Questione arbitrale, i designatori non hanno fatto un buon lavoro

Riceviamo a pubblichiamo questa lettera con allegato di Francesco Grotti:

Ho letto con attenzione l’ articolo  di Enrico Campana dal titolo Arriva la Coppa Italia, banco di prova della macchina arbitrale”.

Al riguardo, trovo singolare quanto afferma, e cioè che la cosa che sta più a cuore al Presidente dei club sia pensare agli arbitri. Purtroppo per gli arbitri e per la Federazione debbo convenire  che i fatti danno ragione doppiamente a questa tesi. E il  Presidente dei club ha perso una buona occasione per smentirla qualora avesse condiviso la proposta  del dott. Laguardia tesa ad ampliare il numero degli arbitri delle rispettive fasce di competenza.

Le motivazioni che sostenevano la proposta, a mio avviso nobili,  andavano tutte nell’interesse dei club;  in un più articolato sorteggio che avrebbe annullato e/o diminuito al massimo allo stesso   arbitro  il dover  ripetere, a breve,  la stessa squadra. E anche  nella direzione di dare più serenità  alla categoria arbitrale che avrebbe visto  uno “sviluppo” –  se pur minimo da 10 a 11 arbitri di punta –  della composizione delle fasce.

Perché Armani piace ma la sua squadra no?

Il test-match coi Celtics ha indispettito Re Giorgio, Milano è fredda con una formazione data favorita per lo scudetto ma che lascia perplessi.  Maestranzi da Guinness, il segreto di Petrucci, e l’escalation di Gaetano Laguardia e tanto altro…

Questa rubrica è frutto di un contributo collettivo del mondo del basket. Sono ovviamente sempre ben accette segnalazioni o suggerimenti dei collaboratori e dei lettori, anche le voci dissnoanti,  purchè documentate e non offensive, o di parte. I contenuti non vanno oltre la cronaca e  un pizzico di ironia, col desiderio principale di favorire il dibattito per il maggior interesse per il basket. Un ingrediente che, oggi nonostante il moltiplicatore del  web, sembra  carente. Ovviamente questa rubrica  consente, considerandolo gradito oltre che giusto, il  pieno diritto di replica e l’errata corrige nella stessa misura dell’art.8 della Legge sulla Stampa.

Arbitri, niente sorteggio totale come voleva la Lega

I 36 fischietti di A divisi in 3 fasce di 10, 10 e 16, si pescano dall’urna solo il 1° e 2° arbitro. No anche al ritorno al voto scolastico: “Come per la Fiba, il voto non esiste, vogliamo arbitri tutti professionisti” spiega il Commissario Laguardia

Legabasket aveva chiesto il sorteggio totale per ciascuna terna, la Fip ha deciso per il 2 +1: il 1° e 2° arbitro sorteggiato, il 3° designato fra i fischietti di terza fascia.

Esclusiva pallarancione.com intervista a Gaetano Laguardia: bilanci virtuosi, parola della Fip…

Intervista esclusiva col vicepresidente Gaetano Laguardia sui costi della macchina organizzativa e la crisi economica

Al vicepresidente vicario Gaetano Laguardia, Cancelliere della Fip di Dino Meneghin, abbiamo chiesto questa intervista per avere lumi sul bilancio del basket,  argomento da noi trattato  nel giorni scorsi (http://www.pallarancione.com/gianni-petrucci-politica-basket/). Per curiosità, il bilancio 2010 ha raggiunto i 34.645.427 (era di 30.828.336 nel 2009), cifra pari ai bilanci di Siena e Milano, che fa emergere una realtà assurda:  e cioè i due maggiori club che quest’anno non hanno raggiunto le Final Four  costano quanto l’ente di promozione e gestione del basket quale disciplina olimpica. Una anomalia che peraltro raggiunge però un’iperbole maggiore nel calcio, però con ben altri ritorni.

– Pallarancione.com ha scritto di entrate per 26 milioni di euro nel bilancio Fip 2010 di quote associati fra attività centrale e territoriale, vale a dire i due terzi delle entrate: è così?

Meneghin resta presidente Fip fino al marzo 2013

Smentita un’uscita per accettare la presidenza dell’Armani, dovrà convincere la prossima settimana il basket a votare la riforma della A a 16 squadre e il taglio di Legadue, mentre  le circa 200 società dilettanti vanno alla conta con un sondaggio.

“Abbiamo parlato ieri a lungo, posso assicurare che Dino Meneghin resterà presidente fino al termine del mandato”.

Il vicepresidente vicario della Fip, Gaetano Laguardia, “blocca” Dino Meneghin che voci attendibili davano in uscita per ricoprire l’incarico di presidente dell’Armani. L’uscita anticipata di Meneghin sembrava ormai matura, e  non  crediamo tanto quale stizza del grande campione per le critiche del presidente  del CONI Gianni Petrucci deluso dalla gestione triennale della Federazione del cuore quale ex  segretario e presidente (“quando si vuole bene una persone lo si mette alla prova”, diceva un famoso filosofo…), ma perché Dino Meneghin ha ceduto un anno fa le sue società per fare il presidente a tempo pieno e con la Finanziaria erano previsti tagli pesanti allo sport, a cominciare dai dirigenti.

Dal 1° gennaio il rimborso era stato fissato in 30 euro giornaliere, ma nei giorni scorsi essendo alle porte delle Olimpiadi  pur essendo freddo nei confronti dello sport questo  Governo, alla fine si è fatto plagiare come Tremonti decidendo di rivedere la Finanziaria, addirittura con la Lega in prima liena.