Verso Armani Milano – Partizan Belgrado, Scariolo: “Energia e concentrazione”

L’Armani Milano sogna la qualificazione alle top 16 dell’Eurolega ma il suo destino inevitabilmente su parquet. Nello specifico, la gara odierna contro il Partizan Belgrado pare di cruciale importanza per tenere la posizione in graduatoria nel girone C.

In campionato la squadra ha mostrato di andare forte, il tecnico Sergio Scariolo sa quanto sia importante la competizione europea, un palcoscenico che Milano vuole cercare di vivere il pù a lungo possibile.

“Affrontiamo una squadra molto pericolosa  che quest’anno associa ai tradizionali valori di una delle migliori scuole di pallacanestro in tutta Europa, giocatori di primissimo livello. Genete di grande livello dell’Nba come Pekovic e Law e altri di alto livello europeo come Macvan e Raduljca. Giocano molto bene, hanno una potenza vicino a canestro tremenda e anche un’ottima propulsione grazie al loro playmaker”.

Scariolo però pensa di avere la soluzione giusta per arrivare al successo:

“Dovremo giocare con molta energia e concentrazione e con durezza, perché siamo consci del fatto che per noi questa è una partita assolutamente indispensabile per il nostro sogno di arrivare alle Top16 di Eurolega. Speriamo che dopo la bella vittoria contro la Montepaschi avremo ancora più fiducia nei nostri mezzi e la capacità di giocare 40′ con grande intensità”.

Scariolo: “Il Real Madrid ha più classe di Milano”

La grande impresa non c’è stata, l’Armani Jeans Milano è tornata con le pive nel sacco dalla trasferta di Madrid, anche se l’amarezza è grande per aver sfiorato il colpaccio. Parla, primo tra tutti, il capitano Rocca:

“Abbiamo giocato una buona partita per tre quarti, conquistando anche un buon margine di vantaggio. Purtroppo il Real ci ha rimontato quasi subito e noi non siamo riusciti a portare a casa la partita. Non siamo certamente contenti per come è andata, ma credo che questa sconfitta ci servirà per capire in cosa dobbiamo ancora migliorare per vincere partite come quella di oggi”.

Anche il coach, nonché grande ex, Sergio Scariolo analizza la partita:

“E’ stato un incontro particolare, siamo stati in corsa fino all’ultimo quarto poi le cose sono cambiate, ha prevalso la maggiore classe degli spagnoli, e direi anche la loro tenuta atletica. Ad un certo punto quando Milano ha preso il via ottenendo un cospicuo vantaggio, credevo di farcela, poi però Madrid è uscito fuori alla grande e ci ha messo in difficoltà meritando la vittoria”.

Eurolega, EA7-Maccabi 89-82: Hairston e Gallinari al top

Sergio Scariolo corre incontro a tutti: il roster EA7 Milano ha completato l’en plein cominciato con Siena e Cantù e – rifilando 7 punti di distacco agli avversari del Maccabi Tel Aviv – si è aggiudicato la terza vittoria italiana (su tre) nelle sfide d’esordio dell’Eurolega 2011/2012. Assago è stata la solita cornice di pubblico encomiabile, non solo per i pochissimi seggiolini vuoti ma anche per un trasporto costante e partecipato da tutto il palazzetto, e Tel Aviv, rispondendo alle attese, si è mostrata squadra temibile e pericolosa in ogni frangente. A tal punto martellanti e concentrati, gli ospiti, che le battute iniziali hanno destato più di una preoccupazione ai supporters meneghini.

Il primo quarto, infatti, va archiviato come il cumulo di una decina di minuti di black out milanese: in quei frangenti, il capolavoro di Milano è stato, semmai, quello di non crollare e riuscire a restare in scia al Maccabi (alla prima sirena, 14-19). Ed è lì che il capolavoro di Scariolo si è concretizzato: non solo per la maniera in cui ha consentito a Danilo Gallinari – a tratti immarcabile, a tratti uomo squadra trainante – di esprimere tutto il suo potenziale (roba da 23 a referto e lucidità in ciascuno dei quarti che hanno fatto seguito al primo) ma anche per l’aver proposto quale fulcro del gioco e degli attacchi meneghini un Malik Hairston da applausi scroscianti.

Cantano i galletti azzurri, che succede al Gallo di Milano?

Il diario di bordo del campionato dei Giganti

  • A proposito del deludente europeo, non è un caso:  Hackett, Datome e Gentile decisivi per le vittorie di Pesaro, Roma e Treviso…
  • Sarà forse un campionato  più equilibrato, ma livellato verso l’alto o il basso?  Intanto bastano  due giornate sole  per vedere già in testa  da sole Siena e Cantù. Sono le  protagoniste dell’ultima stagione. Beh, per la verità c’è stata gloria solo da una parte sola avendo  i senesi  battuto 6 volte  su 7  i sorprendenti canturini (tornati al vertice dopo ben 30 anni)  conquistando  la Coppa Italia, lo scudetto n.5 e la Supercoppa.
  • Siamo  quindi al solito  deja-vu, e dopo la scintillate vittoria-spot contro Varese ecco la corazzata milanese perdersi in un banco di nebbia in quel di Pesaro dove Daniel Hackett, il moro romagnolo che ha avuto il coraggio di sfidare (per ora a parole, sulla Rete) Koby Bryant, fa capire che i giocatori italiani non mancano, basta farli giocare.
  • Bocciato da Treviso, il tatuato play che s’è fatto un fisico da wrestler  ha dimostrato le sue capacità l’anno scorso a Pesaro.  Strano che il suo coach essendo l’assistente del CT del disastro europeo in Lituania  non sia riuscito  in quella circostanza a far capire al capo  che era venuta  l’ora di dargli fiducia anche in maglia azzurra,  invece di insistere in quel ruolo con un oriundo che passerà alla storia per non aver segnato un solo canestro in tutto un torneo internazionale.  Ma il coraggio nei nostri dirigenti è scarso. Il problema è che la maggioranza  di loro è ormai di estrazione non cestistico e la valutazione vien fatta attraverso altri parametri, economici e anche a volte di alleanze.

Armani, Proli: “Bryant a Milano? E’ solo showbusiness, non ci interessa”

La presentazione della EA 7 Milano, la squadra griffata da Giorgio Armani, è avvenuta a ridosso dell’inizio della serie A1 di basket e ha calamitato l’atenzione di tutti. Non solo per la presenza – a mo’ di garanzia di successo – di uno come Sergio Scariolo sulla panchina meneghina; non solo per un rinnovamento del parco giocatori che somiglia molto a una rivoluzione nè soltanto perchè il calendario pone di fornte – alla prima gara utile – l’Olimpia e i rivali storici della Cimberio Varese in quello che è derby dal sapore storico succulento.

Tutto ciò, vero, a cui va aggiunta la presenza a tempo determinato di Danilo Gallinari, a conti fatti uno dei colpi di mercato meglio riusciti a un club della massima serie ma anche la sensazione – è una percezione che l’ambiente Olimpia riesce a trasmettere al meglio – che lo strapotere della Montepaschi Siena possa essere finito. Proprio ai toscani, Milano ha strappato la guardia (all’occorrenza ala) classe 1987 Malik Hairston e anche da lui si ripartirà con l’obiettivo di fare grandi cose. All’insegna della concretezza e della progettualità a tavolino, nel corso della presentazione della squadra è stato patron Livio Proli a intervenire per fare il punto della situazione e allontanare l’idea che Milano possa per qualche motivo intraprendere il percorso della Virtus Bologna, attenta allo show business. Lo dimostra il caso Kobe Bryant, uno che tutti vorrebbero ma a condizioni ovviamente precise:

Armani, Scariolo: “Milano – Varese, siamo pronti”

Sergio Scariolo si appresta all’esordio in campionato da campione d’Europa 2011: il doppio ruolo di tecnico della nazionale spagnola e coach dell’Armani Milano consente all’allenatore italiano di bissare il traguardo europeo lanciandosi in una nuova e affascinante sfida: detronizzare la Montepaschi Siena dalla cima di una serie A1 che è stata terreno fertile solo per i toscani. Il debutto meneghino del nuovo corso griffato Scariolo – con tanto di ciliegina sulla torta rappresentata dall’arrivo nelle file delle scarpette rosse del figliol prodigo Danilo Gallinari – avverrà in posticipo serale: domenica ad Assago arriva la Cimberio Varese in una sfida dal sapore classico e tradizionale:

Milano-Varese – afferma Scariolo – è una classica della pallacanestro italiana, una delle partite che da bambino non mi sarei mai perso. È una gara di grande fascino, dettato anche dalla tradizione che queste due squadre hanno contribuito ad alimentare nel corso degli anni”.

In un Mediolanum Forum che si annuncia gremito come nelle migliori occasioni, vi saranno a detta di Scariolo diversi motivi di interesse:

 

Le furie rosse di Scariolo, dopo l’Europeo c’è Gallinari

Mamma mia! Sergio Scariolo lo immaginiamo con le dita incrociate. O a toccare ferro. Forse, di nascosto da tutti, si gratta. Perchè se si è fatto trenta – con l’approdo di Danilo Gallinari a Milano nelle file dell’Armani – ora si potrebbe pure sperare di fare trentuno. Che magari il lockout possa durare un po’. Un bel po’. Egoisticamente lo speriamo un pochino pure noi, non foss’altro per guardare fenomeni così a pochi metri di distanza e non più da uno schermo che riesce spesso a farci incantare ma non sa di certo abbattere distanze che si sentono eccome.

Che vorresti essere lì: a Boston, Dallas, Minnesota, Miami e ovunque vi sia lo spettacolo della Nba. Ecco perchè nonostante il campionato americano manchi parecchio (anche se l’Europeo di Lituania appena concluso ha contribuito a lenire tale mancanza), l’Italia potrebbe finire col beneficiare di tale situazione. Mamma mia! Sergio Scariolo, la cui presenza sulla panchina di Milano tanto ha inciso nella vestizione “in jeans” del Gallo, lo abbiamo ascoltato raggiante nonostante cercasse di restare freddo e oggettivo come nella migliore tradizione del ruolo.

Secondo chi l’ha ascoltato, tutttavia, l’emozione era grande. Del resto, lo andava ripetendo da sempre: il solo cestista che avrebbe avrebbe accettato di integrare in rosa per un periodo limitato di tempo sarebbe stato Danilo Gallinari. Lo sapeva di già? E da quanto? O, più verosimilmente, ha indirizzato gli eventi proprio lì. Due indicazioni al tom tom, il satellite che connette, la strada che porta a destinazione. Tom tom Olimpia, nella circostanza, ha afferrato il concetto al volo e Scariolo, fresco di titolo europeo con la nazionale spagnola di cui è commissario tecnico, si è bevuto per due volte a distanza ravvicinata la seconda bottiglia di Berlucchi. Con chi abbia scelto di brindare l’arrivo del Gallo non è dato saperlo. Con patron Livio Proli? Con Giorgio Armani, main sponsor? Magari – buongustaio – se l’è scolata da solo. Intanto, all’annuncio ufficiale del Gallo, Scariolo ha dichiarato: