Italia – Australia: gli azzurri sfiorano l’impresa, ora con la Nigeria per andare avanti

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Un’Italia veramente meravigliosa, quasi da impazzire. A realizzare un vero e proprio miracolo c’eravamo andati così vicino, che sognare è stato bellissimo. Alla fine, per. Il sogno si è interrotto bruscamente, quasi sul più bello. Secondo match dei Giochi Olimpici di Tokyo, di fronte c’era la numero del Ranking FIBA, ovvero l’Australia, ma gli azzurri di Meo Sacchetti hanno dimostrato di potersela giocare con tutti, senza alcun timore reverenziale o altro.

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Finisce 86-83 per i Boomers, in una partita davvero molto equilibrata, in cui l’Australia ha fatto valere tutti i chili di vantaggio sotto canestro. Per gli azzurri, invece, è stata l’ennesima conferma che in questa spedizione ci credono e non poco e metteranno i bastoni fra le ruote a tutte le avversarie.

Serve sfrontatezza, ovviamente, ma anche un bel po’ di talento. Sacchetti, in tal senso, può avere una riserva mica da ridere e anche chi entra dalla panchina, ogni volta riesce a dare il massimo, e forse anche qualcosina in più. L’Australia, dal canto suo, ha chiaramente fatto valere le sue armi e caratteristiche più evidenti, ovvero quella della fisicità sopra le altre, che ha consentito di raccattare un gran numero di rimbalzi offensivi che hanno fatto poi la differenza nel corso dell’ultimo e decisivo parziale.

Detto questo, la prestazione che resta agli azzurri è assolutamente positiva e dovrebbe essere questa la base di fiducia su cui costruire la prossima gara del girone, quella decisiva contro la Nigeria: vincendo, gli azzurri di coach Meo Sacchetti, approderebbero ai quarti di finale. 

Contro l’Australia, ancora una volta, gli azzurri mettono in mostra quelle che sono le due armi principali, che hanno permesso di arrivare fino a qui. Ovvero la difesa e il cuore. Tra l’altro, contro i Boomers, sono due giovani a fare la differenza, ovvero Simone Fontecchio e Nico Mannion.

Il primo si è trasformato da eterno incompiuto a giocatore di altissimo spessore, finalmente convinto delle proprie qualità e dei propri mezzi. La svolta? Quando ha deciso di lasciare l’Italia e dopo l’estate inizierà una nuova avventura con il Baskonia. Per la seconda gara di fila, è il miglior marcatore azzurro, infilando stavolta ben 22 punti. Nel primo tempo Fontecchio è l’arma letale degli azzurri, è il rebus che l’Australia non riesce proprio a risolvere, mentre negli ultimi due quarti scompare un po’, ma nei momenti in cui viene chiamato in causa, il suo contributo è vitale. Mannion sforna un’altra grande gara, da 21 punti e 7 assist e per un ragazzo alla prima esperienza vera in azzurro, di soli vent’anni, non si può certo chiedere di più. 

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