Chiuso il mercato Nba, Denver punta sul giovane gigante McGee

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Chiuso il mercato, Dwight Howard, il re del rimbalzo, ha spiegato di essere rimasto a Orlando perché vuole vincere il titolo e ama i tifosi dei Magic, in realtà questa è la squadra giusta per lui, e i dirigenti gli offrono adesso  un contratto di 19,5 milioni di dollari e il 7,5% dei ricavi annuale per restare altre quattro stagioni.

I colpi maggiori ,oltre alla cessione a Houston di Derek Fisher, trave portante dei Lakers (5 titoli in 13 stagioni)  e presidente dell’Associazione Giocatori ma giunto ai 37 anni, sono stati alla fine la partenza  per Washington del brasiliano Nenè, superbo atleta, un’ala alta più che un centro con molti punti fra le mani,  e quella di Gerald Wallace per i Nets, e l’arrivo del talentuoso centro  JaVale McGee a Denver.

Stephen Jackson acquistato dai Bucks nel pacchetto riguardante la cessione di Bogut ai Warriors è tornato ai San Antonio Spurs che avevano bisogno di un sostituto per JR Ford deciso a chiudere col basket. I Clippers hanno acquistato dai Wizard  Nick Young in cambio di Brian Cook per tentare di mettere una pezza alla perdita di Chancey Billups e fermare la scivolata, i Lakers hanno ingaggiato dai Cavaliers  Roman Session, il tutor della new star Irving e hanno avuto Jordan Hill da Houston. Ricapitolando, i Wizard  prendono Nenè e Brian Cook, per Wallace i Nets hanno ceduto Mehmet Okur e Shane Williams ai Blazers che all’indomani della sconfitta di 42 punti a New York hanno licenziato dopo 6 anni e mezzo il coach Nate McMillan al quale succede il suo assistente Kaleb Canales.

I Pacers hanno preso dai Raptors Leandro Barbosa, brutto colpo per la squadra di Bargnani perché il brasiliano ha dato spesso la scossa decisiva col suo ingresso in campo, i Buck hanno puntato su Monta Ellis (Warriors) lasciando Bogut visti i progressi del turco Ilyasova.

Come l’anno scorso con la cessione di Melo Anthony ai Knicks, Denver decidono di dare il giocatore più costoso (Nenè prende 20 milioni di dollari per  stagione) per puntare su elementi utili al gruppo, come l’interessantissimo  JaVale McGee  in grande crescita (11,9 punti, 21 contro San Antonio e 8,9 rimbalzi per il  23enne centro di 213 centimetri uscito dall’Università del Nevada) e il moro francese Rony Turiaf sfortunatissimo perché dopo la frattura alla mano che gli ha impedito di festeggiare l’argento europeo e la qualificazione olimpica coi compagni, ha accusato altri guai fisici a Washington.

La cessione di Nenè, la grande novità della scorsa stagione delle Pepite, ha contribuito all’undicesima sconfitta casalinga di Denver (24/20)  che passa dal 6° all’8° posto nella West Conference  mentre Minnesota (22/22) ha perso nel supplementare a Salt Lake City con 25 punti di Kevin Love, 20 di Pekovic e 18 di Ridnour che gioca più play dopo l’infortunio di Rubio.

Oklahoma (33/10) ha rafforzato il primo posto della sua Conference  vincendo in Colorado, ed è seconda assoluta dietro i Bulls (35/9) e davanti a Miami, col rientro di Sefolosha, e un Durant determinato (24 punti, 8 rimbalzi) anche se non ha tirato bene dalla distanza (1/5), idem Westbrook e Harden.

I protagonisti del successo di Utah  (21/22) che conserva la speranza di riuscire a entrare a sua volta  nei giochi per l’8° posto sono stati Millsap e Hayward.  Nell’overtime Millsap ha rubato 2 delle sue 8 palle recuperate, record in carriera, mentre Gordon Hayward è stato il top scorer della gara con 26 punti, di cui 18 segnati nel secondo tempo. Non era partito nel quintetto questo il ventiduenne che due anni fa portò Butler alla finale NCAA, e sta crescendo, giocatore versatile, veloce negli spostamenti, capace di giocare dentro e fuori, molto atletico. E’ stato MVP del titolo mondiale della Under 19 USA in Nuova Zelanda, è nato a Indiana, ha avuto buoni risultati nel tennis dove eccelle la gemella, al 2° anno dimostra continui progressi.

Una speranza perl’8° posto ce la fa anche Phoenix (21/22) che ha vinto suk campo dei Clippers anche senza il re degli assist Steve Nash, la squadra di coach Del Negro continua a perdere terreno e viene scavalcata al 4° posto da Memphis.

Per quanto riguarda gli italiani, Belinelli ha segnato 8 punti (4/8, 0/2, 2 rimbalzi, 2 assist) e lasciato il campo dopo 13 minuti, New Orleans è riuscita a perdere in 4 giorni in casa dalla due peggiori formazioni, e per fortuna Kaman macina canestri nonostante alla fine, dopo tante chiacchiere, sia sfumata la cessione ai Pacers.

Gallinari è stato il più continuo del quintetto (15  punti, 6/12, 3/7 dall’arco, 3 rimbalzi, 1 aaaist) in una serata-no dei giocatori più incisivi (Afflalo 4/11, Lawson 4/9) e anche di Harrington (1/8) considerato con Miller (17 punti) un cambio sicuro. Mozgov come centro non vale certo il brasiliano Nenè, adesso c’è curiosità per l’innesto di JaVale McGee.

Risultati giovedì 15 marzo: New Orleans-Washington  89-99; Dallas-Charlotte 101-96; Denver-Oklahoma 90-103; Utah-Minnesota 111-105 ts; LA Clippers-Phoenix  87-91

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