Con Belinelli storico record italiano al Madison

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Per ben 3 volte in 40 giorni i 3 tenori italiani della NBA hanno vinto nel tempio dei Knicks, Lin (9 palle perse e 26 punti) non basta  contro gli Hornets in formazione d’emergenza. Intanto New York richiama dalla Cina il tiratore  JR Smith. Venerdì 17 sfortunato per il n.17  più acclamato della NBA, Jeremy Lin che dopo aver firmato vittorie consecutive ha la colpa di aver fatto una buona gara e aver usato male la sua misteriosa magia, come dimostrano le palle perse. Sfiorando di entrare nella storia della NBA con una doppia-doppia originale, 26 punti e 9 palle perse che, in ogni caso, rappresentano un record…

A proposito di record, il titolo di questa puntata potrebbe essere “Italians make history in New York”. Nella tempio sportivo della città di Fiorello Laguardia, di Sinatra e Cuomo c’è  gloria quest’anno per i giganti italiani, e il 17 febbraio Marco Belinelli  segnando 17 punti e i due liberi che gelano i Knicks di Lin completa  un trittico promozionale fantastico (iniziato da Bergnani e proseguito con Gallinari) per il nostro basket che  a Torino cerca visibilità senza riuscire a prendere i telespettatori   con le Final Eight che prevedono per oggi al Palaolimpico  le semifinali Siena-Milano e Cantù-Pesaro.

Madison  pieno all’inverosimile per l’attesa  nuova puntata  della  “Lin-Mania” (il regista Spike Lee ripreso dalle Tv mentre posa assieme al nuovo pupillo indossando la maglia nera n.4 di Palo Alto, il college dell’americantaiwanese, un sottomaglia giallo e il cappellino dei Knicks, oltre ad  altre…americanate)  che culminerà nel match di domenica con i campioni in carica di Dallas vincitori a Filadelfia. Dopo sette vittorie la festa sulla via del fatidico 16° successo, quello per andare in segno più, dopo essere stata 8/15  è stata rovinata dalla formazione più facile del prossimo trittico, ma  che non vuole essere chiamata cenerentola. Vero che gli Hornets  di coach Monty Williams sono in bassa classific,  ma anche se dispongono solo 10 giocatori e hanno bloccato Kaman quando aveva la valigia in mano sono riusciti a vincere le ultime  3 partite, di cui le ultime  due in trasferta, a  Milwaukee e infine con la squadra del giorno.

Senza Eric Gordon, la star arrivata in cambio di Chris Paul, praticamente fermo dall’inizio di stagione e pedine fondamentali quali  Jack, Laundry e Smith, gli Hornets  col loro bravo coach  hanno trovato la chimica giusta con una sorta di  quintetto Onu: l’azzurro Marco Belinelli, il gigante messicano Gustavo Ayon arrivato che giocava nell’Esrtudiantes Madrid, il venezuelano Greivis Vazquez e l’americantedesco Kaman,  più il moro Trevor Ariza che proprio con la maglia dei Knicks ha cominciato una carriera con troppi  trasferimenti (a soli 19 anni il più giovane debuttante nella storia del club) per tradurre  interamente il suo talento.
Il quintetto-Onu ha segnato ben 82 punti su 87, con i 5 starter in doppia cifra: 25 Ariza, 13 (e 11 rimbalzi) di Ayon, 12 (e 8 rimnbalzi) di Kaman, 15 di Vazquez (e 11 assist) e 17, fra cui anche una schiacciata, di Marco Belinelli dopo che la point-guard di Persiceto (Bologna) aveva toccato il top stagionale la gara precedente nel Wisconsin (22 punti, 6 su 7 da 3).

Lin ha giocato 40 minuti, con 26 punti (top scorer con Stoudemire, mentre Anthony ha provato rinunciando a tornare in campo) 8/18, 2/5 da 3, 8/10 dalla lunetta, 5 assist, 4 recuperi e quelle palle perse, di cui 5 nel 1° tempo, quello in cui si è capito che New Orleans avrebbe combattuto col coltello fra i denti. Ma Lin ha giocato per la squadra, un prevedibile appannamento dopo 7 gare a livello di Michael Jordan dei tempìi migliori per la fortuna del merchandising NBA che deve tenere dietro agli ordini di magliette e cappellini che arrivano da tutto il mondo, in particolare dall’Asia che attende il Cina-Show di domenica fra Jeremy Lin, cinese di Taiwan, e Yan Jianlin che i Mavericks hanno prelevato dalla D-League.

I Knicks hanno tirato malissimo da 3 (4/21, 19%) e dalla lunetta (16/26, 61%) mentre Lin ha avuto buone percentuali , non hanno sfruttato il vantaggio ai rimbalzi (46-35), hanno perso 21 palle (e quindi non è tutta colpa di Lin), ma non hanno fatto correre i rivali che si sono chiusi in difesa e con 23 assist contro 13 hanno avuto il dominio del gioco. E il gioco, alla fine, non perdona. Dietro Lin i Knicks adesso  metteranno JR Smith, ex guardia tiratrice di Denver, che rientra dalla Cina, un ingaggio che potrebbe far saltare il meccanismo costruitosi attorno alle prodezze del marziano dagli occhi gialli.

Per il record, ricordiamo le gesta dei 3 azzurri al  Madison Square Garden:
2 gennaio, Knicks-Toronto  85-90, Bargnani 21 punti e 5 rimbalzi,
21 gennaio Knicks-Denver 114-119 d2ts,  Gallinari 37 punti, 11 rimbalzi, 51’42” di gioco
17 febbraio Knicks-New Orleans 85-89, Belinelli 17 punti

Dallas  era senza  Beaubois  e Terry e Delonte West (frattura alla mano), Nowitzky è rimasto fermo a 999 stoppate,  rinviato l’ingresso nel club fra i  3 ad aver superato  le 1000 stoppate e tiri da 3 (altri Clifford Robinson e Rasdheed Wallace):   per il tedescone  28 punti e 12 rimbalzi. Jason Kidd è invece ancor più vicino nei recuperi (2511) al sorpasso su Michael Jordan (2514) ma lontano da John Stockton.

I 28 punti di Nowitzky  sono uno in meno  – pensate ! – del deludente quintetto dei 76sixers. E pensare che Josh Harris, il proprietario, alla vigilia tanto entusiasta del record di  20-10 affermava : “Stiamo giocando bene, ciascuno al di sopra delle aspettative, noi abbiamo grande squadra di giovani e un grande allenatore Doug Collins”. L’attenuante per  l’assenza di Spencer Hawes, il centro, che ha saltato 17 gare per lo  stiramento del tendine d’Achille è solo parziale perché hanno fatto una buona partita le matricole Lavoy Allen  (8 punti,10 rimbalzi) e il montenegrino Nikola Vucevic (7/8, 7 rimbalzi, 16 punti in 19 minuti.

Vincendo nettamente anche a Cleveland, una squadra giovane e  a pezzi per gli infortuni, Miami (24/7) ha accorciato  le distanze da Chicago (25/7),  Oklahoma (237)  è retrocessa questa settimana dal 1° al 3° posto,  il match più atteso di stanotte è Clippers-San Antonio con Paul/Parker e Griffin/Duncan e  il duello fra i due coaches Del Negro/Popovic. Si tratta delle due battistrada delle Division Pacific e Soutwest, i Clippers hanno continuato a macinare vittorie anche dopo il grave infortunio di Chancey Billups, la variabile riguardo alla crescita e le ambizioni dei losangelini, mentre San Antonio è reduce da 9 vittorie, e ha 8/8 fuori casa.

I migliori della giornata sono stati  con 36 punti Rodney Stuckey, Dwight Howard con 20 rimbalzi (e 26 punti) e con 17 assist di Steve Nash. Incredibile il 38enne canadese che sarà uno dei protagonisti dell’All Star Game di domenica 26 a Orlando: è stato il primo negli ultimi 3 turni!
“Hot Rod” è la chiave della crescita di Detroit  (4 vittorie su 6 nelle ultime gare): ha segnato 23, 25 e 36 contro Sacramento nelle ultime tre gare, decisivo nella bella notte di Boston. Prima scelta 2007  dei “Bad Boys” , 25 anni, point-guard, 1,96, studente in criminologia della Eastern Washington, due grandi spalle, muscoloso, n.3 di maglia viene da una famiglia numerosa ed è il perno del futuro di Detroit.

Risultati venerdì 17 febbraio: Toronto-Charlotte 91-98, Orlando-Milwaukee 94-85, Detroit-Sacramento 114-108, Cleveland-Miami 87-111, Filadelfia-Dallas 75-82, New York-New Orleans 85-89, Memphis-Denver 103-102, Houston-Minnesota 98-111, Oklahoma-Golden State 110-87, Utah-Washington 114-100, Lakers-Phoenix 111-99.

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