I grandi del basket: Dennis Rodman

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Di giocatori stravaganti in campo e fuori ne abbiamo ammirati parecchi, ma nessuno mai Dennis Rodman, protagonista di primo pianto del basket dei favolosi anni 90, quando l’NBA sfornò un numero impressionante di campioni.

Tatuaggi, piercing, capelli arcobaleno, Rodman come farsi riconoscere all’interno del rettangolo di gioco, ma sarebbe riduttivo parlare di lui solo in termini di look.

Per comprendere davvero il gioco di Dennis Rodman occorre far riferimento alle fredde statistiche e ricordare che in tutta la carriera ha conquistato ben 11.594 rimbalzi, aggiudicandosi il titolo di miglior rimbalzista per sette satgioni consecutive.

Il tiro non era il suo forte e si contano sulle dita di una mano le sue schiacciate, ma non si possono dimenticare i confronti (quasi sempre vinti) con atleti molto più alti e possenti di lui. E dire che era alto solo 2,03 metri (qualcuno dice anche meno) per un peso di 95 chili: un fisico non certo massiccio per uno votato a catturare palloni sia in fase difensiva che offensiva. Eppure Dennis Rodman arrivava sempre per primo sulla palla che rimbalzava sul ferro, riuscendo a calcolare perfettamente il punto ove sarebbe arrivato il pallone.

I primi a dargli fiducia nel basket professionistico furono i Detroit Pistons con i quali Rodman conquistò due titoli NBA (1989 e 1990). da segnalare poi il passaggio ai San Antonio Spurs, dove la stravagante ala grande continuò a catturare palloni sotto canestro, permettendo a David Robinson di salire in vetta alla classifica dei punti segnati. Nonostante i numeri da capogiro dei due fenomeni, gli Spurs non riuscirono ad aggiudicarsi il titolo.

Ma il successo non aveva voltato le spalle a Rodman, che di lì a poco si ritrovò a difendere i colori dei Chicago Bulls, contribuendo con Michael Jordan e Scottie Pippen alla conquista del secondo three peat alla franchigia di Chicago. Dopo l’esperienza con i Bulls Rodman ha vestito la maglia dei Lakers e dei Mavericks, prima di darsi al wrestling per qualche anno.

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