NBA, partito col botto il mercato delle stelle

Col 1° luglio i 30 club trattano i giocatori svincolati (free agent), Deron Wlliams il più richiesto, Jeremy Lin tiene sulla corda i Knicks e la comunità multietnica di New York, niente “vecchi on sale”: Garnett resta a Boston con contratto record di 3 anni! Dove va Steve Nash?

Via da New Orlenas  l’azzurro Belinelli. Allo scoccare della mezzanotte, il 1° luglio si è aperto il mercato dei “free agent” o degli “svincolati” che potranno scegliere dove andare, con la titolarità della squadra nella quale hanno giocato di trattenerli pareggiando altre offerte. E’ un mercato interessante, non complementare, che può spostare anche la lotta per il titolo, e  soggetto anche al cosiddetto “Salary Cap”, il tetto salariale in quanto l’operazione ingaggi va visto in un principio di economia.

Principio, ricordiamo, che assieme al “draft” consente un teorico equilibrio (Hornets e Bobcats hanno scelto infatti per primi i due gioielli di Kentucky…), nonostante questa stagione Charlotte, che incarna nemesi del suo proprietario, un certo Michael Jordan, ha abbassato il record di sconfitte, con sole 7 vittorie contro 59 perse.

Questo il mercato degli “svincolati”:

Mercato NBA, Dallas e Lakers a caccia di stars

Assegnato il titolo ai Miami Heat, i Mavs puntano ora su Deron Williams e Paul Gasol, mentre i Lakers stanno lavorando a uno scambio Howard-Bynum  e recuperano Odom.

Nella NBA   dopo la parata dei campioni per le vie di Miami e la prospettiva di un ciclo marcato da LeBron James come quello dei Bulls di Jordan,  si sta preparando un terremoto di grandi proporzioni, che potrebbe creare  un nuovo assetto di potere  nella Western Conference. Si tratterebbe di  una massiccia operazione come quella che ha portato a  Miami nel 2010 a LeBron, Wade e Bosh, arrivati quest’anno al titolo o simile  a quella di  Boston nel 2007  con Pierce, Garnett e Ray Allen.

I Mavericks campioni 2011  usciti nei playoff con Oklahoma per 0-4 (anche se hanno avuto l’occasione per vincere le prime due gare)  hanno rinnovato il contratto coach  Rick Carlisle per 4 anni e ingaggerebbero  Deron Williams e Pau Gasol, i Lakers  firmerebbero  Dwight Howard e in cambio i Magic di Orlando  prenderebbero Andrew Bynum. E inoltre Lamar Odom ha chiesto di lasciare Dallas e vuole tornare a Los Angeles che però cerca un play più forte di Ramon Session. Per Howard, i Lakers hanno un pericoloso concorrente in Houston che libera la guardia Shane Lowry interessante per la squadra di Mike Brown.

Mercato NBA Deron Williams e Howard le star

La guardia dei Nets potrebbe scegliere Dallas, per il centro dei Magic favorita è Houston. Il destino di Belinelli (Hornet) legato a Eric Gordon. Tony Parker operato a un occhio salta le Olimpiadi, niente Londra anche per Dwayne Wade. Questa settimana il draft in New Jersey. Questa è  la settimana del draft. Il 28 giugno, nella Prudential Arena nel New Jersey, si conosceranno i nomi dei 60 giocatori scelti dalle 30 formazioni della NBA per la prossima stagione.

La selezione europea è di minor impatto rispetto alle precedenti, soprattutto l’ultima in quanto  è in secca il  filone dei giganti dopo le annate speciali con  Eneas Kanter (Utah), Jonas Valanciunas (Raptors), Donatas Motiejunas (Houston), Ian Vesely (Washington). Solo Kostas Papanikolau, il jolly vincente dell’Olimpiacos nella finale di Coppa dei Campioni,  e il mulatto francese Evan Fournier, guardia, l’erede di Tony Parker, potrebbero essere chiamati nel 2° giro, mentre è possibile che il ceko Satorasky, una guardia tosta, riceva un’offerta di Boston che si appresta a rinnovare la squadra.

Mercato Nba coach Rivers rimane a Boston per 7 milioni di dollari

NBA INSIDE – Ma ormai la tendenza come in Italia è di scegliere apprendisti come Erik Spoelstra di Miami che si occupava del servizio video. Scoppiala pace fra Melo Anthony e D’Antoni. Il 28 giugno i draft con poca Europa, ma Satorasky piace ai Celtics. Miami-Boston, gara7 della Eastern Conference Final di sabato notte 9 giugno, ha fatto crollare il precedente  record nei ratings d’ascolto Tv, con 9.1.  ESPN aveva avuto 8.6 in gara 6, con una punta massima di 22 nella zona di Miami, mentre Boston stavolta è arrivata a 21.7.

Il sistema che dal 2003  registra gli ascolti ufficiali per stabilire un valore-marketing all’evento ha battuto  in questa stagione il record per ben 3 volte, questo significa un buon affare per tutti, a cominciare dall’emittente ESPN che arrivare nelle case via cavo. Le partite della finalissima che comincia martedì 12 giugno con Oklahoma-Miami saranno invece trasmette live dal network ABC.

Mercato Nba, fuga dall’Italia, Motiejunas ai Rockets

Primi colpi di mercato: l’ex Benetton a Houston, il Khimki ha preso Koponen (Virtus Bologna)  e il Maccabi priva Cantù della torre Shermandini. Il Khimki Mosca vincitore dell’Eurocup si è mosso per primo sul mercato per avere un ruolo importante nella prossima Euroleague. Ha rinnovato il contratto fino al 2014 al baltico Rimas Kurtinaitis il quale potenzia la squadra allenata in precedenza da Sergio Scariolo con ben 3 giocatori americani strappando alla Virtus Bologna Petteri Koponen dove ha giocato 3 stagioni vincendo l’Eurochallenge e portando le squadra sempre ai playoff nel segno di continui progressi. Il finlandese (24 anni, 1,94) play-guardia ha chiuso con la Virtus con 19,7 punti e 3 assist nei playoff e preferito un triennale alla possibilità di tentare la fortuna nella NBA.

Kurtinais ha chiuso anche un contratto biennale con un trio di americani di buon livello,  quali James Augustine (28 anni, 2,08, 12,7 punti, 8,3 rimbalzi,1° nella valutazione nella Liga spagnola con 18,6) proveniente da Murcia, il centro Paul Davis (27,2,11 12,1 punti, 5 rimbalzi) del Cajasol Sivigilia e la guardia KC Rivers (25, 1,96, 9,5 punti, 4,1 rimbalzi) dal Lokomotiv Kuban.

Mercato Nba Bynum confermato, Belinelli partente?

I Lakers hanno offerto al loro centro 16,1 milioni di dollari per restare. Il “caso” Olshey, Randy Wittman resta a Washington, Portland chiude anche con Kalebb Canales.

Curioso teatrino dei Clippers: dopo aver confermato Vinny Del Negro in panchina, il gm-tuttofare Nei Olshey  che ha lavorato tutta la stagione senza contratto fa sapere di essere richiesto da Portland, ma sabato i Clippers fanno un comunicato per annunciare la conferma e una conference-call per lunedì. Arriva lunedì, e Portland emette un comunicato nel quale annuncia l’ingaggio di Olshey, Clippers imbarazzatissimi. Quello che è successo lo si saprà nella conferenza di oggi.

Portland aveva fatto un’offerta all’ex giocatore (e oggi analista) Steve Kerry per rimpiazzare il gm Buchanan in uscita, ha puntato su Olshey protagonista del colpo di Chris Paul ai Clippers, e che adesso dovrà scegliere il nuovo allenatore perché licenziato Nate McMillan  non ha convinto Kaleb Canales, il coach di sangue messicano. E’ andata meglio a Randy Wittman che con un record di 18/21 come sostituto di Flip Saundersn è stato confermato. Hanno giocato a suo favore le 6 vittorie su 8 finali e il sostegno ottenuto da John Wall, la nuova star, e quindi Wittman riparte dai Wizards e con un record di 118 vittorie su 238 con Cleveland e Minnesota.

Nba per LeBron anche l’Oscar di miglior difensore

NBA INSIDE – La star di Miami  più votato nel  Primo Quintetto davanti a Ibaka, Howard, Paul e Tony Allen. Gallinari dimenticato. Orlando licenzia Van Gundy: Sloan o D’Antoni? Nuovo caso-Gasol ai Lakers, e Messina cerca panchina.

Stan Van Gundy è stato licenziato da Orlando, decisione scontata non tanto per i risultati in quanto la squadra senza Dwight Howard, operato alla schiena, con Indiana nei quarti ha giocato rassegnata, ma per aver dichiarato durante la stagione che la star voleva la sua testa. Il caso era stato ricomposto per una sorta di ragion di stato, per via dei problemi fisici del giocatore e le pochissime speranze di riaggiustare una stagione nata male. Adesso si sente parlare di Jerry Sloan, il settantenne coach già “intronato” nella Hall of Fame, fuori da 15 mesi, storico guru per 23 anni degli Utah Jazz.

Howard sceglie Orlando: “Con i Magic per vincere”

E’ stato l’elemento più corteggiato nel corso del mercato Nba che si è chiuso nella serata di ieri e, in barba a chi lo voleva già con casacche differenti, Dwight Howard ha scelto di rimanere agli Orlando Magic.

Il centro era in possesso di una opzione che gli avrebbe consentito di svincolarsi al termine della stagione in corso ma ha optato per la permanenza in una città che ha detto di amare e in una squadra con cui vuole vincere.

Howard era stato accostato a numerose squadre di vertice tra cui i New Jersey Nets, i campioni in carica dei Dallas Mavericks e i Los Angeles Lakers.

Le parole del cestista sono in tal senso eloquenti:

Chiuso il mercato Nba, Denver punta sul giovane gigante McGee

Chiuso il mercato, Dwight Howard, il re del rimbalzo, ha spiegato di essere rimasto a Orlando perché vuole vincere il titolo e ama i tifosi dei Magic, in realtà questa è la squadra giusta per lui, e i dirigenti gli offrono adesso  un contratto di 19,5 milioni di dollari e il 7,5% dei ricavi annuale per restare altre quattro stagioni.

I colpi maggiori ,oltre alla cessione a Houston di Derek Fisher, trave portante dei Lakers (5 titoli in 13 stagioni)  e presidente dell’Associazione Giocatori ma giunto ai 37 anni, sono stati alla fine la partenza  per Washington del brasiliano Nenè, superbo atleta, un’ala alta più che un centro con molti punti fra le mani,  e quella di Gerald Wallace per i Nets, e l’arrivo del talentuoso centro  JaVale McGee a Denver.

NBA, a Bargnani e Gallinari torna il sorriso, chiude il mercato

Dopo un mese e mezzo di apprensione  arrivano buone notizie per il basket italiano dalla NBA perché  Bargnani e Gallinari  hanno recuperato il ruolo di protagonisti dopo serissimi infortuni. Entrambi hanno segnato  19 punti  decisivi per tenere accesa la speranziella dei Raptors di fare corsa sul crollo dei Knicks per l’8° posto nei playoff della Atlantic Conference, mentre Denver conferma un 6° posto (24/19)  migliorabile perché la squadra del Gallo col suo gioco d’attacco e le rotazioni in trasferta non ha paura di nessuno e ancora si inneggia alla fortunata decisione di mandare Carmelo Anthony ai Knicks operazione che – mi dicono – Mike D’Antoni non voleva.

Ben 3 match su 8 sono finiti ai supplementari, ce ne sono voluti ben 2 perché i Lakers approfittassero dell’assenza di Danny Gay, il miglior giocatore dei  sorprendenti Grizzlies per vincere a Memphis in una partita di grande significato per la classifica.

Chris Paul firma con i Clippers

Sempre di Los Angeles si tratta, vero, ma tra Lakers e Clippers c’è pure una bella differenza. Di obiettivi, innanzitutto, e di roster secondo poi. Eppure, dopo la telenovela messa in scena da Lakers, New Orleans e Portland con tanto di reazione veemente da parte di tre quarti di Nba, il futuro di Chris Paul è finalmente stato deciso.

Il play passa dai New Orleans Hornets ai Los Angeles Clippers in cambio della guardia Eric Gordon di 22 anni, del pivot Chris Kaman di 29 anni, del 21enne Al-Farouq Aminu e di un cestista in arrivo dai draft 2012.

A chi ritiene che gli Hornets di Belinelli si siano indeboliti (e come dargli torto) va ricordato che, rispetto allo scorso anno, hanno la possibilità di contare su un roster quantitativamente competitivo.

Chandler e Bibby firmano coi New York Knicks

Tyson Chandler è dei New York Knicks che, della serie non facciamoci mancare niente, hanno aggiunto – a quello del lungo campione Nba – anche l’acquisto di Mike Bibby, prelevato dai Miami Heats.

Con ordine: in cambio di Chandler, Dallas ha ottenuto l’ala Andy Rautins mentre per fare spazio a Bibby dalle parti della Grande Mela hanno deciso di rinunciare a Chancey Billups.

Non solo, i movimenti in uscita di New York hanno riguardato anche il centro francese Ronny Turiaf, ceduto a Washington.

Mercato Nba Odom da Los Angeles a Dallas

Messa da parte – sembra in maniera definitiva – la pista che porta verso i New Orleans Hornets per accaparrarsi il cartellino di Chris Paul, i Los Angeles Lakers continuano a essere formazione tra le più attive nel corso del mercato in entrata e – comne in questo caso – in uscita.

La franchigia in cui milita Kobe Bryant, infatti, ha deciso di fare a meno del lungo  Lamar Odom, ceduto ufficialmente ai Dallas Mavericks che, quale contropartita, hanno garantito a Los Angeles una sicura prima scelta 2012 ma si vocifera che all’interno del pacchetto, i Lakers possano beneficiare anche di una opzione ulteriore.

Le ultime su Paul, infine, raccontano di una trattativa nuovamente in piedi: c’era il benestare di New Orleans ma i Lakers hanno poi deciso di fare un passo indietro.

Il Magic Dwight Howard non vuole più Orlando

Stavolta la notizia viene dalla bocca del diretto interessato che ha rotto gli indugi: Dwight “Superman” Howard, centro degli Orlando Magic, è stato perentorio e ha ufficialmente chiesto alla dirigenza di essere ceduto. Diventa di fatto il pezzo pregiato del marcato Nba in vista dell’inizio della stagione, che parte a Natale. Parola di Howard:

“Non si può premere il tasto reset. Questo non è Call of Duty (videogame in auge di questi tempi): lì quando muori, ricominci. Qui è diverso: non posso riportare indietro il tempo”.

Intanto, le voci drelative a interessamenti di altri club non si sono fatte attendere: alla finestra, tra i primi posti del davanzale, New Jersey Nets, Dallas Mavericks e Los Angeles Lakers pare faranno di tutto per accaparrarsi le prestazioni del miglior difensore della Lega.