Basket A1, Montepaschi Siena non è una storia italiana

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I campioni d’Italia hanno respinto l’assalto di Cantù mettendo sul piatto della bilancia 5 soli punti, quelli del solo Ress: è davvero colpa della Spaghetti League e quale strada prendere per il rilancio azzurro?

  • L’ultima domenica di campionato messo di buonumore dal sorteggio  per le qualificazioni europee del prossimo anno (fortuna vuole la declassata Turchia vice-campione del mondo, il cenerentolo europeo Portogallo e due squadre fuori dal ranking, Rep.Ceka e Bielorussia)   il CT della nazionale italiana  – che la sua fama se l’è costruita con Siena e non in azzurro  –  ha battuto Cantù  per l’ennesima volta. E,  come si dice, di riffa e di raffa. Poco importa se Siena in una giornata in cui si aspettava la carica italica per problemi di formazione, l’italico manipolo abbia toccato il picco in basso  (non il fondo ….) nel rapporto-punti  con gli stranieri. Per la precisione, sui 5  giocatori a referto, Ress ha segnato 5 punti, ed è stato tutto. N.e.  Michelori  (tallonite) e l’atesino Lechtaler decisivo per i rimbalzi  a Lubiana, nessun canestro per  i due azzurri “prima scelta” Carraretto e Aradori.
  • Siena alcune settimane fa aveva avuto 41 punti dagli italiani, poi s’è inceppato Aradori che più gioca e più rende mentre con Rakocevic sono aumentate le guardie e calati i minuti. Con la Bennet la percentuale è scesa al 6,84  che fa un torto al seducente spot Tv proposto dallo sponsor,  “Una storia italiana”.  Non so di chi sia la colpa, non so se ci siano colpe, non è la prima volta e nè sarà l’ultima che  questo impegno promozionale  dell’azzurro viene deluso mentre la gente si aspetta un gesto forte da chi guida la propria nazionale. Nessuno coach italiano  si gioca la faccia scegliendo la strada della sconfitta, anche se esistono le eccezioni ,  che alla fine sono quasi plausibili. Ad esempio   coach Djordjevic   vedendo la sua formazione indebolita dal ritorno di Scalabrine di tornare nella NBA è stato l’unico a puntare su due  italiani nel quintetto, due ragazzi italiani di 20 anni  (De Nicolao e Alessandro Gentile che forse potrebbe passare a Milano) e pazienza per il risultato.

  • Comunque Siena ha fatto leva sulla proverbiale difesa (e il contributo  qui l’ha dato anche da chi non ha fatto canestro) sul  sostegno dei tifosi, perché la partita non era facile  con l’orgoglio canturino tenuto alto  dal momento di grazia di Gianluca Basile  tornato in Italia dalla Spagna. Siena pagava le assenze delle sue star lituane, stakanovisti di talento quali Kaukenas e Lavrinovic che dovranno andare sotto i ferri del chirurgo  in quanto  l’età  (per loro avanzata) a volte fa miracoli ma non perdona sconti. Sul forum di  Gazzetta.it   è stato tirato in ballo l’arbitraggio, commento letto alle 6 del mattina e poi sparito, dovrebbe trattarsi di Member_90638,  e questo numero  potrebbe deve essere quello dell’istituto al quale  è in affidamento  sostenendo  la “primula rossa” che “Gallinari è un mediocre”.
  • Sugli arbitraggi i discorsi sono oziosi e odiosi,  me ne tengo fuori,  dovrebbero sapere di  essere pubblici ufficiali, spero lo ricordino, non mi piace chi sta fuori dalle regole e non chiede mai scusa, non colui che sbaglia. Il problema invece è la qualità bassa inversamente proporzionale all’autorefenzialità. Se non rigano dritto c’è comunque  un’autorità vigilante preposta a controllare  se la misura  sella sensibilità certe volte  è colma o meno… Il fatto è che dietro Facchini, Lamonica e Cerebuch con la prospettiva di 6-7 mila euro mensili la “casta” del fischietto si è garantita un vitalizio.
  • Senza ricambio, scomparendo la concorrenza è aumentata anche la mediocrità, fortuna vuole che  la Tv (ma magari fa parte degli accordi con le reti…) non riprendano mai, se ci avete fatto caso,  l’arbitro col fiatone, puntualmente in ritardo,e  vedo  molti “amici”  ingrossati, sopra peso, per cui per analogia alle regole sull’eliggibilità la Federazione dovrebbe  pensare anche agli arbitri “passaportati”, considerato  il già  felice innesto del turco Tolga Sahin più quotatoin Europa e meno apprezzato dalla “casta”. Credo che la curva della selezione, in attesa della “cura Zancanella” che ha promesso di far tornare il sorriso,  vada di pari passo in tutti i settori.  E quindi se ci sono sempre meno giocatori italiani bravi, cosa sulla quale non concordo . Con 300 mila tesserati e 5 campionati professionisti, più della NBA i numeri ci sono, ma se poi  prendi un giocatore promettente per la A e lo mandi in B2 (il caso di  Imbrò) quando un  coetaneo del play siculo che piaceva a Jordan  mette piede in Euroleague (il caso del corato Dario Saric del Cibona) la dinamica della sua carriera potrebbe  avere dei contraccolpi.
  • Domenica Siena e Caserta, ripeto, hanno vinto col contributo degli italiani del 6,84 % e il 32,5 (perché Righetti, come-back della stagione ha segnato 20 punti, top price della giornata). Con tutto il rispetto per loro e chi li ha messi lì, ho  già detto che i nostri CT  lautamente pagati per un part-time estivo quanto 5-6 colleghi non guadagnano in un anno ,  predicano bene e razzolano male. Se i giocatori azzurri perdono o non ci sono, è sempre colpa del sistema, non vedono mai alcuna trave nel loro occhio… limpido, solare che scruta lontano.
  • Mi pare che  il mestiere di CT nel nostro sportnazionale  sia considerato  poco sotto l’infallibilità papale, per il malinteso senso italico dell’uomo che comanda, il CT si sente autorizzato a stabilire il prezzo del pane, o dei sacrifici…altrui.  Il coach slavo  più famoso di tutti i tempi della  famosa fucina  del basket europeo, ricordo spesso,  è colui che non ha mai vinto lo scudetto costruendo  però  grandissimi campioni. Ma la colpa è a monte, il  nostro sistema giustifica gli alti stipendi perché poi, se le cose non vanno bene, si possa dire “noi gli abbiamo concesso tutto quello che chiedeva”.
  • Giusta in questo scenario la preoccupazione che anima il pensatoio della Fip, quella di aumentare gli spazi per le squadre azzurre e varare una Under 22 magari cercando di inserirla nella Lega Adriatica, la D-League euro slava, e da sottoscrivere il cruccio di Gaetano Laguardia:

“Ma è mai possibile che siamo l’unico paese al mondo ad avere 5 squadre professionistiche, anche in C dove non esiste la legge ‘91?”

  • girando il coltello  nella piaga. Sì, ma chi è in grado di fare questa riforma? Ecco perché propongo di cercare per la presidenza Fip un cancelliere, che dio invece ci scampi e liberi di certi manager-guru che circolano sui nostri parquet. E’ chiaro che Dino Meneghin è perfetto, mai rinuncerei a lui, ma è  uomo adatto di marketing,d di contatti, il testimonial azzurro dietro un accordo delle varie fazioni nella scelta del presidente-cancelliere. Il discorso del peso dei vari comitati regionali è superato dal caso di Mario Monti premier, per analogia  c’è campo libero nell’ambito di una riforma in cui chiudendo i comitati provinciali per una politica di tagli e ove occorressero anche le primarie.
  • MVP –  Tripletta storica per “Air Georgia”, al secolo Viktor Sanikidze, quel che rimane (e non è poco!) del miraggio Kobe Bryant e delle speranze che il basket della Dotta aveva  riposto su Terrell McIntyre.
  • QUINTETTO IDEALE –  P.Poeta (Bologna), A.Righetti (Caserta), S.Pullen (Biella), M.Borisov (Teramo), D.Andersen (Siena),
  • DIETRO LA LAVAGNA  –  Proposta di PallArancione:  arbitri passaportati, per par condicio, e primarie per la presidenza della Fip
  • AGENDA SETTIMANALE  –  Per l’Euroleague (Regular Season, terz’ultima giornata) tripla trasferta (e doppia sfida Italia-Turchia al grido di “mamma li turchi”…) con questo programma Mercoledì 7 dicembre Efes-Armani (Istanbul, ore 19),l  Bizkaia-Cantù (Bilbao 20.30), giovedì Galatasaray-Siena (Istanbul, ore 20). Campionato sabato (La7, ore 16.10 Biella-Bologna) e domenica (Rai Sport1, 20.30 Venezia-Milano.

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