Arbitri, niente sorteggio totale come voleva la Lega

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I 36 fischietti di A divisi in 3 fasce di 10, 10 e 16, si pescano dall’urna solo il 1° e 2° arbitro. No anche al ritorno al voto scolastico: “Come per la Fiba, il voto non esiste, vogliamo arbitri tutti professionisti” spiega il Commissario Laguardia

Legabasket aveva chiesto il sorteggio totale per ciascuna terna, la Fip ha deciso per il 2 +1: il 1° e 2° arbitro sorteggiato, il 3° designato fra i fischietti di terza fascia.

Alla fine, altra mezza sorpresa: niente ritorno (“almeno per ora”, così spiegano) al voto scolastico ma una valutazione costruita opportunamente anche altre voci, come efficienza fisica, atletica, comportamenti, etc. Perché se tu chiedi  di eliminare una collega, anche se sei stato prescritto e archiviato non pui stare fra i primi 10 della classifica…

Si tratta  però di un metodo di valutazione in versione più trasparente – e meno birichina se non vogliamo definire malandrina, come è stato provato dal caso Tola di due anni fa, preso di mira da un commissario che c’e l’aveva con lui).  Quella defunta (e che ha provocato una classifica illegittima, con la caduta dei manovratori)  consentiva infatti di   mettere uno sbrigativo “migliorabile” senza una giustificazione tecnica particolareggiata.

Al raduno di Passignano il commissario Gaetano Laguardia ha ufficializzato la maxi-squadra che gestirà il campionato di Lega1 e Lega2 (fra un anno saranno un unico campionato, per cui ci potrebbe essere un ulteriore taglio di organico…).

La struttura è speculare: un designatore e due “visionatori”. Ecco l’ennesima  rietichettatura: due anni fa  si chiamavano commissari, l’anno scorso osservatori (un melting pot di interessi pericoloso comprendente anche i designatori e col presidente poteva dire l’ultima parola..). Adesso sono in due come i carabinieri, e gli unici deputati a  costruire una  valutazione ad personam.

Quindi lo staff che sceglie di volta in volta gli arbitri dei vari appuntamenti e “licenzierà” la classifica stagionale è composto dal  romano Grossi, ex fischietto di A-1 (l’anno scorso fra gli osservatori), e il romagnolo Fabio Facchini , 51 anni, che ha lasciato per il nuovo incarico pur essendo ancora qualificato a dirigere la A. Sarà lui il visionatore di punta con Teofili, ex istruttore-osservatore, che stavolta non ha la licenza di “sconfinare”.

Per il campionato satellite al vertice sempre Grossi, coi due visionatori: il  veneto Stefano Cazzaro, ex fischietto internazionale (una semifinale olimpica), ex designatore e commissario Fiba, e il milanese Borroni, ex arbitro di A, infilato (a forza)  nell’ultima stagione nello squadrone degli  osservatori tirato da una parte e dall’altra dal pool dei quattro Comitati Regionali messi a puntellare il povero Zancanella il quale, alla fine, ha capito bene il significato di quel detto popolare secondo il quale “troppi cuochi rovinano la minestra”.

Il sorteggio non sarà una mosca cieca, tutti partono alla pari, ma è chiaro che gli arbitri internazionali  vantano diritti acquisiti, e quindi i 36 fischietti saranno divisi in 3 fasce di 10, 10 e 16 elementi. Queste  le griglie dal quale pescare rispettivamente il 1° e 2° arbitro, mentre il designatore sceglierà il terzo arbitro per un criterio di chimica. Si tratterà di un innesto intelligente per creare nel tempo un amalgama. Un caso pratico: i primi 2 sono esperti, il terzo potrà essere un giovane. E’ chiaro che queste fasce verranno via via aggiornate, salvo casi clamorosi, attraverso dei cicli (di 6-8-10 gare?) perché, in caso di una cattiva prestazione, l’arbitro deve poter avere l’opportunità di recuperare.

Commento del vicepresidente Laguardia sul “new deal”:“Sono molto soddisfatto del lavoro fatto, non abbiamo optato per il sorteggio totale perché crediamo che debba essere curato anche l’aspetto di un innesto graduale degli arbitri che partono in terza fascia, utili quanto gli altri e che hanno il diritto di poter  arrivare anche loro in seconda o prima fascia”.

“Per quanto riguarda invece  la decisione di non tornare al voto, è presto detta: la Fiba non sceglie attraverso i voti, mette in campo i migliori,  bisogna uscire da questo equivoco e pensare che questi arbitri sono tutti professionisti”

Esauriti i tempi tecnici, entrerà in scena il presidente nominato dalla Fip, Guglielmo Petrosino, ex arbitro e dirigente della Federcalcio e Lega Calcio che sta riscrivendo le regole della “lex arbitro rum” e che dovrebbe potersi scegliere due vice  navigati e neutrali.  Logica consiglia che siano due tecnici di reputazione consolidata,  e non personaggi che ricoprono o hanno ricoperto cariche politiche e non vantano un’adeguata storia e cultura in materia.

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