Vanoli Cremona: Sekulic e Drozdov le armi micidiali di Mahoric

Spread the love

L’empasse iniziale poteva anche essere preventivata. Quello che sfuggiva, fino a quattro domeniche fa, era il fatto che la Vanoli Cremona potesse di punto in bianco sfoggiare tanta continuità. A scapito di formazioni – Varese, ultima vittima dei lombardi, ne sa qualcosa – con obiettivi dichiaratamente differenti.

Il basket a Cremona rischia di togliere la scena all’altra squadra che ha rappresentato storicamente la città: mentre la Cremonese calcio vive un momento non particolarmente entusiasmante, i cestisti guidati da Tomo Mahoric (nemo profeta patriae, direbbe qualcuno) stanno lentamente – ma inesorabilmente – risalendo la china e hanno già raggiunto la settima posizione.

Non è come stare in cima, dove impera l’Armani Jeans Milano, ma è pure una scalata che merita di essere raccontata: tre vinte e tre perse, recitano i numeri, che non nascondono neppure il fatto – sacrosanto – che Cremona, nelle ultime quattro gare, ha vinto con pieno merito tre partite. E’ una piccola striscia positiva ma sembra qualcosa di più grande: perchè la sensazione della pre season (con tanto di filo da torcere a club quali Siena, Cantù e Biella) era che avrebbe dovuto, Cremona, difendersi con le unghie e con i denti per non retrocedere.

Domenica c’è la prova del nove contro una Lottomatica Roma bisognosa di punti (ne ha 4, 2 vinte e quattro perse). Da vittima a Cenerentola in men che non si dica: è bastato che Blagota Sekulic aggiustasse la mira e prendesse dimistichezza con la nuova maglia. Il pivot montenegrino è simbolo della rinascita anche per l’indefettibile presa d’atto che le percentuali al tiro sono passate da un modesto 23% a un 100% da standing ovation. Lo aveva detto, del resto, il General Manager di Cremona – Flavio Portaluppi – al momento dell’ingaggio:

“Abbiamo firmato Blagota dopo esserci assicurati Milic e Perkovic perché cercavamo un atleta versatile in grado di giocare al fianco di entrambi”.

Bene anche il resto della rosa: Je’Kel Foster, EJ Rowland, Marko Milic, Artur Drozdov (soprattutto lui, l’ala che avrebbe consentito il salto di qualità, pare aver imparato a dettare i ritmi ai compagni e trovato la mano calda che i tifosi gli chiedevano: una media di 15.3 punti nelle tre gare vinte). Altro dato che stupisce: nella differenza tra canestri fatti e subiti, Cremona vanta il quarto miglior risultato (494 punti a referto, 471 al passivo) con un parziale di +23 che solo Milano, Siena e Cantù possono a oggi battere.

Lascia un commento