25 Joe Johnson, 5/8 da 3, 14 Br.Lopez + 11 r, 4 Der.Williams + 12 a, 11 Humpries + 13 r); Golden State-LA Clippers 106-99 (28 S.Curry, 5/8 da 3, 18 Jack + 10 a, 18 K,Thompson, 12 D.Lee + 11 r; 26 B.Griffin + 13 r, 24 Jamal Crawford, 19 C.Butler, 4 Paul, 1/7, 0/3 da 3, 9 a); Filadelfia-San Antonio 85-99 (18 E.Turner + 12 r, 16 Hawes, 15 Holiday 7/20, 6 pe; 24 Duncan + 17 r, 20 T.Parker, 10 Splitter + 12 r); Portland-Washington 95-98 (18 Lillard, 17 Aldridge + 10 r, 17 W.Matthews, 12 Batum, 10 rimbalzi, 11 assist;  24 Nenè, 9 r, 24 M.Webster, 13 Okafor + 13 r).

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