New York, Stoudemire e la scuola ebraica

Incidono le origini intese in senso stretto – ovvero le proprie – e in senso lato – pescando nella sfera, in questo caso, familiare. Per una volta si parla di Amar’e Stoudemire, centro dei New York Knicks di 29 anni (compiuti lo scorso 16 novembre), svincolandone il nome dalle prestazioni su parquet (che pure, nella maggior parte dei casi, sono straordinarie) e legandolo piuttosto a tematiche di stretta attualità culturale.

A determinarne la ragione è l’intenzione dichiarata dal cestista di aprire a New York una scuola ebraica in cui si insegnino la lingua e la storia del popolo ebraico.

Nulla è casuale, tutto è voluto: a stimolare Stoudemire, in primo luogo, il fatto di essere ebreo per parte di madre. Una delle interviste rilasciate dal campione qualche tempo addietro evidenziò come – con significativo senso di appartenenza – Stoudemire abbia sempre dato alle sue origini grande importanza:

“Sono ebreo da parte di mia madre, e questo fatto ha giocato un ruolo sottile ma notevole nel mio sviluppo”.

Non solo. Gli appassionati di basket, e i tifosi di Amer’e, ricorderanno con quale trasporto si espresse nel 2010 durante il suo viaggio in Israele:

Lega Basket Serie A e Telecom: collaborazione rinnovata

La Lega Basket di Serie A potrà continuare a trasmettere in tempo reale i cosiddetti Highlights, avendo la copertura totale di tutti i campi collegati.

Tutto questo grazie al rinnovo del contratto con Telecom, che continuerà a mettere a disposizione i suoi strumenti tecnologici, composti di linea HDSL e fibra ottica per poter realizzare il progetto.

Non sarà certo facile mettere in collegamento 16 campi dei Palasport di tutta Italia, ma questo sarà reso possibile grazie ai sofisticati mezzi che la nota compagnia telefonica possiede.

Un contratto quindi molto importante che consentirà alla Lega Basket di poter disporre delle immagini in tempo reale di tutti i campi della massima serie, offrendo ai  tifosi un servizio sempre più efficiente.

Federbasket, Lega Serie A e Giba: al tavolo per l’accordo collettivo di lavoro

Una nota ufficiale della Federbasket (Fip) rende noto che la Federazione italiana pallacanestro, insieme a Lega Serie A e sindacato dei giocatori (Giba) hanno iniziato a discutere in relazione al rinnovo dell’accordo collettivo di lavoro.

“Le parti – si legge sul comunicato – hanno analizzato compiutamente gli effetti della contingente crisi economica sullo stato attuale e futuro della pallacanestro italiana. Sono stati quindi valutati i provvedimenti necessari per garantire la migliore sostenibilità economica al movimento, con particolare riguardo al rinnovo dell’accordo collettivo di lavoro, al fondo di fine rapporto degli atleti, al contenimento dei costi ed alla riforma dei campionati. L’incontro si è svolto in un clima di ritrovata serenità e con spirito realmente costruttivo e le parti si ritroveranno a breve per dare concretezza formale a quanto condiviso ed affrontare in un contesto di riforma generale anche l’argomento dell’eleggibilità”.

Santa Claus riporta la NBA in campo

  • Accordo raggiunto fra i proprietari e giocatori sul 50-50 degli utili, fra una settimana l’addio di Gallinari e company dall’Europa. Stagione più corta (990 incontri), ma per recuperare  un club dovrà giocare anche 2-3 gare di seguito
  • Accordo raggiunto in gran segreto (ma adesso dovrà essere ratificato dai 29 proprietari e dai 450 giocatori):  grazie a Santa Claus riparte la NBA il giorno di Natale,  quindi  il mercato e i training-camp  si aprono  il 9 dicembre e dovranno timbrare il cartellino entro il 5 dicembre tutti i giocatori che hanno scelto di giocare in Europa, come  Danilo Gallinari (Armani), Andrei Kirilenko, MVP dell’Euroleague,  Sergi  Ibaka e Rudy Fernandez (Real Madrid), Jordan Farmar (Maccabi), Nicolas Batum (Nancy), Kevin  Seraphin (Caja Laboral), Thabo Sefolosha (Fenerbahce), Ersan Ilyasova e Sasha Vujacic (Efes), Zacha Pachulia (Galatasaray), TJ Ford (Zagabria), oltre a Deron Williams (Besiktas) Tony Parker (Villeurbanne),  Tiago Splitter (Valencia).
  • Naturalmente chi ha firmato per la Cina, come Ja Jianlin, non potrà rompere il contratto come saggiamente aveva stabilito la federbasket cinese, mentre i pochi altri  nel mondo faranno le valigie, ad esempio l’argentino Nucioni recentemente ingaggiato dal Penarol. Non tutti torneranno indietro, come ad esempio Nikola Pekovic (Partizan) mentre gli agenti di Fernandez proveranno a trattare col Real Madrid dopo ave sentito  i Dallas Mavericks che hanno acquisito i diritti da Portland, forse per liberare il portoricano Barea.

Ufficioso: Nba al via a Natale. Regular season con 66 giornate

L’Nba dovrebbe partire a Natale. E’ il succo dell’accordo provvisorio tra i proprietari e i giocatori di basket per porre fine (dopo 149 giorni di lockout) alla serrata. Dopo un incontro segreto all’inizio di questa settimana, le parti si sono nuovamente incontrate ieri: oltre 15 ore di trattativa per cercare di salvare la stagione che a questo punto dovrebbe iniziare a Natale. Sarebbe il regalo della National Basketball Association al pubblico.

“Abbiamo raggiunto un accordo provvisorio che è soggetto ad una serie di approvazioni ed alcune operazioni molto complesse, ma siamo ottimisti sul fatto che si supereranno tutte in modo che la stagione possa iniziare il 25 dicembre”,

ha dichiarato il Commissioner Nba, David Stern. L’accordo per ora è una stretta di mano, non ancora ufficializzato da proprietari e giocatori.

L’ex Nba Yao Ming si dà al vino

Alla faccia del detto che nella botte piccola sta il buon vino. Che Yao Ming, a pochi mesi dal ritiro per un infortunio al ginocchio che lo ha martoriato per anni, tuto può essere, tranne che botte piccola. Ebbene, provando a sfatare il detto, l’ex Nba Hiouston Rockets ha deciso di diventare produttore di vino.

In America si trovano le vigne di proprietà della famiglia del cinese e la sua compagnia ha già prodotto nella Napa Valley, sita tra le valli della California, un cabernet sauvignon custodito in maxi-bottiglie da un litro e mezzo. Il prezzo: “modica” cifra di 3.800 yuan (446 euro).

Il lancio uffciale dei prodotti avverrà nel corso di un’asta di beneficenza – domenica 27 novembre – e il prezzo di partenza della bottiglia sarà di 60 mila yuan (settemila euro). Nell’occasione, verrà bandita anche una scarpa appositamente creata dall’azienda italiana Paolo Scafora. Il ricavato andrà alla Special Olympics, organizzazione no profit che si occupa di manifestazioni di atletica per handicappati mentali.

Juan Carlos Navarro verso il record di punti in Euroleague

Alla vigilia della partita  con l’Olimpia Lubiana che potrebbe collocarlo nella storia del basket quale miglior marcatore di ogni tempi in Euroleague, Juan Carlo Navarro ha firmato un contratto a vita col Barcellona anche se scadrà al 35° anno del catalano al quale mancano 13 punti per battere  il record di Marcus Brown, 2715 punti in 178 gare. Navarro ne ha segnati 2702 in 197 gare, con una media di 13,72 per gara nel corso delle 14 stagioni con la maglia dei blau-grana, una carriera interrotta da una sola stagione nella NBA coi Memphis Grizzlies.

Il delegato del Barcellona, Rosell, nella conferenza stampa ha detto che Navarro  possiede le stesse qualità del calciatore Messi, due figure emblematiche della storia sportiva del Barcellona.

“Non so se Navarro è il Messi del basket o viceversa…”,

ha scherzato il dirigente catalano spiegando che il segreto di queste due stelle è lavoro, divertimento, fantasia. Navarro è stato il MVP dell’ultimo europeo, con le sue grandissime partite nella fase finale che hanno firmato il 2° successo consecutivo della squadra allenata da Sergio Scariolo.

A Daniel Hackett l’Oscar del basket italiano

Pare dal nome che venga da chissà quale parte d’America a insegnare agli italiani il gioco del basket. Invece, Daniel Hackett è figlio dell’Italia di pallacanestro nonchè uno dei cestisti su cui la nazionale fa più affidamento in prospettiva presente e futura.

Ne parliamo oggi non per celebrarne una singola prodezza ma, semmai, elogiare il lavoro dsi un anno intero, lo stesso che gli ha fruttato il premio Oscar del basket italiano, altrimenti detto Premio Reverberi, promosso dall’Amministrazione comunale di Quattro Castella (Reggio Emilia) in collaborazione con la Fip (Federazione Italiana Pallacanestro) e la Lega Basket, e con il patrocinio della Fiba, della rivista “SuperBasket“, del Coni, dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) e con il sostegno di Champion Italia.

Insomma, un plotone istituzionale che include i sommi vertici della pallarancione ha decretato che fosse Hackett il trionfatore della 26esima edizione del trofeo, succedendo come “Miglior giocatore italiano” a Stefano Mancinelli. Gli altri Premi Reverberi per la stagione 2010-2011 sono stati così distribuiti:

Usa, i giocatori progettano una Lega anti-NBA ma Natale riporta la pace?

Notizie dai due mondi. Negli Usa la NBA riprenderebbe a Natale mentre i giocatori progettano di creare una propria NBA; intanto in Europa  Nowitzky tratta col Real, Kirilenko è infortunato e si parla del divorzio fra Scariolo e la Spagna

  • Notizie dai due mondi. Negli Usa i giocatori progettano di creare una propria NBA, l’Europa ne approfitta e Dirk Nowitzky è vicino al Real Madrid. Partiamo da qui.  Il tedesco che ha portato i Dallas Mavericks alla conquista del titolo NBA come avevo anticipato due mesi fa  su Pianetabasket.com la notizia, poi smentita dagli spagnole,  ammette di disposto a valutare le offerte del Real Madrid, anche se non crede  ancora persa  la stagione della Lega professionistica. “Se verrà cancellata, prenderò le mie decisioni e il Real Madrid è un grande club” ha detto il 33enne giocatore, uno dei protagonisti degli ultimi  europei e il 2° marcatore di sempre nella storia di questa competizione.
  • Grande paura, invece, per Andrei Kirilenko, il famoso K-47 della NBA. Durante la gara di campionato russo di quest’ultimo sabato col Krasnya Krylia, è arrivato  come un razzo da dietro su un avversario e nel tentativo di recuperare la palla è inciampato cadendo  malamente e battendo il capo. Incidente serio: ha  riportato la frattura del naso e un profondo taglio sopra l’occhio. Scongiurata la commozione cerebrale, anche se lo Zar del basket è rimasto a terra alcuni minuti in uno stato di semincoscienza uscendo tuttavia  dopo 10 minuti dal campo con le proprie gambe e una vistosa fasciatura al capo. Difficilmente potrà giocare la prossima gara  di Euroleague contro lo Zalgiris,  intanto verrà tenuto sotto controllo dai medici del Cska.

Usa, Obama finanzia la campagna elettorale con il basket (12 dicembre)

Obama Classic Basketball Game

Ci saranno un sacco di cestisti della Nba, pronti nel recepire l’invito del presidente Barack Obama che, il prossimo 12 dicembre, ha organizzato l’Obama Classic Basketball Game, in programma a Washington con l’intento – pensavate fosse beneficenza? – di raccogliere fondi coi quali sostenere la campagna elettorare in vista delle presidenziali del prossimo anno.

Chi ci sarà

I talenti del basket che conta saranno più di uno: da Kevin Durant a Chris Bosh, da Carmelo Anthony a Chris Paul, da Ray Allen a Amare Stoudemire. Almeno due le curiosità:

la prima è che lo stesso Obama – che adora il basket anche se qualche tempo fa gli procurò uno scherzetto mica da ridere – potrebbe prendere parte alla partita; la seconda è relativa al prezzo dei biglietti per prendere parte all’evento: costano da 100 a 5.000 dollari.

Cska Mosca, paura per Kirilenko: frattura e commozione cerebrale

Sono stati attimi di vera paura: Andrei Kirilenko, top player del Cska Mosca, è rimasto vittima di un infortunio che si annuncia serio.

Nel corso di una gara di campionato, il cestista Nba – che dopo dieci anni ininterrotti nel campionato a stelle e strisce ha scelto di attendere la fine del lockout in patria – è caduto e ha riportato la frattura al naso e una commozione cerebrale: la botta è stata tremenda, Kirilenko è scivolato mentre l’azione si stava svolgendo in area avversaria e ha sbattuto violentemente il viso sul parquet.

Immediati i soccorsi ma il cestista è rimasto per lunghi istanti accasciato al suolo con il viso coperto di sangue: i sanitari hanno provveduto a bendarlo e accompagnarlo fuori campo.

Wnba, muore Kurt Budke coach Oklahoma State

Notizia fresca e giunta pochi minuti fa.

Kurt Budke, coach della squadra di basket femminile di Oklahoma State, è deceduto in un incidente aereo.

Il tecnico dell’equipe di Wnba, 50 anni, stava viaggiando su un velivolo che è precipitato nella Perry County, in Arkansas.

Insieme a Budke, hanno perso la vita altre tre persone in viaggio con il coach: tra esse, Miranda Serna, l’assistente personale di Budke.

Savona, a Loano niente basket perché disabile. E’ polemica

Il problema è rappresentato da una malattia metabolica rara che gli procura difficoltà di apprendimento e disturbi nel linguaggio: per questo motivo, in provincia di Savona, un ragazzo di 14 anni è statoescluso dalla squadra di basket. Premessa doverosa: ne parliamo senza alcun pregiudizio poiché nessuno, tra noi, è medico e diventa difficile capire che tipo di conseguenze possa avere l’attività della pallacanestro sul piccolo savonese.

Però, decidiamo di parlarne per la serie di polemiche che la vicenda ha innescato: prima tra tutte, nella presa di posizione contraria rispetto all’esclusione, il consigliere regionale di Idv Maruska Piredda:

“Atto discriminante e incivile. Secondo quanto mi è stato riferito dalla madre del ragazzo, gli è stato posto, dagli allenatori e dal presidente della società sportiva, il divieto di continuare ad allenarsi con la squadra con cui giocava da tre anni, l’Asd Basket Loano. A detta dei tecnici e dei dirigenti, rallenta l’attività degli altri compagni. Premesso che l’attività sportiva è fondamentale per la salute del ragazzo, per il ragazzo il basket, oltre a essere la più grande passione della propria vita, è l’occasione per socializzare con i coetanei e svolgere uno sport insieme al fratello minore, messo poi anche lui fuori dalla squadra”.

Lockout Nba: il bluff degli owners

Niente regular season almeno fino al 15 dicembre, resta il lockout in una Nba sempre più allo sbando. Il mancato rinnovo del contratto collettivo ha fin qui determinato la cancellazione di 324 partite che corrispondono a poco più di un quarto di stagione.

I giocatori, a questo punto, hanno optato per la linea dura dopo essersi trovati nelle condizioni di trattatre con i proprietari in maniera assolutamente beffarda: man mano che si è andati avanti, infatti, le offferte dei proprietari si facevano sempre più al ribasso.

A questo punto sembrano certe azioni legali visto che in almeno due Stati (California e Minnesota), alcuni cestisti hanno già denunciato la violazione delle norme antitrust da parte della Nba che non darebbe loro l’opportunità di lavorare. Il risarcimento danni chiesto dai giocatpori ammonterebbe a una cifra superiore ai 2 miliardi di dollari. Gli avvocati di parte cestistica, intanto, evidenziano come

“se stai giocando a poker e tenti un bluff, sei un eroe se funziona. Se però ti scoprono, perdi. Penso che i proprietari si siano spinti troppo in là. Hanno fatto un ottimo lavoro scegliendo la linea dura e spingendo i giocatori a fare concessioni a ripetizione. Ma l’avidità non è solo una cosa terribile. È anche pericolosa. Le cause sono destinate a durare mesi. Più si va avanti, più grandi sono i danni che dovranno fronteggiare le squadre, più grandi sono i danni che dovranno fronteggiare i giocatori. E, forse è la cosa più importante, gli appassionati saranno privati del basket”.